Italia-Austria (2-1 d.t.s.): analisi tattica e considerazioni

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Nell’ottavo di finale giocato al Wembley Stadium, Italia e Austria si sono date battaglia in una gara nervosa. Contro i pronostici iniziali, il risultato è rimasto bloccato sullo 0-0 fino ai tempi supplementari. L’Italia, infatti, pur arrivando alla sfida da dominatrice del proprio girone, ha fatto non poca fatica nello scardinare l’attenta fase difensiva austriaca. Dal canto suo, l’Austria è stara capace di rendersi molto pericolosa in alcune fasi, sebbene sporadiche, del match. Proviamo a tracciare ora un’analisi tattica di Italia-Austria, cominciando con le formazioni schierate titolari dai due allenatori.

Il c.t. Roberto Mancini manda in campo il classico 4-3-3 diventato ormai un marchio di fabbrica della sua gestione. Nel ruolo di terzino destro, Di Lorenzo è chiamato a contenere la velocità di Baumgartner e l’esuberanza fisica di Alaba. A centrocampo, il Mister preferisce le doti tecniche di Verratti alla fisicità di Locatelli, mentre davanti Immobile vince ancora il ballottaggio con Belotti.

Nelle file austriache, Franco Foda opta per un 4-2-3-1 con Grillitsch e Schlager ad agire da mediani davanti alla difesa, mentre Lainer è abbassato nel quartetto difensivo. Arnautović agisce da prima punta fisica e tecnica: tutto il peso dell’attacco austriaco ricade sulle spalle dell’ex promessa nerazzurra. 

Nel primo tempo l’Italia gioca bene ma non concretizza

La partita, come è giusto per un ottavo di finale di un Europeo, comincia subito a ritmi molto elevati. Entrambe le squadre portano un pressing asfissiante alla manovra degli avversari, e di certo questo va a scapito dello spettacolo. Nei primi 10 minuti, come già accaduto in altre occasioni ad Euro 2020, l’Italia lascia il pallino del gioco alla squadra rivale, per cercare di studiarne posizionamento e punti deboli.

Caratteristico della manovra austriaca è l’abbassamento di uno dei due mediani fra i difensori (solitamente Grillitsch) in fase di costruzione: questo porta a formare una sorta di difesa a 3, con i terzini che possono così alzarsi e ricevere palla alle spalle del primo pressing azzurro.

Dopo il quarto d’ora, Spinazzola comincia a rendersi pericoloso sulla sinistra con le solite incursioni palla al piede, e l’Italia prende gradualmente coraggio e campo. La formazione azzurra continua a pressare gli avversari molto alti, anche a costo di lasciare agli attaccanti austriaci l’1-contro-1 in caso di ripartenza

L’attacco azzurro prova come di consueto a girare palla da destra a sinistra, ma la netta superiorità nel possesso palla non si traduce in altrettanta pericolosità dalle parti di Bachmann. Immobile e Insigne sono costretti a venire spesso incontro e fuori dall’area di rigore per dare sviluppo alla manovra, e le verticalizzazioni sono rare e poco insidiose. Berardi rimane spesso fuori dal gioco e i suoi tiri si infrangono sulla rocciosa difesa austriaca.

Italia-Austria (2-1 d.t.s.): analisi tattica e considerazioni
Immobile e Insigne contro l’Austria sono stati poco concreti davanti.

Dal canto suo, la formazione di Foda è attenta e brava a non concedere spazi all’Italia, giocando in modo molto fisico ed arrivando spesso a commettere fallo sui più tecnici giocatori azzurri.

L’Italia conclude il primo tempo in avanti, ma è leziosa e non riesce a sbloccare il risultato.

L’analisi tattica del secondo tempo: l’Italia si disunisce e l’Austria riparte in contropiede

All’inizio della seconda frazione, la formazione austriaca prova ad alzare il proprio baricentro, ma la tecnica del centrocampo azzurro consente ai ragazzi di Mancini di uscire palla al piede da situazioni complicate.

Una volta ripreso il dominio del campo da parte dell’Italia, però, la partita è cambiata. Gli azzurri sembrano disuniti, confusi e con poche idee. L’Austria, invece, continua sulla falsariga del primo tempo, molto concentrata dietro. Inoltre, i biancorossi aggiungono nel secondo tempo anche una certa pericolosità in contropiede.

Proprio in occasione di una di queste ripartenze arriva il gol austriaco che gela per qualche minuto le speranze azzurre. Alaba, trovato con un cross in area di rigore, sovrasta alle spalle Di Lorenzo e fa la sponda per il rapacissimo Arnautović.

Il VAR annulla il gol, ma la medesima situazione si ripete almeno in un’altra circostanza. Circa 10 minuti più tardi, infatti, Lainer reclama un rigore per una presunta trattenuta di Pessina dopo una sponda simile.

