E’ stata una partita double-face quella andata in scena ieri fra Inter e Bologna. I nerazzurri, in vantaggio di una rete ed in superiorità numerica, hanno finito per soccombere sotto i colpi di un Bologna mai domo. Gli uomini di Mihajlovic hanno avuto il merito di resistere un tempo ed approfittare del calo psicofisico degli avversari nel corso della seconda frazione di gioco. Scelta chiave del match quella del tecnico rossoblu di non modificare l’assetto tattico dei suoi dopo l’espulsione di Soriano.
Analizziamo gli schieramenti delle due squadre e lo svolgimento tattico della partita.
Nell’Inter è giornata di rientri. I padroni di casa si schierano con il consolidato 3-4-1-2, con Romelo Lukaku che ritrova il posto da titolare al fianco di Lautaro Martinez. Dietro alla prolifica coppia d’attacco nerazzurra agisce Eriksen, mentre a centrocampo tornano dal primo minuto Candreva e ,soprattutto, Marcelo Brozovic. Quest’ultimo rientra dallo stop per infortunio, prendendo il posto di Barella, a sua volta alle prese con problemi fisici. Pacchetto difensivo confermato in toto rispetto alla gara contro il Brescia.
Il Bologna risponde con un 4-2-3-1. Mihajlovic lascia in panchina Rodrigo Palacio, riportando Musa Barrow al ruolo di punta centrale. Dietro di lui, oltre ai soliti Orsolini e Soriano, trova spazio Nicola Sansone. Assente dell’ultimo minuto un altro ex del match, Gary Medel, alle prese con una lombalgia. In mediana, al suo posto, Dominguez.
Primo tempo: Inter padrona del campo
Sin dai primi minuti si ha la sensazione di vedere un’Inter molto simile a quella che ha schiacciato il Brescia quattro giorni prima: pressing alto, ordine in mediana e rapidità, soprattutto sull’out di destra. E’ proprio da questo lato che i nerazzurri costruiscono di più, grazie alle iniziative di Candreva ed il sostegno di Lukaku, sempre prezioso nell’agire da boa per gli inserimenti dei compagni, venendo incontro durante la costruzione. Ma il centravanti belga non manca di farsi trovare in area al momento opportuno.
Infatti, quando con un lancio perfetto Candreva pesca sul fronte opposto Ashley Young, Lukaku e Lautaro fiutano l’occasione e si dividono perfettamente l’area di rigore. Sul cross di Young l’argentino anticipa sul primo palo Denswil e incrocia di testa colpendo il palo lontano. Il compagno di reparto si trova la palla fra i piedi e può ribattere comodamente a rete per il vantaggio nerazzurro.
L’Inter è brava non solo nell’aggredire alta ma anche ad impostare palleggiando fin dalla propria area di rigore, allargando i due centrali di centrocampo per favorire l’uscita sulle fasce.
Dal canto suo, il Bologna riesce a farsi vivo solo quando Soriano serve Orsolini in area con un filtrante, sfruttando un equivoco tattico che porta Bastoni a seguire Barrow in mezzo e Brozovic a dover inseguire l’esterno offensivo avversario.
Secondo tempo: l’espulsione e la svolta inaspettata
Il secondo tempo si pare con due pericolosi tiri da fuori area, uno per parte. In particolare, quello di Musa Barrow che si stampa sul palo sembrerebbe un campanello d’allarme per la squadra di Conte. Ma pochi minuti dopo la partita per i nerazzurri sembra farsi in discesa: nel silenzio di San Siro (come noterà poi Sinisa Mihajlovic), Pairetto non può fare a meno di espellere Soriano per le offese ricevute. Cinque minuti dopo piove sul bagnato per il Bologna: Dijks sgambetta ingenuamente in area Candreva, regalando ai nerazzurri la possibilità di raddoppiare. L’errore dal dischetto di Lautaro è il prologo di una nuova fase del match.
Con l’ingresso di Palacio e Juwara, Mihajlovic cambia interpreti senza rinunciare al tridente offensivo: con Barrow che si sposta sulla fascia, Palacio diventa il regista avanzato del Bologna, mentre ai due giovanissimi talenti è affidato il compito di creare scompiglio sulle fasce. Missione compiuta, perché dopo 9 minuti Juwara sfrutta l’errore di Gagliardini in chiusura per concludere a rete e fare 1-1. Ma non basta, perché è sempre il 18 gambiano a sfuggire a Bastoni due minuti più tardi e costringerlo all’intervento che costa il secondo giallo al difensore nerazzurro.
Con le squadre nuovamente in parità numerica, il Bologna dimostra di avere voglia e gamba rispetto ad un’Inter in confusione. A.Young arretra sulla linea dei difensori ma il pacchetto difensivo nerazzurro comincia a fare acqua da tutte le parti. L’Inter attacca senza avere un’idea che non sia la palla su Lukaku e su una ripartenza degli emiliani finisce per perdersi inspiegabilmente Musa Barrow, con D’Ambrosio che si lascia attirare in mezzo al campo da Palacio e Candreva che non ne ha più per rientrare con lucidità.
Finisce con Sanchez che sciupa due ghiotte occasioni per il pareggio e con Borja Valero e Vecino al posto degli ormai spenti Brozovic e Gagliardini.
Analisi tattica Inter-Bologna: le considerazioni finali
Con un secondo tempo horror, l’Inter fa dimenticare anche quanto di buono fatto nella prima frazione di gara. I nerazzurri soffrono sicuramente il contraccolpo psicologico per aver mancato il raddoppio su rigore ed aver subito il pareggio al primo errore. Ma la mancanza di tenuta per tutti i 90′ in termini di attenzione e prestanza fisica è preoccupante, per una squadra che vuole cominciare ad ambire a traguardi importanti.
Conte ha sicuramente qualche responsabilità nel non aver saputo leggere l’andamento del match ed effettuare i cambi giusti prima di subire la rimonta degli emiliani.
Da parte sua, Sinisa Mihajlovic può gioire per una prestazione “a metà” che comunque frutta una vittoria a San Siro. Bravo il tecnico serbo a leggere il momento di calo dell’Inter e credere nella rimonta, lasciando in campo il tridente e variandolo secondo la necessità del momento.