L’Italia, travolta dall’ennesimo disgustoso scandalo scommesse, risponde con una vittoria contro Malta nella quinta partita di qualificazione ad Euro 2024, di cui a breve andremo a svolgere l’analisi tattica. Al “San Nicola” di Bari, gli Azzurri piazzano un successo netto, almeno sul piano del risultato, con un sonoro 4-0, maturato grazie a due reti per tempo. Nella prima frazione, la Nazionale convince il giusto, costruendo il doppio vantaggio grazie a due prodezze di individuali. Apre Bonaventura al 22′, segue Berardi al 45′. L’attaccante del Sassuolo piazza poi la doppietta personale poco dopo l’ora di gioco. Chiude definitivamente i giochi Frattesi, entrato dalla panchina, nel terzo minuto di recupero. Andiamo a ripercorrere i momenti salienti di questo Italia-Malta attraverso il nostro racconto dell’analisi tattica. Prima però, diamo un’occhiata alle formazioni.
Spalletti si affida come sempre al 4-3-3. Tra i pali c’è Donnarumma, linea difensiva composta dai terzini Dimarco e Darmian e dalla coppia centrale con Mancini e Bastoni. Locatelli in cabina di regia, affiancato da Barella e Bonaventura. Tridente con Raspadori ancora (falso) centravanti e Kean e Berardi da esterni alti.
Marcolini, invece, schiera un serrato 5-3-2. In porta Bonello, retroguardia avvolta dai quinti J. Mbong e Camenzuli, con Apap, Pepe e Muscat a presidiare la zona centrale. A centrocampo, Kristensen funge da regista, con Yannick Yankam e Guillaumier ai suoi fianchi. La coppia d’attacco è composta da Montebello e P. Mbong.
Analisi tattica Italia-Malta, il primo tempo: due lampi di classe squarciano un cielo poco azzurro
L’analisi tattica della prima frazione procede secondo il copione atteso, ovvero sia con l’Italia a fare la partita e Malta barricata dietro con tutti gli effettivi. Gli Azzurri prevalgono anche nettamente per quanto concerne il possesso palla, anche se manca un vero e proprio dominio che possa consentire di fiaccare l’avversaria. La Nazionale di Spalletti deve far fronte ad una squadra ospite che difende molto bassa e con i reparti schiacciati. Per costruire un minimo di spazio e aprire le maglie di questa muraglia è necessario far leva sulle catene esterne sull’asse terzino-mezz’ala-ala, come si conviene col nostro 4-3-3.
A destra, Berardi viene molto incontro come appoggio alla prima impostazione dal basso, con Darmian che può allungare, ma spingendo poco. A sinistra, invece, Dimarco parte molto largo, mentre Kean taglia dentro per fargli spazio. Le due mezz’ali giocano molto alte, quasi sulla stessa linea di Raspadori, pronte a dialogare con l’attaccante del Napoli stesso o ricevere nei corridoi intermedi. Il ritmo è piuttosto compassato, con l’Italia che fatica a sfondare sulle fasce. Berardi non ha occasioni per puntare il diretto avversario nell’uno contro uno, mentre dal lato mancino Joseph Mbong si rivela un contendente ostico da superare.
Malta si arrangia come può quando si tratta di gestire il pallone. Un minimo di giro-palla da dietro per poi verticalizzare immediatamente verso le due punte. Tuttavia, su di loro fanno buona guardia i nostri centrali, anche perché sono poco supportate dai compagni e si rendono decisamente più attive in fase di non possesso a schermare Locatelli. Il deficit tecnico è però piuttosto evidente e viene a galla quando alziamo la pressione. Al minuto 22, Dimarco recupera palla nella metà campo avversaria con un deciso anticipo, lanciando la nostra ripartenza. Bonaventura segue l’azione e raccoglie la sfera sul contrasto di Kean. Il centrocampista viola indovina una conclusione a giro sotto la traversa che non lascia scampo a Bonello, firmando finalmente il vantaggio degli Azzurri.
