L’Inter si aggiudica il primo duello sull’asse Milano-Roma proposto dal tabellone dei quarti di finale di Coppa Italia. La squadra di Inzaghi batte per 2-0 la Roma, grazie ai due attaccanti Dzeko e Sanchez, autori di un gol per tempo, uno più bello dell’altro. Il successo vale la qualificazione alle semifinali contro la vincente di Milan-Lazio. Per Mourinho il ritorno nella San Siro nerazzurra si rivela piuttosto amaro, confortato soltanto dalla bella accoglienza comunque riservatagli dal pubblico di fede meneghina. Vediamo insieme cosa hanno proposto nei 90 minuti Inter e Roma attraverso la nostra analisi tattica. Partiamo, come sempre, dalle scelte dei due allenatori che, visti il prestigio e il valore della sfida, badano poco al turnover.
I padroni di casa scendono in campo col consueto 3-5-2. In porta c’è Handanovic a guidare la difesa composta da D’Ambrosio, Skriniar e Bastoni. Perisic e Darmian agiscono sulle fasce, mentre in mezzo al campo giocano Vidal, Brozovic e Barella. In attacco, come detto, la coppia formata da Dzeko e Sanchez.
Gli ospiti rispondono col 3-4-1-2 tipico del tecnico portoghese. Tra i pali Rui Patricio, protetto dai difensori Ibanez, Smalling e capitan Mancini. A centrocampo ancora spazio al neoacquisto Sergio Oliveira, in coppia con Veretout. Vina e Karsdorp sulle fasce. Sulla trequarti Mkhitaryan a sostegno delle punte Zaniolo e Abraham.
Primo tempo: l’Inter parte forte e la Roma si sveglia tardi
L’analisi tattica di Inter-Roma inizia col botto, perché i nerazzurri rompono subito il ghiaccio, passando in vantaggio dopo appena 2 minuti. Perisic recupera un pallone a metà campo e avvia l’azione che lui stesso rifinisce con grande velocità e precisione. Al centro dell’area, il suo cross perfetto trova Dzeko, impeccabile nello sfilare via alle spalle di Smalling e nel battere Rui Patricio. La Roma, colpita a freddo, prova in prima istanza ad aggredire alta la squadra di Inzaghi con un pressing a uomo. Mhkitaryan va su Brozovic, Oliveira esce su Vidal e Zaniolo tiene d’occhio Bastoni.
La squadra di Mourinho fatica però a trovare le misure. Lasciando Skriniar e D’Ambrosio più liberi di impostare e portando i propri centrocampisti in avanti, i giallorossi lasciano troppo campo ai mediani nerazzurri. Alla squadra di Inzaghi basta una verticalizzazione verso Vidal o Barella per mandare all’aria l’organizzazione tattica del tecnico portoghese. Ne consegue una irriverente facilità di uscita in palleggio che espone Mancini e compagni alle scorrerie dei padroni di casa. Se a questo si aggiunge la spinta inarrestabile di Perisic sulla sinistra, contro cui Vina non riesce a portare un’efficace opposizione, assistiamo a un primo quarto d’ora di assoluto predominio interista.
Dopo l’inizio forsennante, gli uomini di Inzaghi cominciano a rallentare il ritmo. La Roma prova allora ad approfittarne per uscire dal blackout, portando più uomini nella metà campo avversaria. Il pressing diviene più efficace, con diversi palloni recuperati grazie ai quali imbastire delle ripartenze, sfruttando soprattutto la tecnica e la fisicità di Zaniolo. Anche gli esterni alzano il loro raggio d’azione per contribuire alla manovra. Al di là di qualche fiammata, però, i giallorossi evidenziano una qual certa difficoltà nel rendersi pericolosi a difesa schierata. Il palleggio è lento, orizzontale e dunque prevedibile. Abraham è molto avulso dal gioco e costretto ad abbassarsi a metà campo per poter solo vedere il pallone. L’Inter, invece, per uscire dallo stallo, si affida ad un onnipresente Dzeko, preziosissimo col suo lavoro a venire incontro, proteggere palla e dare respiro alla squadra.
