Inter-Benfica (3-3): analisi tattica e considerazioni

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Analisi tattica di Inter-Benfica, valevole per l’accesso alle semifinali di Champions League. Questa partita ci regala quello che tutti speravamo.

Ebbene sì, ci sarà un derby di semifinale tra le due milanesi e, sicuramente, un’italiana sabato 10 giugno all’Atatürk Olympic Stadium di Istanbul si giocherà la 31a finale da quando la Coppa dei Campioni è diventata UEFA Champions League.

L’Inter aveva già messo una seria ipoteca sul passaggio del turno già dalla scorsa settimana andando a vincere allo all’Estádio da Luz di Lisbona con un uno due firmato Barella e Lukaku.

E questa sera ha confermato la superiorità rispetto al Benfica. La squadra portoghese ha deluso le aspettative. Ma questo è il classico caso in cui i meriti del vincitore sono superiori ai demeriti dello sconfitto.

Il Benfica pare in caduta libera. Quarta sconfitta consecutiva tra campionato e Champions League sono preoccupanti e i lusitani hanno visto più che dimezzarsi i punti di distacco dal Porto (erano 10 due giornate fa, ora sono 4). Il Benfica e il suo tecnico Schmidt devono invertire velocemente il trend in queste ultime 6 giornate altrimenti la stagione potrebbe assumere i connotati di una débâcle totale.

L’Inter dal canto suo continua il suo andamento fortemente altalenante. Balbetta, stenta e perde in campionato ma si trasforma quando gioca nelle coppe. Non dimentichiamo che l’Inter ha ancora la pratica semifinale di Coppa Italia in ballo con la Juventus.

Vediamo insieme le scelte dei due tecnici per questo emozionante e aperto incontro.

Analisi tattica Benfica-Inter: le formazioni ufficiali

Nessun dubbio per l’Inter di Inzaghi che schiera la stessa formazione vista la settimana scorsa in Portogallo. Il modulo è sempre il 3-5-2 con  Onana  tra i pali, difesa a tre con Darmian, Acerbi e Bastoni; Il centrocampo a 5, che molto bene aveva giocato all’andata è formato dai confermatissimi Dumfries, Barella, Brozovic, Mkhitaryan, Dimarco. In attacco ancora panchina per Lukaku, scalpitante in panchina e pronto a subentrare e a lasciare il segno, come una settimana fa. Ma per partire Inzaghi ha scelto gli uomini che gli danno più garanzie: Dzeko e Lautaro Martinez.

Anche il rientrante Calhanoglu partirà dalla panchina insieme a Handanovic, Cordaz, De Vrij, D’Ambrosio, Zanotti, Bellanova, Gosens, Gagliardini, Asllani, Carboni, Correa, Lukaku.

Poche novità anche in casa Benfica, con Schmidt, che ritrova Otamendi, la cui assenza si è sentita eccome nella partita di andata. Riprenderà il suo posto al centro della difesa insieme a Antonio Silva.

Il Benfica si schiera con il 4-2-3-1 già visto all’andata. In porta Vlachodimos; difesa a 4 con Gilberto, Antonio Silva, Otamendi, Grimaldo; la coppia a centrocampo è formata da Florentino e Chiquinho; Rafa Silva, Joao Mario, Aursnes; trequartisti dietro la punta Goncalo Ramos.

A disposizione del tecnico tedesco Soares, Gomes, Verissimo, Ristic, Morato, N’Dour, Neves, Tengstedt, Schjelderup, Musa, Neres, Guedes.

Primo tempo: Barella e Aursnes in goal per l’1-1

Il Benfica prova ad attaccare ma trova la doppia linea centrocampo difesa dell’Inter pronta a spegnere ogni iniziativa. Gli interisti sono pronti a ribaltare in attacco ogni palla recuperata. Lautaro Martinez si muove molto più del compagno di reparto ed è sempre pronto smarcarsi e farsi trovare libero dai compagni. Dzeko fa quello che sa fare meglio. Punto di riferimento centrale, riceve le palle dai compagni e la difende con forza. In una di queste azioni si fa trovare libero Lautaro tra le linee che scambia a Barella. Stop, dribbling stretto e tiro a giro e al 14′ l’Inter è già in vantaggio.

