Inter-Bayern Monaco (0-2): analisi tattica e considerazioni

0

L’Inter cade 0-2 in casa sotto i colpi di un sontuoso Bayern Monaco nella prima gara stagionale di Champions League. Mattatore della serata è Leroy Sané, autore del gol del vantaggio nel primo tempo e propiziatore dell’autorete di D’Ambrosio per il raddoppio nella ripresa. La squadra di Nagelsmann si conferma essere un’autentica corazzata, costellata di giocatori talentuosi, veloci ed estremamente tecnici. Per i nerazzurri, una partita difficile e sofferta, con pochi segni di vitalità all’inizio del secondo tempo. La superiorità del Bayern rispetto all’Inter è però troppo evidente e sarà oggetto principale della nostra analisi tattica. Prima di immergerci nelle pieghe della partita, diamo prima uno sguardo alle scelte di formazione dei due allenatori.

Inzaghi rimaneggia di molto la sua squadra rispetto al derby, con ben 5 novità. La più eclatante è sicuramente la scelta di Onana a difendere la porta. Confermato, invece, il sistema di gioco col 3-5-2. La linea difensiva è guidata da Skriniar, con Bastoni sul centro-sinistra e D’Ambrosio dall’altra parte per sfruttarne la capacità di spinta. A centrocampo, Mhkitaryan viene preferito a Barella nell’affiancare Brozovic e Calhanoglu. Sugli esterni, Dumfries e Gosens. Davanti, la coppia d’attacco è formata da Dzeko e Lautaro Martinez.

Gli ospiti rispondono con un 4-2-3-1. Neuer tra i pali, coppia di centrali con De Ligt ed Hernandez, mentre ulle fasce corrono Davies e Pavard. Davanti alla retroguardia agiscono a protezione Kimmich e Sabitzer. L’unica punta è Mané, supportato alle spalle dal tridente di trequartisti Sané, Muller e Coman.

Primo tempo: dominio assoluto dei bavaresi

Nella prima frazione, la nostra analisi ci conduce ad esplorare la netta differenza tra Inter e Bayern Monaco, tanto in chiave tecnica, quanto, soprattutto, in chiave tattica. I tedeschi trascorrono buona parte della prima mezz’ora di gioco sempre in possesso del pallone e con tutti gli effettivi di movimento nella metà campo dei nerazzurri. Impongono un ritmo e un’intensità elevatissimi, sia quando attaccano, sia dietro.

Il 4-2-3-1 di Nagelsmann è tale solo in fase di non possesso. Non appena deve manovrare, infatti, la squadra bavarese si dispone con una sorta di 3-1-5-1. Partiamo per gradi. Davies non gioca allineato con gli altri compagni di reparto, ma si porta subito in avanti, costringendo Dumfries a profondi ripiegamenti. Pavard stringe, mentre Hernandez si apre leggermente. Con De Ligt in mezzo, viene a formarsi una difesa a 3, che rimane sempre molto alta, rischia anche l’uno contro uno con le punte nerazzurre e partecipa attivamente alla costruzione. 

Davanti ad essa, agisce Kimmich nel duplice ruolo di schermo e playmaker, dalla calma e padronanza invidiabili. A questo punto, si stagliano i restanti giocatori, tutti incanalati in proiezione offensiva. Dato che a sinistra l’ampiezza è garantita da Davies, Sané viene a giocare molto dentro al campo. Questa sua posizione molto interna è il fattore-chiave su cui si fonda non solo l’analisi tattica di Inter-Bayern, ma anche e soprattutto la vittoria degli ospiti. 

Il classe ’96, infatti, va a collocarsi sul fianco di Calhanoglu per ricevere palla tra le linee e inventare. Oppure, all’occasione, attaccare la profondità nello spazio tra Dumfries e D’Ambrosio quando Mané fa il movimento a venire incontro. Proprio questa giocata produce il gol del vantaggio dei bavaresi al minuto 25. Lancio preciso di Kimmich, controllo delizioso dell’ex City, che dribbla Onana e appoggia comodamente il pallone dentro.