Italia-Austria (2-1 d.t.s.): analisi tattica e considerazioni
Marko Arnautović ieri sera per poco non ha condannato l’Italia all’eliminazione da Euro 2020.

Se dunque l’Italia continua a perdere convinzione e lucidità, fattore che si traduce in molta confusione tattica e tanti palloni persi sulla propria trequarti, la formazione austriaca è invece brava ad indirizzare la gara su binari per lei favorevoli attraverso lanci lunghi e sponde aeree

Dei cambi risultano necessari, così Mancini prova a stravolgere i meccanismi della propria squadra. Fuori Verratti e Barella per inserire Locatelli (davanti alla difesa insieme a Jorginho) e Pessina. Davanti vengono invece messi Chiesa e Belotti, per dare grinta ad un attacco che pare spento e portare pressing alto ai difensori austriaci. 

Segnali incoraggianti arrivano già verso la fine dei tempi regolamentari. Pessina è bravo nel farsi trovare smarcato fra le linee per creare superiorità numerica, ma davanti l’Italia è ancora poco concreta. La paura prevale sulla voglia di vincere, e così la gara si protrae ai tempi supplementari.

Tempi supplementari: le incursioni di Pessina e la grinta di Chiesa sbaragliano le difese austriache

È proprio grazie ad un inserimento senza palla di Pessina che l’Italia si porta avanti all’inizio del primo tempo supplementare. Il centrocampista dell’Atalanta, infatti, va ad occupare il centro dell’area su un cross di Spinazzola. Alaba si fa attrarre dal suo movimento e lascia libero Chiesa, che è veloce e abile nel trafiggere Bachmann. 

Com’era ipotizzabile, la gara cambia dopo la rete azzurra. L’Italia, senza più il bisogno di cercare il gol a tutti i costi, riesce ora a giocare con scioltezza spostando palla da destra a sinistra. L’Austria, invece, dimostra tutti i suoi limiti tecnici nei frequenti errori in fase di impostazione e verticalizzazione, complice anche la poca lucidità rimasta. Il centrale Hinteregger va spesso ad occupare il centro dell’area azzurra per provare qualche sponda, ma ciò non gli riesce. Il fondamentale riesce invece ad Acerbi, bravo a difendere palla per servirla all’ennesima incursione di Pessina, che mette a segno il 2-0.

Italia-Austria (2-1 d.t.s.): analisi tattica e considerazioni
Matteo Pessina (classe 1997) con la maglia azzurra.

Nel secondo tempo supplementare l’Austria opera diversi cambi offensivi, e questo porta nuovo vigore alle spinta in avanti. L’Italia si copre con Cristante al posto di Insigne, ma non è in grado di ripartire con la frequenza e la concretezza necessaria per chiudere il match

Così gli austriaci si rendono pericolosi con diversi tiri da fuori, ed accorciano le distanze col colpo di testa (piuttosto fortunato) di Kalajdžić su calcio d’angolo. Nonostante non riesca mai a chiudere veramente la partita, l’Italia è però brava nel tenere il pallone lontano dalla porta in particolare con Belotti, un vero leone spalle alla porta.

Analisi tattica Italia-Austria: le considerazioni finali

Non è stato semplice scrivere l’analisi tattica di Italia-Austria. La partita è stata molto combattuta sul piano fisico e ha fatto emergere tutti i limiti degli azzurri rimasti nascosti nelle partite del girone. Di certo, la difficoltà maggiore dell’Italia è stata nello sbloccare il match.

Con la consapevolezza di poter uscire da Euro 2020 da un momento all’altro, infatti, l’Italia non è riuscita sempre ad esprimere il gioco fluido ed ordinato che aveva caratterizzato le prime uscite.

Alcuni giocatori, messi sotto pressione, hanno dato l’impressione di non essere all’altezza del palcoscenico internazionale (su tutti l’attacco titolare azzurro). Bene invece per l’Italia le gestione dei cambi, che hanno risolto la partita a gara in corso.

In vista della prossima partita, contro Belgio o Portogallo, il c.t. Mancini dovrà essere in grado di dare nuova forza mentale ai suoi ragazzi, e magari considerare di cambiare qualcosa dal punto di vista tattico.

Italia-Austria (2-1 d.t.s.): analisi tattica e considerazioni

L’Austria è uscita di scena con una prova più che degna: i giocatori di Foda, nonostante gli evidenti limiti tecnici, sono stati in grado di spostare la partita sui binari dell’agonismo e della fisicità, e per poco non sono riusciti nel colpaccio ai danni dell’Italia. 

Le maggiori difficoltà per la formazione austriaca chiaramente sono emerse nel momento in cui i biancorossi si sono trovati a dover necessariamente aprire le maglie della difesa italiana con un gioco ordinato, ma è difficile stabilire quanto di più si potesse fare, considerati il tasso tecnico disponibile.

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