Inter-Atalanta (1-0): analisi tattica e considerazioni

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Con il minimo sforzo realizzativo, l’Inter batte l’Atalanta, riportandosi a +6 dal Milan: ecco l’analisi tattica della gara.

Una gara tenace in difesa per gli uomini di Conte, che ha consapevolmente scelto di lasciare il pallino del gioco agli orobici. Dal canto suo, la squadra di Gasperini ha profuso il massimo sforzo per sfondare il muro interista, senza risultati. Ne è risultato un match avaro di gol, nonostante Inter e Atalanta siano i due attacchi più prolifici della serie A.

Conte conferma per dieci undicesimi la formazione-tipo delle ultime uscite, con un unico cambio: Vidal al posto di Eriksen, per aggiungere muscoli nel consolidato 3-5-2. Nonostante la doppietta di Sanchez a Parma, Lautaro si riprende il posto da titolare e torna a far coppia con Lukaku.

Gasperini scioglie le riserve in attacco, optando per il doppio trequartista. Alle spalle di Zapata nel 3-4-2-1 dell’Atalanta giocano Malinovskyi e Pessina. Muriel e Ilicic partono ancora una volta dalla panchina. Rispetto alla gara contro il Crotone, torna De Roon in mezzo al campo, mentre Palomino lascia il posto a Toloi nel terzetto di difesa. In porta Gasperini dà ancora una volta fiducia a Sportiello.

Primo tempo: l’Atalanta prova a fare la partita

Fin dai primi minuti è chiaro il canovaccio tattico che caratterizzerà i 90 minuti: l’Atalanta prova a fare la partita. Lo fa portando più uomini possibili negli ultimi 30 metri. I “braccetti” della difesa a tre bergamasca, come è abitudine, si staccano dalla linea difensiva, partecipando alla manovra. In particolare a sinistra, dove Djimsiti arriva a dialogare con Gosens e Zapata, nascono le migliori manovre della squadra di Gasperini. Di fronte trovano, però, uno Skriniar roccioso che raramente concede spazio agli inserimenti degli avversari.

Inter-Atalanta (1-0): analisi tattica e considerazioni
Milan Skriniar è stato il migliore dell’Inter nel match di ieri sera

L’Inter, dal canto suo, serra i ranghi: i tre di centrocampo si schiacciano a ridosso della propria area di rigore, affinché Malinovskyi e Pessina non vengano trovati fra le linee, dove possono fare male. Rispetto alle partite precedenti, agli uomini di Conte non riesce l’uscita pulita dal basso: l’Atalanta pressa alta ma senza andare su Handanovic, costretto quindi a fare da regista in qualche occasione. Tra i nerazzurri sembra in particolare affanno Vidal; non sempre riesce ad arginare gli strappi di Malinovskyi e Freuler, mentre in fase d’impostazione si trova totalmente a disagio. Quando le ripartenze interiste passano dai piedi di Brozovic, il croato cerca subito di servire Lukaku in profondità. 

Ma la palla migliore per il centravanti nerazzurro arriva da un lungo lancio di Bastoni, sui cui sviluppi è bravo Djimsiti a chiudere in recupero. Nonostante l’Atalanta cerchi costantemente l’azione manovrata, le migliori occasioni per i bergamaschi nascono da due calci d’angolo. Sui colpi di testa di Zapata e Djimsiti sono determinanti gli interventi di Handanovic e Brozovic per salvare il risultato. 

Secondo tempo: Inter cinica e l’Atalanta non sfonda

Nel secondo tempo, Gasperini decide di giocarsi la carta Ilicic da subito. Dopo 6 minuti arriva anche il momento dell’altro grande escluso, Christian Eriksen. Sarà un caso, ma l’Inter riesce subito ad alzare il baricentro e guadagnarsi un corner, sui cui sviluppi nasce il gol di Skriniar. L’azione è un po’ confusa, ma gli uomini di Conte hanno il merito di metterci la cattiveria ed il cinismo necessari per arrivare al gol. 

