Irlanda del Nord-Italia (0-0): analisi tattica e considerazioni

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A Belfast, l’Italia non va oltre lo 0-0 contro l’Irlanda del Nord e, complice la roboante vittoria della Svizzera, chiude seconda nel girone. Pertanto, per gli azzurri si ripresenta lo spettro dei playoffs per poter strappare il biglietto per i Mondiali dell’anno prossimo. La squadra di Mancini non riesce a trovare la giocata decisiva contro un’avversaria che conferma la propria impenetrabilità in casa. Vediamo insieme l’analisi tattica di Irlanda del Nord-Italia, cominciando dalle scelte di formazione

I padroni di casa si schierano con un prudente 4-1-4-1, con linea difensiva davanti a Peacock-Farrell composta da Lewis, Evans, Flanagan e Cathcart. A schermare la retroguardia c’è il capitano Davis, mentre l’unica punta Magennis è supportato da Whyte e Dallas esterni e Saville e McCann centrali.

Irlanda del Nord-Italia (0-0): analisi tattica e considerazioni

Mancini, invece, si affida al consueto 4-3-3, con due soli cambi rispetto alla partita con la Svizzera. In porta come sempre Donnarumma e linea di difesa che vede le conferme di Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi ed Emerson. A centrocampo Tonali rileva Locatelli, con Jorginho centrale e Barella da mezz’ala sinistra. Per quanto riguarda il reparto avanzato, fiducia al tridente “leggero” composto da Chiesa e Berardi esterni e Insigne falso centravanti.

Primo tempo: l’Italia costruisce, ma non si accende la scintilla

Le chiavi dell’analisi tattica di Irlanda del Nord-Italia sono essenzialmente due: il costante giro palla e la continua ricerca della profondità da parte degli azzurri. La squadra di Mancini impone fin da subito la propria superiorità, impostando la manovra con un approccio molto spregiudicato, che è di fatto un 3-2-5. Emerson stringe la propria posizione, con Bonucci che funge da vero playmaker della squadra. Di Lorenzo, invece, alza di parecchio il proprio raggio d’azione, andando addirittura ad affiancare Berardi. Anomala è anche la collocazione di Barella, che non gioca allineato agli altri centrocampisti, bensì più avanti, alternando una posizione in verticale rispetto ad Insigne a una più classica da mezz’ala a sinistra.

Irlanda del Nord-Italia (0-0): analisi tattica e considerazioni

Il piano tattico di Mancini per scardinare la rocciosa difesa avversaria consiste nello sfruttare il grande movimento del tridente offensivo. Insigne viene sempre incontro al portatore, liberando così spazio alle sue spalle per gli inserimenti centrali di Barella. Oppure il fantasista del Napoli si avvicina a Berardi per poter innescare le sovrapposizioni di Di Lorenzo. Il primo tempo dell’Italia è contrassegnato da giocate corte con gli attaccanti per poter poi lanciare in profondità per provare a sorprendere la retroguardia dell’Irlanda del Nord. Ciò nonostante, gli azzurri, pur producendo una grande mole di gioco, faticano a costruire occasioni davvero pericolose, arrivando a concludere appena due volte nello specchio della porta.

Dal canto loro, i padroni di casa, consci della propria inferiorità tecnica, giocano una prima frazione sulla difensiva con grande attenzione. La squadra allenata da Baraclough rimane sempre corta e compatta, particolarmente preoccupata a non concedere mai spazio per l’uno contro uno agli esterni azzurri. Le uniche e sporadiche sortite offensive arrivano o da recupero palla su errori dei nostri, o affidandosi al lancio lungo per Magennis, ma di fatto senza mai creare apprensioni a Donnarumma.

Secondo tempo: l’Italia sprofonda in un vortice di confusione

Dopo un primo tempo fatto di dominio, ma anche di tanta imprecisione, Mancini si gioca all’inizio della ripresa la carta Cistante al posto di Tonali. L’ingresso del centrocampista della Roma prova a garantire maggiore fisicità da sfruttare o sulle palle inattive o attraverso i suoi inserimenti sulla destra. Tuttavia, la seconda frazione degli azzurri prospetta ancora più difficoltà della prima, anche perché l’Irlanda del Nord comincia ad affacciarsi in avanti. Il nostro atteggiamento spregiudicato lascia spesso qualche spazio agli avversari, che riescono a crearci qualche problema sulla destra, dove agisce Whyte.

Col passare del tempo, l’Italia comincia a perdere un po’ di fluidità offensiva. La squadra non riesce più a trovare i giusti movimenti per innescare gli inserimenti in profondità di Barella o delle punte, anche perché la difesa avversaria comincia a schiacciarsi verso l’area. Viste le difficoltà, Mancini decide di cambiare strategia e dopo un’ora di gioco inserisce Belotti proprio al posto del centrocampista dell’Inter. L’Italia passa così al 4-2-3-1 con Chiesa e Berardi larghi e Insigne alle spalle del centravanti del Torino.

Gli azzurri entrano pian piano in un vero e proprio stato di confusione, sia psicologica che tattica. Mancini decide di dare un’ulteriore scossa inserendo Bernardeschi e Locatelli al posto di uno stanco Insigne e di Jorginho. La squadra però non risponde positivamente, limitandosi ad un possesso palla orizzontale e lento. A 10 minuti dalla fine arriva anche l’ingresso di Scamacca per Emerson, col passaggio ad un 3-4-3 a trazione anteriore, con Chiesa e Bernardeschi esterni e le tre punte vicine. Nonostante la presenza delle due torri, però, non arriva nessun pallone giocabile in area, neppure da corner. Con la partita che si avvia al termine e la pressione che logora gli azzurri, l’Irlanda del Nord trova le forze per sfiorare il vantaggio in ripartenza, ma alla fine il match si chiude a reti inviolate.

Analisi tattica Irlanda del Nord-Italia: le considerazioni finali

L’Italia si ferma ancora una volta nella fatale Belfast come nel 1958, in occasione della mancata qualificazione ai Mondiali di Svezia. Nella patria di George Best, gli azzurri seminano tanto, ma non raccolgono nulla. I fantasmi di 4 anni fa tornano ad aleggiare nella testa di tutti gli italiani, ma adesso bisogna tirare fuori l’orgoglio, affinché quell’incubo non si materializzi nuovamente. Il rammarico va sicuramente ai tanti punti buttati contro Bulgaria e Svizzera, ma la squadra campione d’Europa non può pensare di non disputare il Mondiale per la seconda volta consecutiva. Le avversarie sono insidiose, per questo è importante arrivare pronti all’appuntamento di marzo.

L’Irlanda del Nord, invece, conclude il girone di qualificazione al terzo posto, senza subire nemmeno una rete in casa e togliendosi la soddisfazione di fermare Italia e Svizzera. Certo, non è arrivato ancora alcun successo concreto, ma se non altro la squadra può godersi questo importante risultato, considerando anche il proprio valore tecnico. 

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