Che il viaggio dell’Italia direzione Qatar 2022 abbia inizio. Dopo una lunga pausa, infatti, gli Azzurri torneranno in campo per aprire il discorso delle qualificazioni alla manifestazione iridata, appuntamento al quale stavolta è vietato mancare. Diramate le convocazioni del CT Roberto Mancini, le avversarie che attendono l’Italia nel gruppo C sono, nell’ordine, Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. Analizziamo le compagini, i loro punti di forza e le debolezze.
Qatar 2022: Italia-Irlanda del Nord, un precedente infausto
Giovedì sera, Allo stadio Ennio Tardini arriva l’Irlanda del Nord di Ian Baraclough. Dopo la Svizzera, è probabilmente la contendente più ostica del girone, a causa di alcune buone invidualità e di una buona tenuta fisica. Come ha affermato Mancini, in ogni caso, il primo match potrebbe essere quello più difficile a causa dei 5 mesi di inattività della Nazionale.
Uno dei giocatori più temibili dell’Ulster è senza dubbio Jonny Evans, roccioso difensore centrale in forza al Leicester. 89 apparizioni e 3 reti, è il sesto giocatore per presenze nella storia della selezione. Dalla Premier League arriva anche il terzino al Leeds del Loco Marcelo Bielsa, Stuart Dallas. Il classe 1991 è una delle rivelazioni del team dell’argentino con i suoi quattro centri in campionato e si candida ad essere uno dei protagonisti della squadra. Per lui, 49 gettoni e 3 gol. Ultimo, ma non meno importante, l’attaccante Kyle Lafferty, in B alla Reggina. Il 33enne è ancora in attività e secondo miglior marcatore dell’Irlanda del Nord, 79 centri, dietro solamente all’irraggiungibile David Healy.
Gli isolani contano tre apparizioni ai Mondiali (1958, 1982 e 1986) e una agli Europei del 2016, quando si sono fermati agli ottavi di finale. I nove precedenti sorridono agli Azzurri, con sette successi, due vittorie e una sola sconfitta: gli ultimi confronti risalgono al 2011, qualificazioni europee (0-0 e 3-0 per noi). L’unica disfatta, però, risulta amara. Il 15 gennaio del 1958, infatti, l’Irlanda batte l’Italia per 2-1 e non le consente di accedere alla fase finale del Mondiale del 1958, giocato in Svezia. Guarda caso, l’ultima carnefice nella catastrofica notte di San Siro. Una Caporetto da non ripetere.
Bulgaria, alla ricerca della nuova gloria
L’appuntamento successivo è a Sofia, al Vasil Levski, per affrontare la Bulgaria di Jasen Petrov. La Nazionale ricorda con nostalgia la stella di Hristo Stoichkov, trequartista-attaccante insignito del Pallone d’oro nel 1994, anno in cui i bulgari si sono classificati quarti a USA 1994. La punta Berbatov non è bastata a riportare in alto i sovietici: dal 2004, la Bulgaria non prende parte a un torneo importante e il ranking FIFA recita la 68a posizione.
Da tenere d’occhio con curiosità le prestazioni del millennial Valentin Antov, in forza al Bologna. Sono già tre le presenze accumulate e contiamo che le sue buone caratteristiche difensive possano aiutare ad aumentare il minutaggio. In attacco, attenzione a Bozhidar Kraev, di proprietà del Falamicao, ma in prestito al Midtjylland, classe 1997. Per lui 3 marcature in 20 gettoni. Concludiamo con Kristiyan Malinov, che gioca in Belgio nel OH Leuven. Non si tratta di un elemento affermato, ma con un buon bagaglio tecnico e in grado di innalzare il livello della mediana.
Per i bulgari, sette partecipazioni ai Mondiali e due agli Europei, nel 1996 e 2004. Anche in questo caso, le statistiche pendono nettamente verso l’Italia: in 19 incontri, 10 successi, 7 pari e 2 sconfitte. Oltre alle varie dispute nelle qualificazioni, spiccano due precedenti importanti. Nel primo caso, nel 1994, negli Stati Uniti una doppietta di Roberto Baggio in semifinale elimina la Nazionale di Stoichkov dalla competizione, per poi perdere ai rigori col Brasile. Più dolceamara, invece, la sfida ad Euro 2004: nonostante un super Cassano, il 2-1 non basta per passare il girone a causa del famigerato “biscotto” tra Danimarca e Svezia, ancora una volta nel nostro cammino. Riavvolgendo il nastro nel tempo, da menzionare anche un 1-1 alla fase a gironi di Messico 1986: entrambe staccano il pass per gli ottavi, per poi fermarsi nello stesso momento.
Lituania, uno score da migliorare
129esimo posto nel ranking, nessuna partecipazione a un torneo internazionale e una serie di ultimi posti alle qualificazioni. Tanti i motivi per cui lo scontro conclusivo di giovedì 31 marzo chiarisce come l’Italia sia decisamente favorita sulla Lituania. Un impegno, tuttavia, da non sottovalutare, considerando che alcune compagini meno conosciute potrebbero nascondere delle insidie: vietato rilassarsi.
Impossibile non menzionare il giocatore più presente nella storia della Nazionale, ancora in attività: Saulus Mikoliunas. Il 36enne vice capitano, che fa parte dello Zalgiris, ha 90 presenze e 5 reti come bottino, che lo rendono uno dei leader tecnici e carismatici della squadra. Avanzando di qualche metro, in mezzo al campo figura Arvydas Novikovas, che gioca in Turchia, all’Erzurumspor. 60 gettoni e 11 gol: ottavo calciatore più presente e terzo miglior bomber nella storia. Si conclude la rassegna con la punta e capitano Fiodor Cernych, al Jagiellonia, Polonia. Lo score racconta di 9 gol in 57 presenze: a 29 anni, il tabellino può incrementare.
Come accennato, i balcanici non hanno mai preso parte a kermesse europee e mondiali, per cui gli scontri con gli Azzurri risalgono alle qualificazioni. Fin qui, 6 partite giocate, con 4 successi italiani e 2 pareggi. La doppia contesa più recente risale al 2006 e 2007, nel cammino verso Euro 2008. Nella gara di andata, l’Italia campione del mondo deve ancora smaltire la sbornia per il successo di Berlino. Finisce così 1-1, con un gol di Filippo Inzaghi. Nel match di ritorno, invece, non c’è storia: secco 0-2 grazie alla doppietta del sempreverde Fabio Quagliarella.
Forza Azzurri, allora: che il percorso possa iniziare coi migliori auspici.