Sei gare di fila in gol in Liga, otto reti negli ultimi sei match, di cui tre nella tripletta all’Alavés. Questi sono i numeri di Alexander Isak, attaccante della Real Sociedad, esaltato al meglio dal gioco dell’ambizioso Imanol Alguacil. Ora, senza la concorrenza di Willian José, accasatosi al Wolverhampton, si gode il suo momento.
Isak, una carriera da eterno predestinato
Isak è uno di quei giocatori che ha il talento nel sangue. Lo si vede dal modo in cui penetra in area di rigore, dalla facilità con cui perfora le difese avversarie. Inoltre vi è un particolare non di poco conto: è il ragazzo più giovane ad aver debuttato con la maglia della Svezia, a 17 anni, 3 mesi e 21 giorni. Un altro record infranto consiste nell’essere diventato il primo giocatore dell’Eredivise, con la maglia del Willem II, a siglare una tripletta su calcio di rigore. Il “nuovo Zlatan”, come è spesso battezzato, è pronto a scrivere una nuova fase del suo percorso.
Isak nasce a Solna, un comune in Svezia, il 21 settembre 1999. I genitori sono eritrei, emigrati in Scandinavia per garantire un futuro migliore ad Alexander e al fratello. Facente parte della classe media, il piccolo Isak decide di dedicare la sua vita al pallone. Entra dunque, alla tenera età di sei anni, nelle giovanili dell’AIK, dove si distingue fra tutti per le sue doti. Compie l’intera trafila delle giovanili e il 28 febbraio del 2016 debutta in prima squadra, in una gara di Coppa di Svezia. Si toglie lo sfizio di timbrare il cartellino e le sue caratteristiche vengono a galla. Alto 5 centimetri in meno di Ibrahimovic (1,90 cm), abile nell’attaccare la profondità e lanciarsi negli spazi. Buone capacità nel far salire la squadra e nel tenere palla.
In Germania e Olanda
Nel gennaio 2017 arriva il treno che passa una volta sola: il Borussia Dortmund. A soli 18 anni, così, si trasferisce in Germania e a piccoli passi inizia a farsi notare. In coabitazione tra settore giovanile e prima squadra, totalizza cinque presenze in Bundesliga. Nel 2018/2019 non trova spazio, motivo per cui inizia la sua avventura in prestito in Olanda, al Willem II. Qui trova la sua dimensione, andando in gol per 13 occasioni in 16 incontri, col piccolo cruccio per la sconfitta contro l’Ajax in finale di Coppa di Olanda. Il Fortuna Sittard è la compagine contro cui realizza la tripletta dal dischetto, un evento per cui i supporters olandesi conservano un dolce ricordo.
La Real Sociedad di Alguacil
Nell’estate 2019 la storia si sposta maggiormente verso il presente. La Real Sociedad di Imanol Alguacil si assicura le sue prestazioni sportive. Sceglie la maglia numero 19 e dà il via alla staffetta con il brasiliano Willian José. La concorrenza è agguerrita, ma nonostante ciò Isak conclude la sua prima stagione in terra iberica con 37 presenze e 9 sigilli. L’equipo di Alguacil si qualifica in Europa League e nella corrente stagione inizia al meglio il campionato, finendo addirittura al primo posto in classifica. Poi, un calo fisiologico, fino ad arrivare all’attuale quinta posizione, a -6 da un Barcellona sempre più in crisi. Con una distanza non così abissale, la parola d’ordine è crederci.
La risalita di punti in graduatoria, guarda caso, è iniziata con l’accendersi della fiamma in Isak, mai così in forma come in questo periodo. Tanto che le big di Europa, Blaugrana compresi, hanno iniziato a bussare alla porta. Clausola da 70 milioni e 30 milioni di recompra dal Borussia a fare da ostacolo, assicurarsi la stellina svedese non sarà semplice. “Io come Ibra? Lui è il più grande“, ha ammesso recentemente il calciatore in un’intervista. Intanto, con umiltà, si gode il suo momento di gloria, nell’attesa di occuparsi il ruolo di protagonista che si merita.