L’Inter si aggiudica il derby lombardo con la Cremonese, vincendo per 3-1 nell’anticipo del turno infrasettimanale valevole per la 4^ giornata di campionato. I nerazzurri si confermano insuperabili in casa e danno una forte risposta dopo il k.o. dell'”Olimpico”, a pochi giorni ormai dall’attesissima sfida con i cugini rossoneri nel weekend. Già nel primo tempo la squadra di Inzaghi mette le cose in chiaro, portandosi sul doppio vantaggio firmato da Correa e Barella. La squadra di Alvini è tutt’altro che doma, ma paga il suo stesso eccesso di coraggio. Nella ripresa, il neoentrato Lautaro Martinez mette in cassaforte il risultato. Al minuto 90, infine, Okereke regala ai suoi il meritato gol della bandiera. Andiamo subito a passare in rassegna gli aspetti più rilevanti che conducono l’Inter al successo sulla Cremonese attraverso la nostra analisi tattica. Partiamo dalle formazioni.
In vista della stracittadina, Inzaghi decide di ritoccare leggermente la sua creatura. In porta c’è sempre capitan Handanovic, protetto dalla retroguardia composta da Skriniar, De Vrij e Dimarco, stavolta schierato come braccetto di sinistra. Largo sulla corsia mancina gioca invece Darmian, con Dumfries sulla fascia opposta. In mezzo al campo, i soliti noti Barella, Brozovic e Calhanoglu. Davanti, spazio per la coppia Dzeko e Correa.
Gli ospiti si dispongono in maniera speculare al 3-5-2 dei nerazzurri, con 4 variazioni rispetto all’11 titolare sceso in campo contro il Torino. Tra i pali l’ex Radu, difesa guidata dal capitano Bianchetti, affiancato da Aiwu e Lochoshvili. Sugli esterni Ghiglione e Quagliata, mentre la regia è affidata ad Ascacibar, coadiuvato dalle mezz’ali Escalante e Pickel. In attacco, confermate le due punte Dessers ed Okereke.
Primo tempo: un’Inter di rimessa piega la personalità della Cremonese
L’analisi tattica di Inter-Cremonese non presenta esattamente il classico copione della partita della neopromossa che va a giocare in casa di una big del campionato. Il merito di questo inatteso canovaccio è da attribuire tutto alla squadra di Alvini. Come già ampiamente dimostrato nelle altre precedenti sfide in trasferta a Roma e Firenze, i grigiorossi hanno personalità e coraggio. Qualità morali che si traducono però anche in un effettivo atteggiamento tattico.
In primis, cercano di tenere alto il baricentro per poter portare una pressione uomo su uomo. Gli schieramenti speculari facilitano il gioco delle coppie, soprattutto in mezzo al campo. Infatti, in fase di non possesso, Escalante esce in marcatura su Brozovic, lasciando a Pickel e ad Ascacibar il compito di tamponare le due mezz’ali nerazzurre.
In secundis, gli ospiti si dimostrano propositivi anche in fase offensiva. Gli esterni si alzano e l’azione parte da dietro, transitando sul lato destro, dove Aiwu si apre, per poi appoggiarsi su Okereke che viene incontro. L’attaccante nigeriano non rimane molto vicino al suo compagno di reparto, ma non per questo la Cremonese si ritrova ad attaccare con pochi uomini. Anzi, la presenza in area è decisamente forte, dato che i due intermedi di centrocampo accompagnano costantemente l’azione con i loro inserimenti senza palla.
La spregiudicatezza e lo spirito degli uomini di Alvini sono ampiamente apprezzabili ed encomiabili, a maggior ragione perché portati da una neopromossa. Tuttavia, queste stesse qualità presentano anche l’altra faccia (molto meno piacevole) della medaglia.
Analisi tattica Inter-Cremonese: l’interpretazione della gara dei nerazzurri
Contro un’avversaria che viene ad aggredire alta e che si sbilancia quando è in possesso di palla, la squadra di Inzaghi non necessita di sforzarsi troppo nel cercare di dominare la gara a tutti i costi. Anzi, come ci apprestiamo a spiegare in questo punto dell’analisi tattica di Inter-Cremonese, i nerazzurri rinunciano a prendere il controllo del gioco, accettando di lasciare il possesso agli ospiti. Complici la loro ingenuità e l’inesperienza, infatti, una volta recuperata palla, si aprono praterie immense da poter attaccare in ripartenza.
Il piano dei padroni di casa funziona perfettamente, potendo contare su giocatori di gamba che sanno attaccare lo spazio con velocità, in modo particolare sul lato destro con Dumfries. E poi, soprattutto, hanno anche tanta qualità dalla cintola in su per ottimizzare ogni minima occasione. Attraverso questa strategia, l’Inter realizza tutte e 3 le reti grazie alle quali riesce ad accaparrarsi la vittoria. Al minuto 12, arriva il primo gol. Tutto nasce da un corner battuto malissimo dalla Cremonese, che spalanca le porte alla fuga dell’Inter, in superiorità numerica, condotta da Barella. Radu si oppone alla prima conclusione di Dzeko, ma lascia di fatto il pallone nella disponibilità di Correa, che da due passi non può sbagliare.
