Inter-Benfica (1-0): analisi tattica e considerazioni

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L’analisi tattica di Inter-Benfica, debutto casalingo in Champions League dei nerazzurri che hanno ospitando il Benfica campione di Portogallo in carica e attualmente secondo in classifica a un solo punto dalla vetta.

L’Inter viene dal pareggio sofferto alla prima a casa della Real Sociedad mentre il Benfica è già ad un punto di svolta dopo la netta sconfitta casalinga subita contro il Red Bull Salisburgo.

Un occasione per i nerazzurri, per eliminare, quasi certamente, una diretta concorrente al passaggio del turno. Quale Benfica è sceso in campo questa sera? Quello che ha vinto le ultime sei partite in campionato o quello deludente visto nella prima di Champions League?

Comunque l’Inter, capolista nel nostro campionato, non teme concorrenza, pensa solo a esprime al meglio il proprio gioco. Per questo Inzaghi schiera l’Inter con il consueto 3-5-2. Sommer tra i pali, difesa a tre con Pavard, Acerbi e Bastoni. Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan a gistrare a metà campo con  Dimarco e Dumfries a fare i quinti sulle fasce. La coppia di attaccanti è quella che ha dato le maggiori garanzie fino ad ora con Thuram che affianca uno scatenato Lautaro Martinez

Il Benfica di Schmidt risponde con un 4-2-3-1. In porta Trubin. Bah, Otamendi, MoratoBernat costituiscono la linea difensiva. Neves e Kokcu se la vedranno con il centrocampo interista. Di Maria, Rafa Silva e Aursnes dovranno produrre gioco e occasioni per il riferimento avanzato Neres

Inter-Benfica (1-0): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Inter-Benfica, primo tempo: bel gioco pochi pericoli

Si capisce subito lo schema tattico impostato da Schmidt. Il Benfica attacca con un 4-2-4 in cui è impossibile trovare un riferimento visto il continuo movimento degli avanti portoghesi. In fase difensiva si posiziona con il 4-4-2 infoltendo il centrocampo. C’è spazio da sfruttare per Dimarco e Dumfries. 

Il primo pericolo lo crea proprio un cross di Dumfries dalla destra su cui Mkhitaryan arriva dal lato opposto con un attimo di ritardo. Stesso gioco, lato opposto e Dumfries si trova ad alzare un colpo di testa da pochi metri dalla porta.

Sembra piò occasionale l’occasione che capita al Benfica ma comunque da una enorme dormita della difesa interista che si fa trovare impreparata su un fallo laterale.

Al 21’Bah deve lasciare il campo per un infortunio e al suo posto entra Araujo. Non cambia nulla nel gioco del Benfica.

La prima metà del primo tempo è comandata dall’Inter, più convincente nella fase di costruzione di gioco e nelle occasioni anche se il primo tiro nello specchio della porta è arrivato al 23′ con un tiro da lontano di Calhanoglu abbastanza innocuo

Primo tempo molto intenso, in cui si fa apprezzare per il palleggio il Benfica, che tuttavia non riesce a liberare i propri attaccanti. L’Inter deve solo stare attenta a non farsi trovare scoperta dietro le linee perché la velocità degli avanti portoghesi crea pericoli, come nell’occasione di un affondo di Neres chiuso da Barella in recupero con un intervento che avrebbe potuto portare a un rigore.

Cala l’Inter sul finire del tempo e cresce il Benfica ma è Barella a rendersi pericoloso nel finale dopo una azione ben congeniata sulla sinistra. Ottima parata di Trubin in questo caso.

Inter-Benfica (1-0): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Inter-Benfica, secondo tempo: nerazzurri dominanti

Inter più aggressiva, attacca con più continuità e con più uomini. Il Benfica non rinuncia a giocare e avanza con un palleggio preciso e paziente cercando spazi per le incursioni che non trova. Sembra averne di più l’Inter nell’inizio del secondo tempo ed è più brillante. Il Benfica sembra alle corde e non riesce più a gestire con tranquillità il pallone.

La prima occasione è ancora sulla testa di Dunfries dopo una bella azione sulla sinistra, ma ancora una volta non centra la porta.

Funziona a meraviglia la catena di sinistra dell’Inter e il Benfica non sembra avere le carte per limitarne l’azione. Lautaro molto attivo, con una bella girata colpisce la traversa. 

Il primo quarto d’ora è tutto di marca interista che meriterebbe il vantaggio. E dopo il palo colpito da Lautaro il vantaggio arriva sempre dal lato destro dell’attacco dell’Inter. Di pregio tutta l’azione, dalla palla filtrante di Barella, alla velocità e il cross preciso di Dunfries  al movimento a liberarsi di  Thuram, da punta vera e di qualità. Può così colpire in assoluta solitudine. Una classica azione che abbiamo visto più volte da parte dell’Inter

Dopo il vantaggio il Benfica sembra smarrirsi e sale ancora l’Inter che sembra poter dilagare.

Prova a cambiare qualcosa il tecnico del Benfica al 69′, togliendo Kokcu per Musa e Rafa Silva per fa spazio a Chiquinho. Risponde Inzaghi togliendo Thuram per Alexis Sánchez e Dumfries per Darmian. Al 79′ lascia il campo Di Maria per infortunio a Jurasek e entra Cabral per Bernat. Sembra più intraprendente Il Benfica con i nuovi innesti.

C’è stanchezza tra i giocatori dell’Inter: escono Calhanoglu e Dimarco al 83′ per Asllani e Carlos Augusto. Si riprende l’Inter ed è ancora Trubin a salvare il risultato su Lautaro Martinez dopo una grande azione di Mkhitaryan. Nel recupero esce anche Barella stremato per Klaassen.

Le considerazioni finali

L’Inter è sembrata più in palla e più pericolosa del Benfica già nel primo tempo. Il Benfica è riuscito, per un tempo a tenere testa ai nerazzurri con un fitto palleggio abbastanza sterile non essendo riuscita a rendersi mai pericoloso.

Nel secondo tempo la supremazia è stata strabordante e il risultato poteva essere anche più rotondo e avrebbe meritato sicuramente Lautaro Martinez di realizzare almeno un gol visto l’impegno con cui si è prodigato per cercare la realizzazione.

Tutta l’Inter ha giocato con grande impegno riuscendo a trovare quegli spazi sulle fasce che dovevano essere il punto di forza della sua partita. Il Centrocampo ha supportato il gioco offensivo con costanza cercando sempre di chiudere gli spazi e aprire velocemente sugli esterni questa sera impeccabili. La difesa ha vinto tutti i duelli e prezioso è stato il contributo di Acerbi, non solo in fase difensiva ma anche nel far partire le azioni d’attacco dell’Inter arrivando anche a supportare il gioco offensivo.

Deludente la prova di Di Maria, mai pericoloso, mai illuminante mentre Neres è da elogiare per l’impegno profuso.

Ora la classifica sorride all’Inter e alla Real Sociedad in testa a 4 punti. Si ferma a 3 il Salisburgo e chiude a 0 punti un mesto e modesto Benfica.

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