Inter-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

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Il primo duello sull’asse Roma-Milano della 34^ giornata di Serie A vede l’Inter frantumare per 3-1 la Roma. I nerazzurri superano brillantemente l’ultimo big match del loro campionato e assestano un colpo importante nella lotta per il titolo. In attesa del match di domenica sera tra i rispettivi cugini, Inzaghi si gode una serata in testa alla classifica. A timbrare il cartellino per i meneghini ci sono alcuni degli uomini più in forma del momento. Apre Dumfries alla mezz’ora, poi Brozovic porta a due le reti di vantaggio all’intervallo. Nella ripresa, arriva anche il gol di Lautaro Martinez. A fine partita, Mkhitaryan firma l’unica gioia dei giallorossi. Non resta ora che approfondire i temi dell’analisi tattica di Inter-Roma, dando però prima un’occhiata alle formazioni.

Nel 3-5-2 dei padroni di casa c’è una novità per ruolo rispetto al derby di Coppa Italia. Oltre a Skriniar e De Vrij, gioca Dimarco nel terzetto difensivo davanti ad Handanovic. In mezzo al campo i titolarissimi Barella, Brozovic e Calhanoglu. Perisic e Dumfries sugli esterni. In attacco, torna Dzeko al fianco di Lautaro Martinez.

Mourinho risponde col suo 3-4-2-1. Rui Patricio in porta, difesa con Mancini, Smalling e Ibanez. Karsdorp e Zalewski a tutta fascia, mentre a centrocampo giocano Sergio Oliveira e Mkhitaryan. Abraham unica punta, supportato dai trequartisti Pellegrini ed El Shaarawy.

Primo tempo: Inter dominante contro una Roma impotente

Il doppio vantaggio costruito dall’Inter sulla Roma nel primo tempo è l’indizio di un’evidente superiorità di cui andiamo a parlare in questa analisi tattica. La squadra di Inzaghi parte molto forte. Baricentro alto e subito grande pressing. I nerazzurri accorciano con ottimi tempi, andando a pressare in avanti i palleggiatori giallorossi. Dumfries sale su Zalewski, mentre Barella supporta le due punte nell’attacco ai tre centrali. L’obiettivo è quello di non concedere spazio per giocate tra le linee. Gli uomini di Mourinho sono allora costretti a palleggiare da dietro con i difensori. Non trovando però l’appoggio dei centrocampisti, devono affidarsi al lancio in profondità per Abraham. Dopo qualche buon movimento a defilarsi sull’out mancino, la punta inglese finisce in un imbuto di solitudine, la cui unica compagnia è rappresentata dai difensori meneghini.

Le difficoltà dei capitolini non finiscono qui. Tatticamente, l’Inter è messa nettamente meglio e riesce a sfruttare questa sua superiorità. In fase di non possesso, i giallorossi si dispongono con un 5-3-1-1. Zalewski e Karsdorp si abbassano sulla linea difensiva. El Shaarawy arretra a centrocampo, mentre Pellegrini va in marcatura su Brozovic. A differenza dei nerazzurri, però, la fase di pressing dei giallorossi crea delle voragini in un determinato settore del campo. Mkhitaryan esce su Dimarco, che in fase di impostazione si allarga sulla sinistra. Alle spalle dell’armeno si forma uno spazio attaccato da Calhanoglu. A questo punto, Mancini è costretto ad abbandonare la linea per accorciare sul turco. Non sempre, però, questo meccanismo di scivolamento difensivo avviene con i tempi giusti.

Inter-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

Impossibilitata a costruire con i giocatori in mezzo al campo, la Roma si affida a Pellegrini. Il capitano viene incontro e fornisce un importante aiuto a Oliveira e Mkhitaryan per far circolare il pallone. Ma, puntualmente, l’azione si conclude con un lancio lungo preda della difesa nerazzurra. A partire dalla mezz’ora, al dominio sul piano territoriale e dell’organizzazione, si affianca la qualità e l’Inter si ritrova sul doppio vantaggio.

Analisi tattica Inter-Roma: i gol dei nerazzurri

Come visto in questa prima parte dell’analisi tattica di Inter-Roma, i nerazzurri tengono molto bene il campo. Gli uomini di Mourinho, infatti, riescono a rendersi pericolosi unatantum solo su palla inattiva. La squadra di Inzaghi comincia, invece, ad innescare i giocatori esterni. Dumfries e Perisic sono determinanti per la costruzione del doppio vantaggio del primo tempo.

Al minuto 30, l’olandese conclude una bellissima ripartenza tutta in verticale. Lautaro e Dzeko vengono incontro, combinano tra di loro e si appoggiano a Calhanoglu. La difesa giallorossa si ritrova completamente fuori posizione. Tutti e 3 i centrali escono altissimi sulle due punte e sul centrocampista turco. Dumfries ne approfitta e spacca quel che resta della retroguardia capitolina con un profondissimo taglio dentro al campo. Zalewski è un po’ indeciso se accompagnarlo o fermarsi per metterlo in fuorigioco. L’esitazione dell’italo-polacco consente all’esterno olandese di presentarsi davanti a Rui Patricio e batterlo, firmando l’1-0.

