Juventus-Atletico Madrid (0-4): male i bianconeri in amichevole

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Termina nel peggiore dei modi l’ultima amichevole della Juventus, asfaltata 4-0 dall’Atletico Madrid. Il test conclusivo del pre-campionato dei bianconeri, disputato, dopo varie peripezie, alla Continassa lascia molti dubbi e perplessità nella testa di Allegri. La squadra, infatti, non decolla né sul piano della qualità del gioco, né su quello dell’intensità. E così cade sotto i colpi degli uomini di Simeone. In particolare, dell’ex Alvaro Morata, autore addirittura di una tripletta. Di Cunha, invece, la rete del poker allo scadere. Poche le note positive, diverse le problematicità, che andremo ad affrontare a breve. Dalla fase difensiva ancora lacunosa, al centrocampo poco veloce, fino ad arrivare alla carenza di palloni per Vlahovic

Juventus-Atletico Madrid, le scelte tattiche di Allegri

Prima di addentrarci più a fondo nelle pieghe di questa deludente amichevole della Juventus contro l’Atletico Madrid, andiamo a vedere la formazione mandata in campo dal tecnico livornese. I bianconeri partono con quello che sembra essere il modulo di riferimento per questa stagione: il 4-3-3. Szczesny tra i pali, linea difensiva composta dalla coppia centrale Bonucci e Bremer, con Danilo e Alex Sandro esterni bassi. Locatelli confermato perno centrale della mediana, affiancato ai lati da Zakaria e Fagioli. Davanti, Vlahovic prima punta, supportato dalle ali Di Maria e Soulé.

Nella ripresa, complice anche la girandola di cambi, Allegri decide di cambiare pelle alla squadra. Con gli ingressi di Gatti, De Sciglio, Rugani e del giovane Cancellieri e con l’uscita dal campo del Fideo, la Juve passa al 3-5-2. L’ex Empoli guida la retroguardia da centrale, mentre Soulé abbandona la fascia per avvicinarsi all’attaccante serbo.

Completamente assenti Pellegrini e Kean. Il primo a causa di una contusione al ginocchio destro. Il secondo per motivi disciplinari legati all’arrivo tardivo alla convocazione.

Dall’amichevole con l’Atletico Madrid emerge una Juventus ancora da rivedere

Come detto poc’anzi, sono molte le perplessità che questa amichevole contro l’Atletico Madrid lascia nell’animo della Juventus. Innanzitutto, i 4 gol presi sono chiaramente il sintomo di problemi in fase difensiva. Se a ciò aggiungiamo le due reti incassate sia contro il Real che contro il Barcellona durante la tournée americana, ecco che si palesano 3 indizi che forniscono una prova inequivocabile. Le partenze di De Ligt e Chiellini hanno lasciato un vuoto che l’arrivo di Bremer non può colmare da solo.

Il brasiliano, tutto sommato, gioca una buona gara, sia nell’esperimento a 3 della ripresa (dove ricopre la posizione di centro-sinistra), sia nel primo tempo in partnership con Bonucci. Piuttosto negativa è, invece, la prova di quest’ultimo, contrassegnata da tanti errori in fase di impostazione.

Contro la squadra di Simeone, la Vecchia Signora concede due gol (i primi) in contropiede e due da palla inattiva. A testimonianza che la prestazione del reparto è lacunosa tanto individualmente, con pecche di concentrazione, posizionamento o lettura, quanto di reparto. Morata è lesto ad approfittare di queste disattenzioni e arriva facilmente a segnare una doppietta in 43 minuti. Male anche Danilo alle prese con la vivacità di Joao Felix e, soprattutto, Alex Sandro, in evidente difficoltà nel tamponare Llorente e Molina dalla sua parte.

