Il Bayer Leverkusen di Peter Bosz vuole scrivere la storia, ma questa sera avrà di fronte l’Inter di Antonio Conte, un avversario non certo morbido. Le ‘Aspirine’ arrivano ai quarti di finale di Europa League per la nona volta nella storia, dopo aver eliminato nell’edizione odierna Porto ai sedicesimi e Rangers agli ottavi. I tedeschi hanno già vinto la competizione una volta, nella stagione 1987/88, ma l’ultimo trofeo in assoluto risale al lontano 1993, quando il Bayer si impose contro l’Hertha Berlino in finale della Coppa di Germania. A Leverkusen attendono un trofeo da 27 anni, ecco perché la gara di questa sera è molto sentita. In panchina, la compagine tedesca può contare su un allenatore che ha già raggiunto una volta la finale di Europa League: era il 2017, Peter Bosz conquista l’atto finale del torneo alla guida dell’Ajax ma cede al Manchester United di Josè Mourinho.
Inter-Bayer Leverkusen, Bosz: «Nerazzurri grande squadra ma non temiamo nessuno»
In conferenza stampa, ha parlato il tecnico del Bayer in vista della sfida contro l’Inter. «Sarà una partita difficile, l’Inter è una buona squadra con molti giocatori esperti e di alto livello, lo abbiamo visto sia in Italia che in Europa. Anche noi però abbiamo fatto molta esperienza, non temiamo nessuno e sono fiducioso sul fatto che vedremo una bella partita. Ci vorrà un’ottima prestazione senza fare errori, troppo sbagli rischiamo di pagarli. Vogliamo essere protagonisti, vedremo cosa succederà. Ci sono ancora otto squadre in corsa per la vittoria finale, ogni partita vinta ci farebbe aumentare le possibilità di arrivare fino in fondo. Cercheremo dunque di sfruttare l’occasione».
Bosz non dà alcun indizio sulla formazione di partenza. «Chi al posto di Aranguiz (squalificato, ndr)? Non svelo nulla su chi giocherà domani ma sicuramente scenderemo in campo in undici, in passato abbiamo già dimostrato di sostituire bene i giocatori. Non parlo nemmeno di tattica ma guardo solo ai miei giocatori. La nostra filosofia? Vogliamo giocare un calcio offensivo e bello da vedere, per segnare molti gol. Le squadre italiane sanno difendersi molto bene: l’Inter, in particolare, cerca di pressare alto e di costruire dalle retrovie. Il fatto che non giochi palloni lunghi può darci un’occasione».