Il gol scuote il giusto l’Italia, che s’incarta tra errori tecnici e un possesso palla ancora sterile e, a tratti, stucchevole per i troppi tocchi. La squadra di Spalletti non perde l’iniziativa, ma bisogna aspettare il tramonto del primo tempo per tornare a essere davvero incisivi. Proprio al minuto 45, infatti, Berardi e Barella riescono a tramare la prima vera combinazione degna di nota sulla fascia destra. L’inserimento sull’esterno dell’interista permette al capitano del Sassuolo di convergere dentro l’area e lasciar partire uno dei suoi magici tiri mancini sul palo lontano. La palla bacia il legno e si accomodo in rete.
Analisi tattica Italia-Malta, il secondo tempo: gli Azzurri chiudono i giochi
Nella ripresa, l’Italia fa valere il doppio vantaggio e la definitiva tranquillità acquisita per proseguire il proprio dominio ai danni di Malta, ma con una novità per quanto riguarda l’analisi tattica. Si tratta dell’inversione di posizioni tra Kean e Raspadori adoperata da Spalletti. L’obiettivo è quello di mettere in partita i due giocatori. Lo juventino si trova decisamente più a suo agio al centro a fare a sportellate coi difensori ospiti. Il napoletano, invece, largo a sinistra, ma con facoltà di venire a giocare anche dentro al campo, viene coinvolto con maggiore continuità, tocca più palloni e può mettere a disposizione della squadra la sua qualità.
Non a caso, al minuto 64, l’ex Sassuolo si rende protagonista dell’azione che porta al 3-0 con l’assist per Berardi. L’Italia è lucida a sfruttare il cattivo posizionamento difensivo dei maltesi sul loro out difensivo destro. Raspadori beneficia dello spazio per arrivare sul fondo e mettere un interessante pallone rasoterra al centro. Kean liscia l’impatto col pallone, ma dal lato debole si fa trovare pronto il numero 11 che, di destro, trova uno spiraglio di porta sguarnito.
Marcolini cerca di ravvivare un po’ i suoi con l’innesto di energie fresche dalla panchina. Prima manda dentro Satariano per Montebello. Poi, subito il gol del 3-0, inserisce Attard e N. Muscat per Mbong e Kristensen. Contemporaneamente, Spalletti rinnova la catena di destra con gli ingressi di Orsolini e Frattesi per Berardi e Barella.
Sulle ali dell’entusiasmo, gli Azzurri proseguono il proprio monologo, che si esaurisce soltanto nei minuti di recupero, quando Frattesi sigla il definitivo 4-0 con un’altra precisa conclusione dentro l’area. Il tecnico toscano coglie anche l’occasione per far debuttare Udogie, autore dell’ultimo assist, schierato prima come esterno sinistro al posto di Dimarco (rilevato dallo stesso al 79′) e poi a destra con l’ingresso di Biraghi al minuto 87.
Italia-Malta, le considerazioni finali
Concludiamo questa analisi tattica di Italia-Malta con qualche breve riflessione. La nostra Nazionale aveva bisogno di una vittoria per uscire da questi ultimi difficili giorni e, ovviamente, anche per il discorso classifica, in attesa del match decisivo in casa dell’Inghilterra di martedì 17. In questo momento, i 3 punti sono la cosa più importante, dato che ci consentono di rimanere a parimerito con l’Ucraina. Il lauto risultato, invece, ci proietta in un’ottica favorevole per quanto concerne il discorso della differenza reti e dei gol fatti. Meno bene, ancora, la prestazione, soprattutto nel primo tempo.
Quando affrontiamo squadre chiuse, continuiamo a fare un po’ di fatica ad accelerare la manovra. Gli Azzurri, pur ricercando sempre il predominio territoriale, non riescono a metter su una prestazione pienamente convincente e, soprattutto, schiacciante. D’altronde, sono serviti due puri lampi di classe individuale per venire a capo, in casa, del modesto Malta. La ripresa, poi, fa storia a sé. Spalletti è solo all’inizio del suo percorso, per cui bisogna attendere fiduciosi dei miglioramenti.