Inter-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

La Roma accusa il colpo, uscendone stordita. La squadra di Mourinho perde un po’ le distanze e fatica terribilmente sugli esterni. Oltre all’impari duello Dumfries-Zalewski sulla fascia adiacente alle panchine, dall’altro lato Karsdorp soffre la velocità di Perisic e le sovrapposizioni di Dimarco. Proprio il croato, al minuto 40, approfitta di una difesa giallorossa in grande sofferenza, attaccando la profondità con un taglio centrale. Brozovic segue il movimento del connazionale, ricevendo da questi il pallone. Il playmaker nerazzurro inventa poi un gol fantastico, rientrando col destro e indovinando l’angolo sul secondo palo. I nerazzurri vanno così all’intervallo sul 2-0.

Secondo tempo: l’Inter la chiude… ma la Roma trova un gol nel finale

Nella ripresa, la squadra di Mourinho prova a rendersi un po’ più viva alzando il pressing e sfruttando qualche guizzo di Pellegrini. Il capitano è l’unico a mandare squilli dalle parti di Handanovic. Visti i problemi tattici del primo tempo, il tecnico portoghese sposta El Shaarawy sulla destra e inverte di posizione anche Oliveira e Mhkitaryan. Di fatto, però, queste soluzioni non apportano alcun giovamento ai giallorossi, che invece continuano a subire lo strapotere tecnico e fisico dei nerazzurri.

Un dominio tecnico che al minuto 52 trova il suo definitivo compimento grazie a Lautaro Martinez. Il bomber argentino sfrutta l’inspiegabile libertà lasciatagli dalla retroguardia su calcio d’angolo e segna di testa il gol del 3-0. L’Inter ha una mezza idea di abbassare i ritmi per gestire la partita. Calhanoglu fa le prove generali da regista, venendo molto dentro al campo. Il turco talvolta si porta addirittura a giocare dal lato opposto a quello di sua competenza, sfruttando i continui movimenti ad allungare di un inesauribile Barella. Entrambe le squadre accettano la realtà della gara e cominciano ad effettuare sostituzioni in vista degli imminenti impegni settimanali. Inzaghi manda dentro prima Correa e Bastoni per Dzeko e Dimarco. Poi, Gosens e Gagliardini per Perisic e Brozovic. Al minuto 82, c’è anche l’ingresso di Sanchez per il Toro.

Inter-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

Nella Roma, invece, i cambi apportano qualche sprazzo di energia. Poco dopo l’ora di gioco, entrano Carles Perez e Veretout per El Shaarawy e Pellegrini. Il francese va a giocare in mezzo al campo, portando così l’armeno più avanti. Poi è il turno di Vina e Shomurodov per Zalewski e Abraham. I nerazzurri si abbassano, diminuiscono la pressione e concedono l’iniziativa agli ospiti. Questi ne approfittano per palleggiare con più calma. Gli uomini offensivi sono decisamente più coinvolti, anche perché si alzano i due esterni. Il neoentrato uzbeko apporta maggiore pericolosità, andando ad attaccare la zona sinistra tra Dumfries e Skriniar. Grazie ad uno spunto dell’ex Genoa e a un velo in area di Karsdorp, la Roma trova al minuto 85 la rete del 3-1 grazie ad un destro piazzato di Mkhitaryan. I giallorossi riescono quantomeno a regalare ai nerazzurri un finale con apprensione.

Tuttavia, non succede altro e, dopo 4 minuti di recupero, l’arbitro Sozza decreta la fine dell’incontro.

Analisi tattica Inter-Roma: le considerazioni finali

L’Inter centra la quarta vittoria consecutiva in campionato e si regala una notte in testa alla classifica. Il successo arriva grazie ad una prestazione di qualità, sostanza e determinazione. Doti che la squadra di Inzaghi porta con sé dalla fondamentale vittoria nel derby d’Italia. I nerazzurri sono consapevoli della propria forza e mandano un messaggio chiarissimo ai cugini rossoneri. Testimone lampante del momento di forma straripante del biscione è sicuramente Lautaro Martinez. L’attaccante argentino sta trascinando i compagni non solo con i gol, ma anche con movimenti e giocate sempre utili. Mercoledì si gioca finalmente il recupero con il Bologna. Una sfida a dir poco decisiva per le sorti dello scudetto.

Un altro ritorno amaro per José Mourinho nella Milano nerazzurra. Il tecnico portoghese sembra avere in mente solo la sfida di giovedì contro il Leicester e abbandona la sua mestizia solo per ringraziare i tifosi avversari che gli dedicano un coro. La squadra riproduce in campo le sensazioni che arrivano dalla panchina. Al di là delle difficoltà tecniche e tattiche incontrate, i giallorossi giocano una partita fiacca anche dal punto di vista del morale. Nessuna reazione ai gol subiti (eccezion fatta per il finale), poca intraprendenza e poco mordente. La Conference League potrebbe rappresentare l’unica scialuppa per strappare un posto per l’Europa nella prossima stagione per una squadra che, come l’anno scorso, fatica maledettamente contro le grandi.

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