Secondo tempo: la Roma si rende più viva, ma Sanchez inventa il capolavoro
La fine del primo tempo e l’inizio della ripresa sono contrassegnati da un cambio per parte, causa infortuni. Nell’Inter Bastoni, fermato da una distorsione alla caviglia, lascia il posto a De Vrij. L’olandese va a fare il centrale della difesa a 3, con slittamento di Skriniar sul centro-sinistra. Nella Roma, invece, Ibanez, subìto un colpo nei primi 45 minuti, è costretto a uscire per Kumbulla. Per quanto concerne la nostra analisi, il secondo tempo si apre con un diverso andamento delle due squadre. I nerazzurri continuano a tenere il ritmo basso, che porta però a parecchia imprecisione. I giallorossi cominciano a trovare con continuità Abraham, che si defila sulla destra, sfruttando la posizione alta di Perisic, e dà vita ad un bel duello con Skriniar.
Col passare del tempo, la partita diviene molto bella, perché finalmente anche la squadra di Mourinho trova il modo di arrivare alla conclusione. Sale costantemente di rendimento Mkhitaryan, che trova spazio tra le linee, e i centrocampisti avanzano a ridosso dell’area. L’Inter riesce con la qualità dei giocatori in mezzo al campo a venire fuori, ma senza imbastire ripartenze pericolose, nonostante la spinta incessante di Darmian. E piano piano il baricentro della squadra si abbassa sempre più, favorendo la crescita dei giallorossi. Si alternano tante belle giocate, da una parte e dall’altra, sia difensive che offensive. Ma la più bella (e determinante) di tutte arriva al minuto 68. Vidal recupera palla, lancia la corsa di Darmian che appoggia a Sanchez. Il cileno si libera dell’uomo con un dribbling ed esplode un destro fantastico all’incrocio dei pali che non lascia scampo a Rui Patricio.
La squadra di Mourinho accusa il colpo del 2-0, anche perché arrivato nel suo momento migliore. Pochi minuti dopo, il portoghese cambia: dentro prima Pellegrini e Cristante per i due centrocampisti titolari, poi El Shaarawy per Vina. Inzaghi risponde con Lautaro al posto di Dzeko. Con la tranquillità del doppio vantaggio, l’Inter torna a riaffacciarsi con grande pericolosità in avanti. Nei minuti finali, altra girandola di cambi, che però non sortiscono effetti, né stravolgono gli assetti tattici. Vecino, Calhanoglu e Dumfries rilevano Perisic, Barella e Vidal, mentre Afena-Gyan rimpiazza Abraham, che accusa un problemino muscolare. Dopo 4 minuti di recupero, l’arbitro Di Bello decreta la fine del match.
Analisi tattica Inter-Roma: le considerazioni finali
Dopo un week-end di serie A tutt’altro che roseo, entrambe le squadre erano chiamate a dare una risposta. Sia sotto il profilo del risultato che sotto quello dei nervi. Ancora una volta, però, come a dicembre nella sfida in campionato, ad avere la meglio sono gli uomini di Simone Inzaghi.
I nerazzurri cominciano fortissimo, ma progressivamente divengono un po’ più pigri e passivi. Rispetto al derby, i milanesi stavolta hanno il merito di aver trovato il gol del raddoppio, fondamentale per sedare i tentativi degli avversari nel loro momento migliore. Giocatori chiave come Dzeko, Barella e Perisic continuano a offrire garanzie. Il fuoriclasse Sanchez, invece, rappresenta il quid in più, oltre che un valido stimolo per ritrovare il miglior Lautaro Martinez. Tutti ingredienti indispensabili per affrontare questo periodo, tanto delicato quanto fondamentale per le sorti della stagione dei nerazzurri.
La Roma continua a non trovare risultati importanti contro le big. Nel primo quarto d’ora, la squadra pecca in determinazione nelle marcature e nelle chiusure. Poi pian piano viene fuori, ma continua a denunciare alcuni problemi atavici. La fase di non possesso continua a essere il tallone d’Achille: il centrocampo fa poco filtro e la difesa subisce troppo. Anche sul piano dell’impostazione c’è da migliorare. Contro squadre chiuse, manca un po’ di verticalità e qualità nell’ultimo passaggio. In questo senso, però, il recupero di Lorenzo Pellegrini rappresenta una vera e propria manna dal cielo. Ora per Mourinho è tempo di concentrarsi sul campionato, perché nei prossimi due turni affronterà Sassuolo e Verona. Due partite che diranno molto sulle speranze della Roma di tenersi aggrappata alla zona Europa.