Inter, Marotta: “L’operazione Frattesi non dipende da Brozovic”

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Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato a 360 gradi del mercato dei nerazzurri ai microfoni di Sky. Gli argomenti trattati sono stati molteplici, a partire dalle cessioni di pezzi grossi (Brozovic in primis) fino ad arrivare ai possibili arrivi (Frattesi su tutti). Oltre al commento sui giocatori Marotta ha voluto fare i complimenti anche ai suoi dirigenti per il modo di condurre le trattative, sia in entrata che in uscita. 

Inter, Marotta: “Dobbiamo capire se le offerte sono soddisfacenti” 

L’amministratore delegato neroazzurro ha parlato cosi della trattativa Brozovic: “Diciamo che c’è stata un’alterazione degli equilibri. Avevamo raggiunto un accordo poi la proposta è stata cambiata; noi ci siamo irrigiditi chiudendo la porta. Ora la trattativa si può riaprire. La volontà del giocatore è prioritaria rispetto alle volontà di acquirente e venditore, prima va trovato l’accordo col giocatore. Dobbiamo capire se le proposte dell’Al Nassr sono soddisfacenti per lui. Dobbiamo rispettare il concetto di sostenibilità. L’operazione Frattesi non dipende da Brozovic primo perché dobbiamo definire la strategia, poi perché il Sassuolo negozia con chi vuole. Poi interessa, è ovvio“. 

Sul possibile ritorno di Lukaku: “Colgo l’occasione per ribadire la mia stima verso Piero Ausilio e Dario Baccin che stanno facendo un lavoro egregio. Stiamo affrontando un gioco di squadra per raggiungere gli obiettivi. Un dirigente non deve avere paura di fare brutte figure e puntare al massimo, gli obiettivi sono importanti e nei prossimi giorni valuteremo tutto con calma sempre pensando a quel sostantivo citato prima. Una società di calcio viene vista a volte come una tigre feroce, a volte come una mucca da mungere. In pochi però la vedono come un cavallo robusto che tira un carro molto pesante; siamo bistrattati spesso. L’operazione è stata fatta dalla precedente proprietà, ora la nuova proprietà deve capire se Lukaku fa parte del loro progetto. Qualora così non fosse, le loro strategie cambiano. Ma non possono immaginare di venderlo ottenendo cifre importanti: l’offerta araba era di 50 milioni”.  

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