Inter-Torino, match andato in scena in quel di San Siro alle ore 15, termina sul risultato di 4-2. Una partita pazzesca, con l’Inter che ribalta un match complicatissimo e ben disputato per un’ora dagli ospiti. Di seguito l’analisi tattica dell’incontro tra Inter e Torino.
Primo tempo: Torino superiore, Zaza allo scadere segna
Il forfait di Belotti dell’ultimo minuto non fa trovare impreparato Zaza. L’attaccante lucano trascina i suoi nella prima metà di tempo, con diverse occasioni da gol non capitalizzate anche grazie agli ottimi interventi di Handanovic. Bella l’intesa con Verdi, ma in generale abbastanza compatta la squadra granata. La distanza tra i reparti è minima e questo consente di avere la possibilità di dialogare e di aprire gli spazi nella difesa interista. La squadra di Conte molto in difficoltà, con qualche chance estemporanea. Il gioco è spezzettato, Vidal avanzato non ha effetto e non riesce a costruire con qualità e pulizia. Diversi gli errori da una parte e dall’altra, ma le rispettive indecisioni non vengono mai sfruttate appieno dagli avversari: gravi gli errori dello stesso Zaza per il Torino, che spreca da buonissima posizione, e di Hakimi per i neroazzurri, che calcia a vuoto dall’interno dell’area di rigore. Una bella occasione dalla distanza anche per Ansaldi, uno degli ex della gara, ma il suo tiro viene neutralizzato dal portiere sloveno dell’Inter. Nel finale, piove sul bagnato in tema infortuni per gli ospiti: Verdi, tra i migliori in campo, si fa male e lascia spazio ad un altro ex, Federico Bonazzoli. All’ultimo istante, al termine del secondo minuto di recupero, dopo una palla persa malamente dalla difesa neroazzurra, una bella combinazione dei granata tra Linetty, Bonazzoli e Meitè mette Zaza nelle condizioni di tirare, che stavolta non fallisce infilando alla destra dell’estremo portiere neroazzurro. Vantaggio meritatissimo.
Secondo tempo: l’Inter cambia rotta e rimonta!
L’Inter prova a svegliarsi dal torpore e torna dall’intervallo con altro spirito. Bella l’azione costruita sull’asse dei migliori, Lukaku e Barella, con il pallone che arriva a Sanchez, ma il cileno viene fermato da Lyanco al momento della battuta a rete. Sembra però solo un fuoco di paglia: con l’ausilio del VAR, La Penna concede il penalty per fallo di Young su Singo. Ansaldi non fallisce e il Torino raddoppia. La sberla, però, scuote paradossalmente proprio l’Inter. Dopo appena un minuto, una bella azione porta Lukaku ad un tiro in area di rigore che si infrange sulla traversa, ma sulla ribattuta Sanchez è lesto a calciare in rete, anticipando tutti. Sull’onda dell’entusiasmo, altra azione che lancia l’attaccante belga al tiro da poco fuori area, di poco a lato. Neanche trenta secondi, ancora Sanchez sguscia in area di rigore e trova il tempo giusto per servire nell’area piccola Lukaku, che appoggia in rete. L’Inter è completamente diversa. Ranocchia di testa sfiora il tris, ma serve un rigore, anch’esso concesso con l’intervento del VAR, per completare la rimonta: il belga segna il 3-2. I padroni di casa, però, non sono sazi: all’appello manca Lautaro Martinez, entrato proprio in coincidenza del cambio di rotta della squadra, ben servito da Lukaku, il quale, lanciato dalle retrovie, approfitta delle praterie lasciate dalla difesa avversaria, stanca e alla caccia del pareggio. Finisce 4-2.
Analisi tattica Inter-Torino: le considerazioni finali
La partita è stata completamente a due facce: primo tempo di marca granata, con la rete di Zaza nel finale che premia gli sforzi dei suoi. Nella ripresa, però, sotto di due reti, e grazie anche gli ingressi di Lautaro e Skriniar, la squadra di Conte sembra trovare brio e ritrova quelle caratteristiche che le consentono di sfruttare appieno le qualità tecniche dei propri elementi e di elaborare le trame offensive nelle corde dei calciatori neroazzurri.