Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

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Nella penultima giornata di Nations League, l’Italia torna a sorridere, superando di misura per 1-0 l’Inghilterra a San Siro. Gli azzurri, falcidiati dagli infortuni, offrono una prestazione molto solida e di grande compattezza, ritrovando lo spirito e la determinazione che erano mancate nelle ultime uscite. Complice l’inaspettato successo dell’Ungheria sulla Germania, si riaprono per la nostra Nazionale delle chance per vincere il girone e qualificarsi alle semifinali della competizione. Gli inglesi, invece, sono aritmeticamente condannati alla retrocessione nella League B. Andiamo a scoprire insieme i segreti dell’ottima partita disputata dall’Italia e che è valsa la vittoria sull’Inghilterra nella nostra analisi tattica. Partiamo, come sempre, dalla presentazione delle formazioni.

A causa dei tanti indisponibili, Mancini deve rinunciare al 4-3-3 e arrangiare un 3-5-2. Donnarumma tra i pali, capitan Bonucci a guidare la difesa, con Toloi e Acerbi ai suoi lati. A tutta fascia giocano Di Lorenzo e Dimarco, mentre nel mezzo agiscono Barella e Cristante dietro la regia di Jorginho. La coppia d’attacco è costituita dagli ex compagni al Sassuolo Scamacca e Raspadori, quest’ultimo autore del gol vittoria.

Fino al fischio d’inizio, la squadra di Southgate viene presentata con un 4-2-3-1. Tuttavia, gli inglesi si dispongono con ben altro schieramento, che solo tra poco andremo a presentarvi. In porta, Pope sostituisce Pickford. La linea difensiva è apparentemente formata dalla coppia centrale Maguire-Dier e sugli esterni Walker e James. Rice e Bellingham in mediana, con Kane unica punta supportato alle spalle da Saka, Foden e Sterling.

Primo tempo: dominano equilibrio e solidità tattica

Come detto già nell’introduzione di questa analisi tattica di Italia-Inghilterra, una ritrovata solidità contribuisce al successo degli azzurri. Prima di concentrarsi però sul piano organizzato da Mancini, vi dobbiamo un importante chiarimento sullo schieramento presentato da Southgate. 

A dispetto di ogni previsione, infatti, il c.t. inglese opta per un 3-4-3. Dier comanda il terzetto difensivo, con Maguire centro-sinistra e Walker che stringe la propria posizione dall’altra parte. A questo punto, James e Saka ricoprono il ruolo di esterni a tutta fascia. Il primo sulla destra, mentre il secondo sulla corsia mancina, in netto contrasto rispetto alla sua collocazione abituale nell’Arsenal. Kane rimane il riferimento centrale dell’attacco, mentre Sterling e Foden lo supportano non rimanendo larghi, bensì andando ad occupare delle posizioni più interne, ai fianchi dei nostri centrocampisti.

Gli ospiti approcciano con grande determinazione, venendoci a pressare molto alti. Osservati speciali sono i nostri quinti, subito attaccati dai due esterni, e Jorginho, davanti al quale, in fase di non possesso, va a fungere da schermo lo stesso Kane. Anche Foden e Sterling vengono coinvolti in copertura, andando ad occuparsi delle nostre mezz’ali. Così facendo, però, lasciano spazio ai braccetti di difesa per impostare e trovare in verticale i quinti, sui quali tardano (o mancano) le chiusure di James e Saka.

Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

Oltre a qualche difficoltà tattica, i nostri avversari non riescono ad imbastire azioni pericolose, per i motivi che ci accingiamo a chiarire tra un istante. Solo negli ultimi 10 minuti della prima frazione l’Inghilterra, dopo essersi abbassata, complice anche la crescita degli azzurri, torna ad alzare la linea della pressione, finendo per rallentarci e, in alcuni casi, recuperare palla per andare in contropiede. 

Analisi tattica Italia-Inghilterra: l’ottima prima frazione degli azzurri

Il 3-5-2 messo in campo da Mancini consente agli azzurri di rimanere compatti e solidi difensivamente. La retroguardia a 5, infatti, chiude ogni possibile sbocco sugli esterni agli inglesi. Inoltre, anche centralmente la nostra Nazionale non soffre la qualità di giocatori temibili come Foden e Sterling. Giocando questi molto dentro al campo finiscono già di per sé a imbottigliarsi nel traffico.

Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

In più, Toloi da una parte e Acerbi dall’altra, giocano una partita attentissima, aggredendoli e seguendoli ovunque, costringendoli a giocare costantemente spalle alla porta e senza alcuna opportunità di potersi girare e puntare. Anche Kane fatica a trovare palloni giocabili, se non venendo incontro. La nostra difesa, infatti, non concede mai la profondità, né a lui, né ai velocissimi esterni. 

In fase di possesso, invece, l’Italia, come visto nella parte della nostra analisi tattica dedicata all’Inghilterra, deve rinunciare alle geometrie di Jorginho. Nei primi minuti, contro la pressione alta degli ospiti, si affida al lavoro di raccordo di Raspadori, che si abbassa fin sulla linea dei centrocampisti. Oppure al lancio lungo da dietro verso il pivot Scamacca.

Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

Col passare del tempo, però, la squadra di Mancini comincia a trovare maggiore fluidità, soprattutto sugli esterni, dato che il nostro c.t. chiede sia a Di Lorenzo che a Dimarco di rimanere alti quanto più possibile. Saka non ha grande propensione difensiva, mentre James stringe molto la posizione. In questo modo sia il terzino del Napoli che quello dell’Inter possono avere gioco facile, soprattutto se serviti sulla verticale da Acerbi e Toloi.

