Il neo tecnico della Juventus Andrea Pirlo ha commentato in conferenza stampa il big match di Champions League contro il Barcellona. La gara si giocherà domani sera alle 20:45.
Juventus-Barcellona, Pirlo: “Aspettiamo per Ronaldo”
Pirlo debutta menzionando le condizioni di alcuni giocatori chiave e la tattica. “Ronaldo? Dobbiamo aspettare l’esito, penso che arriverà in serata. Poi vediamo, per adesso è tutto in alto mare. Speriamo di poterlo valutare anche se non è facile dopo quindici giorni di inattività. Chiellini non ci sarà, cercheremo di recuperare Bonucci mentre per De Ligt non abbiamo ancora ricevuto l’ok dall’ortopedico. Preoccupato per la difesa? Domani faremo la conta dei giocatori a disposizione. Il Barcellona è forte e ha grandi campioni, dovremo giocare una grande partita. I giocatori dovranno sicuramente sacrificarsi. Dybala e Morata? Si sono comportati bene, peccato solo non abbiano trovato il gol. McKennie si sta allenando, ma non credo che domani possa ricoprire il ruolo di difensore.
“Non so quanto ci vorrà per vedere la nuova Juve, spero di avere tutti a disposizione il prima possibile. Siamo in costruzione ma non possiamo permetterci di perdere punti in giro. Abbiamo la fortuna di poterci confrontare con grandi club e giocatori. Non è una partita decisiva, ma non vediamo l’ora di poter dimostrare il nostro valore. Finale 2015? Piacerebbe a tutti rigiocare le finali. Il Barcellona è sempre forte nonostante le assenze. Dobbiamo affrontarla con determinazione, sarà difficile ma non vediamo l’ora. Messi? È ancora al top, L’ho affrontato molte volte da giocatore e domani per la prima da allenatore. Giocatori del genere vanno trattati in modo diverso sperando che non siano in giornata“.
“Io e Koeman battevamo le punizioni diversamente”
“Kulusevski e Ansu Fati? Sono due giocatori di grande prospettiva ma diversi. Giocano assieme ai due più grandi giocatori d’Europa, hanno la possibilità di imparare da loro ogni giorno. Andrò avanti con la difesa a quattro poiché ho solo quattro difensori. Andremo avanti così. Chi batteva meglio le punizioni tra me e Koeman? Le tiravamo in modo diversamente, lui forte mentre io in un altro modo”.