Inter-Bayern Monaco (0-2): analisi tattica e considerazioni

Concludiamo il nostro focus sulla fase offensiva degli ospiti, concentrandoci su quanto avviene, invece, sul lato destro. Qui è Coman a rimanere molto largo, con Sabitzer che si muove da mezz’ala attirando a sé Mhkitaryan e lasciando così il francese uno contro uno con Gosens. Oltre alla velocità e alla qualità di tutti questi giocatori menzionati, Nagelsmann può fare affidamento anche sulla bravura nei movimenti di Sané e sulla duttilità dell’eterno Muller.

Il senegalese è bravo a dettare la verticalità. Il tedesco, invece, galleggia tra le linee alle spalle di Brozovic. Quando, però, l’azione giunge sugli esterni, è prontissimo ad andare a riempire l’area insieme allo stesso Sabitzer.

Analisi tattica Inter-Bayern: la fase di non possesso dei tedeschi

Se col pallone tra i piedi gli ospiti riescono ad esprimere tutta la loro eccelsa qualità, quando devono difendersi mostrano l’altra faccia bella della medaglia. Ossia la forza, l’intensità e la voglia di stritolare l’avversaria e di recuperare quanto prima il la sfera.

Muller va in marcatura su Brozovic, mentre Davies rimane alto in pressione su Dumfries anche quando è l’Inter ad essere in possesso di palla. La linea del pressing è altissima e impedisce ai nerazzurri un’uscita pulita e tranquilla. Gli uomini di Inzaghi sono infatti spesso costretti a lanciare lungo verso le punte, in particolare Dzeko, per liberarsi dall’asfissiante pressione degli ospiti. 

Le difficoltà dei meneghini nell’imbastire azioni offensive

Giunti a questo punto dell’analisi tattica di Inter-Bayern Monaco risultano palesi i problemi dei nerazzurri nel costruire gioco. Nella prima mezz’ora, la squadra di Inzaghi non riesce a innescare le mezz’ali, ben controllate dai due mediani bavaresi. Le uniche sortite offensive nascono pertanto dalla caparbietà di Dzeko, che battaglia su ogni pallone, cercando di vincere i duelli e approfittare della solitudine dei difensori nel contrastare le punte. Il bosniaco cerca di non dare punti di riferimento, facendosi spesso anche trovare largo per dare un appoggio ai compagni in difficoltà, con Dumfries che invece va a supplire da centravanti.

Inter-Bayern Monaco (0-2): analisi tattica e considerazioni

Brozovic è costretto ad abbassarsi sulla linea difensiva per giocare palla ed è quindi Calhanoglu ad agire in mezzo al campo come ulteriore costruttore. Tuttavia, una situazione interessante, soprattutto nell’ultima parte della prima frazione complice l’allentamento dei bavaresi, ha origine sulla corsia destra. Davies, infatti, sebbene sia incontenibile quando spinge, non è altrettanto diligente in fase difensiva e più di qualche volta si perde Dumfries. L’olandese, però, non sempre riesce a dare qualità alle proprie giocate. Questa circostanza potrebbe rendersi ancor più propizia quando D’Ambrosio, schierato titolare presumibilmente per questa ragione, si sgancia in avanti e sovrapponendosi sulla fascia, sfruttando la poca attenzione dedicatagli dai tedeschi.

Inter-Bayern Monaco (0-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo: lampi di Inter, ma il Bayern raddoppia

L’inizio ripresa dei nerazzurri è piuttosto promettente. La squadra torna in campo con ben altra convinzione, più aggressiva e vogliosa di incidere. A fare la differenza sono i centrocampisti. Mhkitaryan gioca stabilmente in mezzo al campo, fungendo da vero e proprio playmaker, con Brozovic più basso. Calhanoglu, invece, abbandona la posizione sul centro-sinistra per accentrarsi maggiormente e posizionarsi tra le linee alle spalle di Kimmich. Gli uomini di Inzaghi riescono così a garantire qualità alla manovra.

