Abbiamo analizzato la rosa dell’Inter in ogni ruolo analizzando cosa manchi per essere una seria contendente allo scudetto il prossimo anno.
Sebbene l’arrivo di Conte abbia aiutato l’Inter a diminuire il gap con la Juventus, ciò non è ancora sufficiente per intaccare il dominio della vecchia Signora in Italia: anche quest’anno i sogni scudetto interisti sembrano destinati ad essere riposti nel cassetto.
Le ultime partite contro Sassuolo e Parma hanno inoltre evidenziato le solite lacune deli nerazzurri:
- mancanza di killer instinct per chiudere le partite (leggasi l’errore ai limiti del credibile di Gagliardini, o quello di Candreva davanti a Consigli un minuto prima del 3-3 definitivo)
- calo atletico e abbassamento del baricentro nell’ultima mezzora con conseguente difficoltà a mantenere alta la pressione come nei primi tempi
- rimonte subite per gravi errori difensivi
- in generale una rosa che, specie nelle seconde linee non appare adeguata a lottare ai massimi livelli in Italia, figuriamoci in Europa.
Le restanti giornate di campionato serviranno a mister Conte per blindare la qualificazione in Champions League e, possibilmente, sperimentare e valutare chi può far parte della squadra per la prossima stagione e chi no.
Inter, analizziamo la rosa
Abbiamo provato a metterci nei panni della dirigenza meneghina, analizzando reparto per reparto la rosa in essere e provando a capire cosa manca all’Inter per essere una seria contendente allo scudetto il prossimo anno.
Portieri
In porta confermatissimo capitan Samir Handanovic che nel 2020-2021 sarà alla nona stagione in maglia nerazzurra. Dietro di lui il vuoto: l’arrugginito Padelli si è dimostrato infatti inadeguato al ruolo di vice, con errori contro Milan e Lazio che sono costati punti pesanti in campionato. Sarà necessario prendere un giovane da far maturare alle spalle di Handanovic ma che al contempo che possa garantire già sicurezza in campo. Le soluzioni sembrano 2: o la posta interna con Radu, o di nuovo pescare in casa Udinese con l’argentino Musso che tanto bene ha fatto quest’anno.
Difensori
Ipotizzando di mantenere la difesa a 3 serviranno 6 difensori centrali in rosa: confermatissimi i totem De Vrii e Skriniar, il giovane Bastoni su cui Conte punta forte, oltre che il jolly D’ambrosio. Da sostituire Ranocchia, apparso spesso in difficoltà quando chiamato in causa, magari proprio col classe 2002 Pirola di cui si parla benissimo. Infine Godin è sembrato lontano parente del leader difensivo ammirato all’Atletico, limitato dalle difficoltà di adattamento alla difesa a 3 e da qualche fastidio muscolare di troppo. La prossima potrebbe essere la sua stagione del riscatto oppure qualora chiedesse la cessione andrebbe rimpiazzato a dovere con un centrale di caratura internazionale.
Centrocampisti
Il centrocampo è il reparto in cui l’Inter ha investito di più nelle ultime sessioni di mercato: gli acquisti di Eriksen, Sensi e Barella, uniti alla conferma di Brozovic hanno alzato di molto il livello qualitativo della mediana, permettendo variazioni tattiche a Mister Conte, dal 3-5-2 di base fino al 3-4-1-2 con Eriksen o Sensi dietro le punte.
Per gli ultimi posti il ventaglio di opzioni è vasto: Borja Valero e Gagliardini sembrano prossimi all’addio, chi per sopraggiunti limiti di età, chi per limiti qualitativi espressi in campo. Anche Vecino è in forse, sebbene le sue qualità negli inserimenti e i suoi strappi palla al piede siano delle caratteristiche uniche nella rosa e che potrebbero fare comodo nell’arco della stagione.
Qualora siano necessari dei nuovi giocatori, i papabili sembrano essere il giovane Tonali, talento cristallino del Brescia, il redivivo Ninja Nainggolan dopo l’anno a Cagliari e l’onnipresente Vidal, da sempre il prediletto del tecnico salentino.
Esterni
Ecco arrivati alla nota dolente: gli esterni dell’Inter non hanno offerto prestazioni sempre all’altezza in questa stagione, pertanto è da aspettarsi una rivoluzione nel reparto. Dei 6 interpreti attualmente in rosa, solo Candreva, Ashley Young e l’adattato D’Ambrosio sembrano andare verso la conferma. Quasi sicuro il mancato riscatto di Moses dal Chelsea, in forte dubbio quello di Biraghi dalla Fiorentina, desaparecido Asamoah. Urgeranno parecchi innesti, di cui almeno 2 titolari, uno per fascia. Il primo è un colpo da novanta: Achraf Hakimi, talentuosissimo classe 98 dal Real Madrid, che nelle ultime due annate ha impressionato sulla fascia destra del Borussia Dortmund. Per l’altra corsia i rumors si basano su Marcos Alonso e Emerson Palmieri del Chelsea come prime opzioni.
Attaccanti
L’attacco nerazzurro sarà il vero rebus della campagna acquisti 2020-2021. Tutto dipenderà se Lautaro Martinez rimarrà a Milano o cederà al corteggiamento del compagno di nazionale Leo Messi raggiungendolo al Barcellona.
Scenario 1: Lautaro rimane. L’attacco riparte dalla premiata ditta Lukaku-Lautaro due che si completano a vicenda e formano una delle coppie meglio assortite del panorama mondiale. La dirigenza dovrà riuscire ad acquistare qualche alternativa di rilievo: una punta forte fisicamente per far rifiatare big Rom e una seconda punta guizzante, specie se Alexis Sanchez non dovesse essere riscattato e il baby Esposito andasse a farsi le ossa in prestito.
Scenario 2: Lautaro parte verso la Catalogna. Seconda rivoluzione: rimarrebbe il solo Lukaku davanti e la coppia Marotta-Ausilio sarà chiamata ad un super lavoro per ricostruire il reparto offensivo. Avranno di certo il portafogli gonfio, ma la penuria di punte di livello disponibili unita alla particolarità della prossima sessione di mercato post Covid-19 renderanno il tutto molto complesso.
Inter, cosa manca per essere al top in Italia?
In definitiva per fare un ulteriore step avanti, l’Inter dovrà operare abbastanza sul mercato. La base di partenza costruita quest’anno appare solida, ma va migliorata in termini qualitativi e soprattutto di alternative, per garantire ad Antonio Conte di lottare per vincere in tutte le competizioni, sopperendo a eventuali infortuni e agli impegni ravvicinati che in questa stagione hanno messo a nuda l’assenza di alternative valide ai titolarissimi.