Al minuto 38, sono le due mezz’ali a confezionare il raddoppio. Stavolta è Dumfries a spingere sull’acceleratore, ancora una volta, sulla destra. Correa appoggia su Calhanoglu, che fornisce un assist preciso a Barella dall’altro lato dell’area. L’ex Cagliari non ci pensa due volte e conclude direttamente al volo, incrociando splendidamente sul secondo palo.
Secondo tempo: la Cremonese non molla, ma l’Inter chiude i giochi
Ad inizio ripresa, Alvini dà un segnale forte di non voler rinunciare ai propri principi. Per questo, inserisce Zanimacchia al posto di Ascacibar e passa al 3-4-1-2. Il neoentrato va dunque a posizionarsi alle spalle delle due punte e il suo lavoro di raccordo consente loro di poter giocare più vicine. In fase di non possesso, invece, è lo stesso numero 98 a prendere in consegna Brozovic per limitarne l’azione di costruzione.
Anche nel secondo tempo permangono lo spirito e l’atteggiamento che abbiamo visto nell’analisi tattica della prima frazione di Inter-Cremonese. Gli ospiti continuano a portare il pressing in avanti, complicando il giro-palla da dietro dei difensori nerazzurri. Questi finiscono inevitabilmente per dover ricorrere al lancio lungo verso Dzeko, che però non ha vita facile nei duelli aerei. I padroni di casa sembrano allentare la tensione, commettendo qualche errore per la troppa sufficienza. Correa accusa un fastidio muscolare e al minuto 55 viene sostituito da Lautaro. Gli ospiti si dimostrano più vogliosi e provano ad approfittare della gestione lenta dei nerazzurri.
Per questo il tecnico di origini toscane manda dentro forze fresche. Triplo cambio al minuto 67. Entrano Di Carmine, Valeri e Vazquez ai posti di Quagliata, Lochoshvili e di un Dessers sprecone. Inzaghi fa invece rifiatare Brozovic, dando spazio ad Asllani. L’Inter prova a sfruttare ancora la fascia destra con l’intraprendenza di Dumfries e, soprattutto, i buchi lasciati dalla difesa ospite nel tentativo di riversarsi in avanti. Al minuto 76, Lautaro Martinez, servito da Barella, conduce l’ennesimo contropiede, resiste al ritorno di Pickel e fredda Radu con un preciso diagonale mancino.
Col risultato in cassaforte, l’ex allenatore della Lazio continua a centellinare le energie dei suoi, concedendo il riposo anticipato anche a Dumfries e a Darmian. Alvini, invece, trasforma ancora la squadra con l’ultimo ingresso di Castagnetti per Aiwu a 9 minuti dal termine. In fase di possesso, la difesa passa a 4, con Zanimacchia che parte largo a destra e Pinckel spostato più avanti rispetto ad Escalante e al neoentrato. Gli sforzi degli ospiti vengono comunque premiati al 90° con lo splendido destro a giro di Okereke che lascia di sasso Handanovic.
Analisi tattica Inter-Cremonese: le considerazioni finali
L’Inter arriva al meglio all’attesissimo derby, vestendo i panni della squadra lucida e, soprattutto, cinica. Gli uomini di Inzaghi capiscono che non c’è bisogno di strafare, ma basta attendere l’errore dell’avversaria per poi scatenarsi e colpire. I nerazzurri accettano la personalità degli ospiti, ma, al contempo, ne sfruttano le ingenuità. Oltre al piano tattico perfettamente riuscito, va sottolineata, ancora una volta, la forza del centrocampo dei meneghini. I tre uomini nel mezzo sono il fulcro, sempre in grado di alzare la qualità delle giocate, senza mai dare punti di riferimento agli avversari. Un reparto completo, in cui gli interpreti possono senza alcun problema scambiarsi posizioni e ruoli.
Per quanto riguarda la Cremonese, invece, restano da apprezzare le idee e il coraggio. Tuttavia, non è con i complimenti che si può smuovere lo 0 dalla casella dei punti. L’inizio di campionato non è stato assolutamente facile, perché in queste prime 4 giornate i grigiorossi hanno dovuto già affrontare tre delle prime 7 classificate della passata stagione. E, per giunta, tutte in trasferta. Ancora una volta, gli uomini di Alvini pagano non solo per la superiore qualità dell’avversaria, ma anche, e purtroppo, per errori propri. Pecche che trascinano la squadra in un vortice autolesionistico dal quale sarà meglio uscire al più presto per non dover affrontare un’annata di tribolazioni.