Per qualche minuto l’Atalanta sembra subire il colpo. I bergamaschi non trovano più gli spunti giusti per arrivare ad impensierire Handanovic, mentre la squadra di Conte sembra uscire meglio dall’area di rigore. L’impegno di Lautaro nel difendere palla è fondamentale, ma manca di precisione nel dare il via alle ripartenze dei suoi. La migliore occasione per il raddoppio è fra i piedi di Lukaku, che sfrutta un doppio scivolone dei difensori orobici per presentarsi davanti a Sportiello, senza però riuscire a concludere in porta per il recupero di Romero.

Passato il breve momento positivo dell’Inter, gli ultimi 25′ di partita sono di nuovo un monologo dell’Atalanta. La squadra di Conte difende tutta dietro la linea della palla, con il tecnico pugliese che telecomanda i suoi nelle marcature. In particolare sull’out destro dei bergamaschi i nerazzurri di Milano devono fare attenzione: Perisic prende Maelhe, Lautaro su Toloi, Bastoni si occupa di Ilicic. Dalla prima uscita sbagliata sul portatore di palla (compartecipazione di colpe tra Lautaro ed Eriksen) nasce la migliore occasione di Zapata, che conclude a lato.

Inter-Atalanta (1-0): analisi tattica e considerazioni
Maelhe va via ad Eriksen (in blu), per servire poi Pessina (in rosso) fra le linee. Da qui nascerà la palla gol di Zapata.

Il colombiano deve fare spazio poi al connazionale Muriel. Nel piano tattico di Gasperini i due avrebbero dovuto giocare insieme, ma l’infortunio di Zapata lo costringe a rivederlo. Muriel aumenta il tasso di qualità negli ultimi trenta metri, ma diminuisce il peso offensivo in area. Evanescente anche l’ingresso di Miranchuk per Pessina, cui Conte risponde con l’ingresso di Gagliardini al posto di Brozovic. L’ex del match parte ricoprendo il ruolo del croato, per poi scambiarsi di posizione con Eriksen.

Col passare dei minuti Gasperini capisce che c’è bisogno di qualcosa di diverso per bucare il muro avversario. Memore probabilmente della gara d’andata, schiera i suoi con un 4-2-3-1 in cui Palomino va a fare il centrale di difesa, Toloi passa in mediana e Pasalic ricopre il ruolo di trequartista. Proprio quest’ultimo è la mina vagante dello schieramento tattico bergamasco, partendo spesso da sinistra da dove trova la migliore occasione di calciare verso la porta di Handanovic. Sanchez non difende con la stessa attenzione di Lautaro e Toloi ha maggiore libertà per trovare compagni in area. Ma l’Inter regge fino alla fine, potendo contare sul ricambio di esterni (D’Ambrosio e Darmian) che dà maggiore copertura difensiva.

Inter-Atalanta (1-0): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Inter-Atalanta: considerazioni finali

Da due attacchi così prolifici ci si potevano aspettare più gol ma la solidità difensiva della squadra di Conte è ormai acclarata. Il tecnico leccese ha badato al sodo, portando a casa tre punti fondamentali per la corsa scudetto. Gli sono mancate le cavalcate di Hakimi e le giocate di Barella, insolitamente meno lucido del solito ma sempre fra i migliori dei suoi.

Dal canto suo, Gasperini le ha provate tutte per portare a casa punti. L’arma decisiva sarebbe potuta essere la compresenza in campo di Muriel e Zapata, che avrebbe messo maggiore apprensione ai difensori interisti. Se si può rimproverare qualcosa al tecnico bergamasco è la fretta con cui ha deciso di cambiare interpreti (Pessina e Malinovkyi) che fino a quel momento erano funzionali al suo schema. Ma col senno di poi la lettura e l’analisi tattica di Inter-Atalanta diventa più facile di quel che non fosse durante il match.

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