Un prezioso contributo viene fornito, poi, anche dai centrocampisti. Cristante rimane più basso, in linea con Jorginho, per offrire un’opzione in più ai difensori in fase di costruzione. Barella, invece, è più libero di seguire l’azione, portandosi alle spalle della punta, in particolare quando Raspadori arretra.

Tatticamente, la nostra Nazionale gioca un primo tempo impeccabile. Tuttavia, difetta di precisione e determinazione, soprattutto negli ultimi 20 metri e sfrutta male i calci piazzati. Lo 0-0 è la naturale conseguenza della situazione di stallo.

Secondo tempo: l’Italia sblocca la gara

Nella ripresa, l’Italia prova a seguire il copione del primo tempo, spingendo molto sulla fascia sinistra con Dimarco e contando sugli inserimenti senza palla anche di Cristante. La squadra di Mancini è sempre aggressiva e prende pieno possesso della partita, lasciando agli avversari mere azioni di contropiede. 

Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

Dal canto suo, la linea difensiva inglese comincia a scricchiolare e a scomporsi, permettendo ai due attaccanti di poterla prendere d’infilata beneficiando dei servizi in profondità di un ispirato Bonucci.

Al minuto 63, il nostro c.t. decide di dare una precisa sferzata all’analisi tattica di questo Italia-Inghilterra. Dentro Pobega e Gnonto, fuori Barella e Scamacca. I padroni di casa passano con l’attacco ultra-leggero, ma guadagnano ulteriore fisicità e dinamismo a centrocampo. La retroguardia britannica, senza un giocatore fisico da controllare, allenta ulteriormente la presa. E appena 5 minuti dopo, arriva il gol del vantaggio, sfruttando la medesima situazione. Lancio millimetrico del difensore juventino verso Raspadori, che sorprende alle spalle la linea e dopo un aggancio fantastico fa partire un destro a giro imparabile sul secondo palo.

Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

Sotto nel punteggio, Southgate aumenta l’arsenale offensivo e con gli ingressi di Grealish e Shaw, ai posti di Saka e Walker, passa al 4-2-3-1. Sterling va alle spalle di Kane, mentre il neoentrato del City si colloca sulla sinistra. Dietro, James arretra da terzino destro, con l’altro nuovo innesto che va sulla corsia mancina.

Gli azzurri non cambiano atteggiamento, continuando a portare un’asfissiante pressione in avanti. Tuttavia, dopo alcune buone uscite degli ospiti con Kane che viene incontro, anticipando Bonucci, e trovando di prima gli esterni d’attacco, la nostra Nazionale inizia ad abbassare il baricentro, per fare densità nella propria metà campo.

I Three Lions spingono con gli esterni bassi e alzano la posizione di Bellingham, quasi da trequartista aggiunto, per sfruttarne anche la fisicità in area. Al minuto 81, Mancini riaumenta il peso del nostro attacco, inserendo Gabbiadini al posto del match-winner Raspadori. A pochi istanti dal 90°, invece, concede spazio anche a Frattesi ed Emerson per gli stremati Dimarco e Jorginho. Quest’ultimo autore di una partita di grande sacrificio a protezione della retroguardia. 

Italia-Inghilterra (1-0): analisi tattica e considerazioni

La nuova sostituzione non snatura la squadra, con Cristante a ricoprire il ruolo di centrale della mediana. Gli azzurri riescono a resistere agli assalti finali degli inglesi con un po’ di sofferenza, ma rimanendo sempre dentro la partita con grande concentrazione. E con spirito guerriero, perfettamente incarnato dal tenace Toloi. Dopo 6 minuti di recupero, l’Italia riesce a portare a casa un’importante vittoria. Per la classifica, ma anche e soprattutto per il morale.

Analisi tattica Italia-Inghilterra: le considerazioni finali

La serata di San Siro regala una bella boccata d’ossigeno al nostro gruppo. La vittoria, dopo due partite a secco. Una grande prestazione di squadra, dopo le interminabili defezioni dei giorni precedenti. Una solidità (difensiva e mentale) e uno spirito ritrovati dopo la preoccupante batosta subita contro la Germania. Un’importantissima iniezione di fiducia, condita, come vi dicevamo in apertura di questa analisi tattica di Italia-Inghilterra, dalla speranza di poter agguantare, nella prossima e ultima sfida, le semifinali, battendo l’attuale capolista Ungheria. Un piccolo, ma non del tutto insignificante traguardo per risollevarci.

Per i britannici, che in queste settimane hanno avuto ben altro a cui pensare, arriva la “retrocessione” nella League B della competizione. Contro gli azzurri, la squadra fatica ad ingranare e a rimanere costantemente dentro la sfida. Il grattacapo principale per Southgate resta sempre l’aridità offensiva. Nonostante la qualità degli interpreti offensivi a disposizione, la Nazionale dei Tre Leoni registra la non invidiabile pochezza di appena una rete segnata in 5 partite. Inevitabilmente, diventa difficile vincere e fare punti se non si trova la via della rete. L’Inghilterra continua a rimanere una squadra dotata di tanto livello individuale che però non ha ancora trovato la propria amalgama per fare il definitivo salto di qualità.

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