Un centrocampo lento e un attacco che stenta

Avanzando di qualche metro, arriviamo a parlare della prova della mediana. Anche in questo caso, le note sono dolenti. L’assenza di Pogba si avverte e come, dato che nessuno dei centrocampisti in campo riesce a dare fluidità e, specialmente, velocità alla manovra. Quella vista in amichevole contro l’Atletico Madrid è una Juventus terribilmente simile al finale della scorsa stagione sul piano delle idee, dell’intensità e della qualità. Azioni lentissime, tanti passaggi in orizzontale, nessuna giocata in verticale, zero intraprendenza.

Insomma, una manovra lenta, prevedibile e, purtroppo, infruttuosa. La squadra di Allegri viene facilmente braccata dagli uomini di Simeone, che coprono bene il campo e stritolano col pressing il fragile e impreciso possesso palla dei padroni di casa. Con Vlahovic che non viene praticamente mai servito nei primi 45 minuti, le uniche sporadiche scintille arrivano da Di Maria.

Juventus-Atletico Madrid (0-4): male i bianconeri in amichevole

Il Fideo viene provato sia a destra che a sinistra, ma le sue giocate divengono poco efficaci se non vengono supportate dai compagni. Il pericolo, dunque, è che una squadra così piatta nell’atteggiamento e nella voglia diventi dipendente dal suo numero 22. L’argentino è il top player che mancava, l’uomo che deve aggiungere quel quid per fare il salto di qualità. Pertanto, non può rappresentare costantemente l’unica scialuppa di salvataggio su cui poggiare il peso dell’azione offensiva.

Le poche note positive per i bianconeri

Non è comunque tutto da buttare nella brutta sconfitta dei bianconeri, grazie alle (poche) buone prestazioni di alcuni. Oltre ai citati Bremer e Di Maria, altri giocatori provano ad accendere qualche fiammella di speranza. Tra questi sicuramente i giovani Soulé e Miretti. Il primo con qualche sporadico guizzo, soprattutto nella ripresa. Il secondo per la personalità che mette in campo da subentrato e anche per aver quanto meno costretto Grbic alla sua prima parata. Anche Zakaria prova a infondere energia con alcune azioni di recupero palla.

Il migliore in campo nella Juventus resta però probabilmente Szczesny, autore di due grandissimi interventi. Uno plastico a spingere via una bella conclusione di Koke diretta quasi all’incrocio. L’altro è il rigore parato, al minuto 40, a Joao Felix. Penalty assegnato per il fallo di mano di un Alex Sandro in sbandata totale. All’intervallo, il polacco lascia il posto a Perin, anche lui attento, per quanto possibile, quando chiamato in causa per i troppi varchi concessi dalla difesa.

Juventus-Atletico Madrid (0-4): male i bianconeri in amichevole

Le preoccupazioni in vista dell’imminente inizio di campionato

Il fatto che si tratti di un’amichevole non può assolutamente costituire un alibi per la Juventus. In primis, per l’ampiezza del risultato e per la forza dell’avversaria. In secundis, per la prestazione troppo negativa. La differenza in campo, oltre che sul piano tecnico, è particolarmente palese su quello della voglia, della determinazione, della fame. Doti che la squadra di Simeone mette in campo ignorando totalmente che si tratti di un match non ufficiale. La passività dimostrata dai bianconeri è un lusso (o un vizio) che una grande squadra non può permettersi nemmeno in una partitella di allenamento, figuriamoci di fronte a una possibile contender in campo internazionale. 

Inoltre, l’esordio in campionato degli uomini di Allegri dista ormai pochissimo. Un lasso di tempo in cui non ci saranno più test. Bisognava dimostrarsi pronti già contro gli spagnoli, ma così non è stato. Ad arrovellare ulteriormente la testa del tecnico livornese ci sono poi anche i problemi di formazione in vista della sfida col Sassuolo, dati i vari infortunati e squalificati. Altri interventi sul mercato sembrano inevitabili, tanto per migliorare la rosa dal punto di vista qualitativo, tanto per far fronte a una stagione davvero complessa. Ironia della sorte, proprio Morata, il pupillo che Allegri vorrebbe riportare in bianconero, ha dato una lezione ai suoi ex compagni. E difficilmente il Cholo lo lascerà andare via dopo la grande prestazione alla Continassa.

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