Sulle ali dell’entusiasmo l’Inter insiste con le due punte che si alternano nella tre quarti e i centrocampisti pronti all’inserimento. In questo gioco Barella per grinta e capacità di inserimento è stato un fattore per tuto il doppio confronto. 

L’Inter si sente tranquilla e ha in pugno la partita. In questo caso il pericolo è l’eccesso di tranquillità che può portare a distrazione. Si distrae parte della difesa in particolare Darmian e Dumfries che sbaglia il tempo della diagonale su un cross dalla destra di Rafa Silva. Aursnes è così libero di colpire. Il norvegese non si fa pregare e svetta in area e di testa porta in pareggio la partita. Siamo al 38′ ed è la primo errore che l’Inter commette nei due incontri.

Secondo tempo: per l’Inter è semifinale

Se si esclude questa disattenzione la partita è in mano all’Inter. Non è cambiato nulla, rimane il doppio vantaggio. Ma non deve commettere l’errore di pensare che il risultato è al sicuro. E soprattutto non deve fare regali a un Benfica che fin qui ha dimostrato ben poco.

Schmidt prova a dare più brio all’attacco. Inizia il secondo tempo inserendo Neves e togliendo Gilberto. Ridisegna in parte la squadra abbassando Aursnes sulla linea difensiva. Joao Mario spostato a sinistra e Neres largo sulla destra. Il cambio richiede qualche minuto di assestamento per l’Inter nel corso del quale il Benfica riesce a trovare spazio sulla sinistra e a mostrarsi più intenso in fase offensiva.

L’Inter si raccogli su se stessa. Due linee strette a proteggere la difesa con attenzione per coprire gli spazi e spegnere ogni velleità dei Lusitani.

Per i primi 20′ del secondo tempo migliora il palleggio del Benfica e si vedono sprazzi della squadra ammirata in Europa fino a questo incontro. Ma l’Inter ci mette giusto 20′ a riprendere a macinare gioco. Spunto di Dimarco sulla sinistra palla bassa verso il centro taglio perfetto di Lautaro Martinez che anticipa il marcatore e segna il 2-1 che ha il sapore del ko tecnico.

Al 74′ cambio conservativo di Inzaghi che toglie Lautaro Martinez, Dzeko entrambi a rischio squalifica nella semifinale di andata in caso di ammonizzione ed entrano Lukaku e Correa. Esce anche Barella che ha dato tutto ed entra Calhanoglu.

Al ’76 Esce un pessimo Ramos, dentro Guedes. Ma decisivo è il cambio dell’Inter. Al 79′ Correa salta Otamendi e segna un bel gol con un tiro a giro che colpisce il palo e finisce in goal.

All’80’ Inzaghi  toglie anche Bastoni e Dimarco, anche loro diffidati per Gosens e D’Ambrosio.

Risponde tognliendo Chiquinho e Rafa Silva, dentro Musa e Joao Neves. Per la cronaca da segnalare, all’86’ un gol di testa di Antonio Silva su punizione del difensore centrale di Schmidt.

Ultimo atto della partita del Benfica è la sostituzione di Joao Mario, prestazione negativa per tutti i 180′ tra andata e ritorno. Al suo posto entra Schjelderup.

Inutile il goal di Musa al 94′.

Analisi tattica Inter-Benfica: le considerazioni finali

Qualificazione mai in discussione con l’Inter che ha dimostrato di essere più forte del Benfica. Inzaghi e i suoi sono riusciti a lasciare fuori dal campo le polemiche e le critiche, decisamente ingiuste, per fornire una prestazione durata 180′ piena di concretezza, voglia di imporre il proprio gioco e il proprio ritmo a un avversario che era dato in grande forma.

E ora è storia. La storia che si può costruire. Ma anche la storia che torna.

Terzo euro derby per le Milanesi dopo quello del 2003, anche in quel caso in semifinale, e del 2005, ai quarti di finale. Milano vivrà due notti al centro del calcio europeo come capitava nei tempi d’oro. Una sfida entusiasmante e crudele, perché solo una delle due andrà a giocarsi la finale ad Istanbul. Questo è il calcio.

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