Inter-Bayern Monaco (0-2): analisi tattica e considerazioni

Anche gli esterni vengono sfruttati di più. A destra, col consueto tandem Dumfries-D’Ambrosio. A sinistra, invece, Gosens acquisisce coraggio, supportato inoltre dalle sovrapposizioni di Bastoni.

La determinazione dimostrata dai padroni di casa ha però un costo, perché appena il Bayern torna gradualmente a prendere possesso della gara, si rende pericoloso. Soprattutto sfruttando la velocità dei propri giocatori offensivi in ripartenza e la pericolosità di Sané e Sabitzer nei corridoi intermedi. Nagelsmann legge il momento e dopo un’ora di gioco, inserisce muscoli a centrocampo con l’ingresso di Goretzka al posto dello stesso giocatore austriaco.

I tedeschi impiegano poco a tornare a spingere sull’acceleratore. La difesa sale, lasciando spesso le punte nerazzurre in fuorigioco. Col baricentro più alto, gli ospiti si riaffacciano prepotentemente nella trequarti milanese, dove possono far valere le loro straordinarie doti tecniche. E al minuto 66, infatti, arriva il gol del 2-0 con un’autorete goffa di D’Ambrosio a conclusione di un’azione spettacolare, ricamata su un doppio uno-due in area tra Sané e Coman.

Inter-Bayern Monaco (0-2): analisi tattica e considerazioni

Inzaghi risponde addirittura con un quadruplo cambio, che non snatura l’assetto tattico dei suoi. Entrano Darmian, Correa, Dimarco e De Vrij ai posti di Dumfries, Dzeko, Bastoni e Skriniar. Nel Bayern, invece, c’è spazio per Gnabry e Upamecano per De Ligt e lo stesso Coman.

Seppur accusando il colpo, i nerazzurri provano comunque a dare un cenno di reazione, alzando la linea del pressing e andando a prendere a uomo i tre difensori tedeschi con le due punte e Calhanoglu. Anche con l’innesto di Gagliardini al posto del turco, l’atteggiamento non cambia. Anzi, il neoentrato riesce anche a procurare a Correa l’occasione più clamorosa per riaprire la gara. Chance che però El Tucu non capitalizza.

Analisi tattica Inter-Bayern: le considerazioni finali

L’Inter paga la netta superiorità tecnica, fisica e organizzativa dei bavaresi, ma non per questo deve accontentarsi per giustificare la sconfitta. Anche nella tenebra, ci sono sempre dei flebili spiragli di luce da conservare e da cui ripartire per migliorarsi. Positivo sicuramente l’esordio di Onana, che si fa trovare pronto ogni volta che viene chiamato in causa (con qualche sporadico brivido), specialmente nel primo tempo. Apprezzabile anche il contributo dei neoentrati, che quasi riescono a combinare i presupposti per riaprire la gara. In campo internazionale l’approccio giusto, con coraggio e mentalità sono fondamentali e vanno messi in campo dal primo istante di gioco. Ciò è mancato ai nerazzurri. Forse per la formazione rivoluzionata o per l’eccessivo timore nei confronti degli avversari. Affrontare e perdere contro squadre forti ci può stare, ma non per questo bisogna desistere dal lottare e dal crederci. 

Per quanto riguarda il Bayern Monaco, come detto all’inizio di questa analisi tattica della sfida con l’Inter, si conferma un’autentica corazzata. Una squadra matura, che rimane forte nonostante abbia perso il più forte centravanti degli ultimi anni. Senza una punta di peso, i bavaresi sopperiscono con la velocità, la fantasia e la capacità di attaccare gli spazi dei propri talentuosi giovani. E con l’esperienza di Mané, che non fa mancare il proprio prezioso apporto anche quando la serata non è delle più promettenti dal punto di vista realizzativo. Tuttavia, gli uomini di Nagelsmann non sono del tutto invulnerabili. Infatti, quando staccano la spina finiscono spesso per giocare con un po’ troppa sufficienza, soprattutto dietro, rischiando più volte di cacciarsi nei guai da soli. 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui