Sebbene con un turno di ritardo, l’Inter inaugura il suo 2022 con una vittoria per 2-1 ai danni della Lazio. Gli uomini di Inzaghi rispondono nel migliore dei modi alle inseguitrici, e la loro voglia e la loro qualità hanno la meglio sulla squadra di Sarri. I nerazzurri allungano così a 8 la striscia di successi consecutivi in campionato e restano saldamente ancorati al primo posto. I biancocelesti, invece, non riescono a tirare fuori quello spirito di reazione ammirato nel finale della partita contro l’Empoli e rimandano nuovamente l’appuntamento con i 3 punti. Scopriamo insieme più nel dettaglio cosa è accaduto in Inter-Lazio attraverso la nostra analisi tattica. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni iniziali.
I padroni di casa scendono in campo col consueto 3-5-2. In porta c’è ovviamente Handanovic, col pacchetto arretrato completato da Skriniar, De Vrij e Bastoni. Sugli esterni confermati Dumfries e l’inamovibile Perisic, mentre in mezzo al campo è Gagliardini a sostituire lo squalificato Calhanoglu. Barella e Brozovic completano la mediana. In attacco la coppia di piccoletti sudamericani Lautaro Martinez-Sanchez.
Anche Sarri si affida all’amato 4-3-3. Tra i pali ancora fiducia a Strakosha, con Hysaj e Marusic terzini e Luiz Felipe insieme a Radu al centro. Centrocampo robusto con Milinkovic-Savic e Basic ai fianchi di Cataldi. Davanti, il tridente è composta da Pedro e Felipe Anderson ai lati del centravanti Immobile.
Primo tempo: partita vivace ed equilibrio nel punteggio
Inter e Lazio sono tra le squadre di maggiore qualità del nostro campionato, una caratteristica che non manca in questa partita e che cerchiamo di mettere in luce nella nostra analisi tattica. Il piano della squadra di Sarri è di inibire il più possibile la costruzione dal basso dei nerazzurri. A tale scopo, le mezz’ali vanno a turno in pressione su Brozovic, spesso supportate anche dal lavoro di Immobile, che va a oscurare le linee di passaggio dirette al regista croato. In generale, i biancocelesti alternano una fase di aggressione in avanti, ad una di difesa più bassa, alla quale partecipano anche gli esterni offensivi che vanno a costituire una linea a 5 di centrocampo.
Con la primaria fonte di gioco piuttosto bloccata, l’Inter è costretta a trovare soluzioni alternative. Pur non rinunciando a palleggiare da dietro, è Sanchez a ricoprire un ruolo fondamentale nel legare il gioco fra i reparti. Il cileno, infatti, non rimane vicino a Lautaro, ma gioca in verticale rispetto a lui, abbassando di molto la sua posizione e venendo a giocare palla davanti ai centrocampisti laziali. Il numero 7 nerazzurro diviene l’appoggio primario per far sfociare l’azione sugli esterni. In particolare, la squadra di Inzaghi cerca di coinvolgere molto la fascia sinistra, dove Perisic parte sempre molto alto e largo e mette in grande difficoltà Hysaj nell’uno contro uno.
Grazie allo sviluppo sulle vie laterali, l’Inter comincia pian piano a prendere campo e ad aumentare la pressione sulla Lazio. Gli ospiti, tuttavia, tengono le linee corte e ordinate e resistono agli assalti degli avversari. La gara è tutto sommato equilibrata e viene sbloccata solo grazie agli episodi. Il primo vede protagonista Bastoni, che alla mezz’ora trova un grande gol con un preciso mancino all’angolino dalla distanza. Appena 5 minuti dopo, però, è Immobile ad approfittare di una dormita generale della retroguardia nerazzurra dopo una palla scodellata e a siglare il gol dell’1-1. Col risultato in parità, si ritorna negli spogliatoi.
Secondo tempo: l’Inter ci crede di più e ha la meglio
Nella ripresa, l’Inter parte decisamente col piglio giusto. La Lazio prova a mantenere alta la pressione, ma la qualità dei nerazzurri emerge, anche perché, oltre al consueto movimento incontro di Sanchez, cominciano a entrare più in partita i centrocampisti. Barella e Brozovic si muovo tanto alla ricerca della posizione migliore per poter impostare la manovra. I due si abbassano a turno sulla linea difensiva o si defilano e questo consente ai due “braccetti” di difensa di potersi sganciare in avanti. In particolare, è sempre Bastoni quello più intraprendente, andando a fare quasi il terzino con le sue sovrapposizioni a Perisic sulla sinistra.
L’atteggiamento propositivo della squadra di Inzaghi costringe la Lazio ad abbassarsi progressivamente sempre più. In difficoltà ad uscire e ripartire, i biancocelesti cercano rifugio nella vivacità di Pedro e nella fisicità di Milinkovic. Entrambi provano a dare una scossa e soprattutto divengono i riferimenti principali coi quali Immobile cerca di dialogare. Felipe Anderson è invece un po’ più avulso dal gioco e così, dopo un’ora di partita, viene sostituito da Zaccagni. Il neoentrato si posiziona a sinistra, mentre l’ex giocatore del Barcellona passa a destra. Il cambio, però, non scalfisce l’Inter, che anzi produce il massimo sforzo, costringendo gli ospiti a difendere la porta con le unghie e con i denti.
La difesa dei biancocelesti deve tuttavia arrendersi al minuto 67, quando Bastoni e Skriniar confezionano il gol del 2-1. Il primo pennella uno splendido cross di sinistro, mentre il secondo batte Strakosha con un imperioso colpo di testa. Sarri prova ad animare i suoi con un doppio cambio a centrocampo, inserendo Leiva e Luis Alberto, ma senza ottenere risultati tangibili. Inzaghi cerca invece forze fresche davanti e stravolge la coppia d’attacco mandando dentro sia Correa che Dzeko. A 10 minuti dal termine, il tecnico toscano si gioca l’ultima carta a disposizione, facendo entrare Lazzari sulla destra. La contromossa dell’allenatore nerazzurro è l’ingresso di Di Marco, al posto di Perisic, per fronteggiare sull’esterno il fresco neoentrato laziale. Nonostante un buon forcing finale, i biancocelesti non trovano il giusto guizzo e così l’Inter può uscire da San Siro con i 3 punti in tasca.
Analisi tattica Inter-Lazio: le considerazioni finali
L’Inter ottiene la propria vendetta sportiva dopo la sconfitta pesante della partita d’andata. Da allora, però, i nerazzurri non hanno più assaporato il gusto amaro della disfatta in campionato e si tengono stretti il primato, nonostante una partita in meno. Gli uomini di Inzaghi danno così un ennesimo segnale di onnipotenza alle rivali. Il tempo per festeggiare è però poco, perché la settimana è ricca di impegni di un certo spessore. Si comincia mercoledì sera, con la finale di Supercoppa italiana contro la Juventus, per concludere col posticipo di domenica a Bergamo contro l’Atalanta.
Per quanto riguarda la Lazio, invece, oltre a rimandare l’appuntamento con la vittoria nel nuovo anno, i biancocelesti devono far fronte a due problemi divenuti ormai atavici. Da un lato, gli scarsi risultati in trasferta. Dall’altro, un approccio non ottimale alle partite, che ha portato la squadra ad aver subito già 15 gol nella prima mezz’ora di gioco. In più, agli uomini di Sarri sono mancati un po’ di coraggio e qualità in alcuni momenti della partita, soprattutto nel secondo tempo. Tuttavia, si è avuto modo di apprezzare comunque lo spirito di sacrificio e di squadra, quanto meno nella fase difensiva. La zona Europa è ancora a portata di mano, ma c’è bisogno di trovare un minimo di continuità, cominciando magari già dal prossimo turno in casa della Salernitana.