Il 2016 ha rappresentato un anno storico per l’intero sistema calcistico: in New York Red Bulls II-Orlando City B ha fatto la sua prima comparsa il Video Assistant Referee. Da lì in poi il VAR si espanse con estrema velocità in Europa e nel resto del mondo. In poco tempo divenne l’elemento fondamentale che è oggigiorno per il calcio. Per le prime fasi di sperimentazioni, ha trovato spazio specialmente nelle competizioni élite per le varie nazioni del Vecchio Continente anche per questioni economiche. Dopo una serie di consultazioni e riflessioni, la Lega Serie B ha deciso di portare il Var anche nel campionato cadetto.
Il VAR verrà utilizzato anche in Serie B
La decisione è stata annunciata nella giornata di ieri durante l’incontro a distanza dei vari rappresentanti del consiglio direttivo. Il punto cardine è stata l’apertura del bando per i diritti televisivi della competizione per il triennio 2021-2024. L’ufficialità primaria è stata proprio quella dell’approdo del VAR in Serie B. I vertici hanno parlato di un’introduzione graduale a partire dai playoff/playout della stagione corrente con l’utilizzo continuo per tutta la prossima stagione. Insieme alla “moviola in campo”, un ulteriore strumento tecnologico sarà a disposizione dei direttori di gara, ovvero la Goal Line Technology. Gli allenatori in prima linea avevano chiesto l’introduzione di più tutele arbitrali nel terreno di gioco, su tutti Pasquale Marino, coach della SPAL. “Ogni settimana c’è sempre qualcosa che non va, serve il Var in Serie B”: queste le parole dell’ex mister dell’Udinese in occasione del recente match contro il Cosenza.
Non poteva non intervenire sull’argomento il presidente della Lega Serie B Mauro Balata. “Non si può non tenere conto del momento storico e delle profonde difficoltà in cui versano le società calcistiche”, riporta il sito dell’organo. “A quest’ultime sono venute meno alcune fonti tipiche di ricavo come lo stadio e la riduzione di sponsor. Club che al contempo vedono crescere i loro costi dovuti ai protocolli sanitari. Né si può immaginare che la crisi colpisca sempre e soltanto i dipendenti delle società e di chi opera nell’indotto con ripercussioni che possono assumere contorni drammatici per migliaia di famiglie, nella certezza che l’AIC e i tesserati sposino una linea di sensibilità e condivisione dei temi legati alla devastante crisi derivante dal Covid”.