Juventus e Bologna si regalano una Pasqua molto movimentata. La sfida delle 18.30 della 33^ giornata di campionato termina 1-1. Un risultato maturato tutta nella ripresa, dopo un primo tempo equilibrato e poco frizzante. Nella seconda frazione, invece, accade di tutto. Felsinei in vantaggio col solito Arnautovic, poi il discusso episodio del fallo di Soumaoro su Morata, dal quale scaturiscono due cartellini rossi per gli emiliani. In 11 contro 9, i bianconeri agguantano il gol del pareggio solo nel recupero grazie a Vlahovic. Un’opportunità sciupata dai padroni di casa per blindare il quarto posto, che però evidenzia tutti i meriti degli ospiti, esaltandone specialmente la fase difensiva. Non resta allora che immergerci nell’analisi tattica di questo Juventus-Bologna per scandagliarne gli elementi chiave. Partiamo, come sempre, da una rapida presentazione delle formazioni.
La squadra di Allegri viene presentata sulla carta con un 4-3-3. Szczesny in porta, difesa costituita da De Sciglio, De Ligt, Chiellini e Pellegrini. La novità principale è Danilo schierato da centrocampista centrale, affiancato dalle mezz’ali Rabiot e Cuadrado. Tridente offensivo con Dybala e Morata in appoggio a Vlahovic.
Gli uomini di Tanjga si dispongono invece col consueto 3-5-2. Skorupski tra i pali, Medel al centro della difesa con Soumaoro e Theate. Dijks e Hickey a tutta fascia, Schouten con Soriano e Svanberg in mezzo al campo. Davanti, Orsolini e Arnautovic.
Primo tempo: molto equilibrio e pochi sussulti
In quest’analisi tattica di Juventus-Bologna emerge ed è predominante, per lunghi tratti della gara, la solidità difensiva dei rossoblù. Consapevole di questo punto di forza degli avversari, Allegri dispone un 4-3-3 solo in fase di non possesso. Quando i bianconeri attaccano, infatti, uno tra Morata e Dybala (soprattutto quest’ultimo) viene a giocare più centralmente. Cuadrado mantiene effettivamente la posizione da mezz’ala, prediligendo anche lui giocare più dentro al campo. Raramente va a defilarsi esternamente, dove invece trova spazio per salire sporadicamente De Sciglio. È solo giocando sulle fasce che i padroni di casa riescono a creare qualche presupposto. Vlahovic, però, viene ben tenuto da Medel, nonostante l’evidente mismatch fisico a favore del serbo.
Di Morata, invece, si occupa Hickey con le sue diagonali profonde a chiudere lo spagnolo sul secondo palo quando arrivano cross dalla destra. Il Bologna ha inoltre il merito di riuscire a resistere nei primissimi istanti di partita, quando la Juventus attua un pressing molto alto. Dybala va a schermare Schouten, mentre Pellegrini e De Sciglio salgono per bloccare i due “quinti” degli emiliani. Verso la metà del primo tempo, gli ospiti prendono fiducia e cominciano a muovere bene il pallone. Le punte collaborano molto alla manovra. Arnautovic viene incontro a lavorare il pallone. Orsolini, invece, predilige allargarsi sulla destra, dove la posizione molto stretta di Rabiot gli consente di trovare un po’ di spazio. Col Bologna che avanza il proprio baricentro, la Juventus si abbassa, attendendo per ripartire in contropiede.
Tatticamente, l’uomo fondamentale nei bianconeri è Danilo. Pur perdendo qualcosa in termini di qualità nel verticalizzare per le punte, il brasiliano apporta una preziosa protezione alla propria difesa. Recupera palloni a centrocampo e va a raddoppiare ovunque ci sia bisogno. In più, quando la linea difensiva si schiaccia in area, si abbassa anche lui da centrale aggiunto. Anche il Bologna fa molto affidamento sugli uomini di metà campo. Sia gli esterni, che accompagnano sempre l’azione, costringendo la difesa juventina a dilatarsi. Sia le mezz’ali, che corrono tanto e attaccano gli spazi con movimenti senza palla o allargandosi per creare superiorità numerica.
I ritmi si mantengono comunque bassi per tutti i primi 45 minuti. Al netto di qualche potenziale occasione, i due portieri rimangono pressoché inoperosi, e così si va all’intervallo sullo 0-0.
Secondo tempo: la gara di sblocca e fioccano gli episodi
La ripresa è contrassegnata da un approccio decisamente molto più tonico da parte del Bologna. I felsinei prendono possesso della metà campo bianconera e legittimano questo loro atteggiamento col gol del vantaggio al minuto 52. Tutto nasce, ancora una volta, dal movimento di una mezz’ala, Soriano. Il suo uno-due con Schouten rompe il centrocampo juventino, costringendo De Ligt ad abbandonare la linea. Il movimento del difensore olandese crea un buco centrale nel quale si inserisce Arnautovic. La verticalizzazione del numero 21 è perfetta e l’attaccante austriaco dribbla Szczesny e segna il gol dello 0-1.
La Juventus si riversa in avanti, caricando a testa bassa. Al minuto 59, Allegri effettua una triplice sostituzione e cambia modulo. Dentro Bernardeschi, Zakaria e Bonucci, fuori Dybala, Pellegrini e De Ligt. De Sciglio viene spostato a sinistra, mentre Danilo passa a fare il terzino destro nel 4-2-3-1. Cuadrado viene allargato a destra, mentre il numero 20 si posiziona alle spalle di Vlahovic. Dopo un forcing arrembante dal quale nasce l’occasione più pericolosa col palo di Danilo, la Juventus s’impantana. La manovra è lenta e le idee sono poco chiare. Pur attaccando con tanti uomini, i bianconeri sbattono ripetutamente contro il muro difensivo rossoblù. Zakaria e Rabiot soffrono l’inferiorità numerica in mezzo al campo quando il Bologna riparte e nessuno dei due ha caratteristiche da regista. L’impostazione è dunque affidata ai centrali, ma con scarsi risultati in termini di qualità.
A questo si aggiunge anche un Cuadrado non nella sua giornata migliore. Al minuto 74, arriva un’altra girandola di sostituzioni. Negli ospiti entrano Kasius ed Aebischer per Soriano e Svanberg. Nei padroni di casa, Alex Sandro al posto di Chiellini. La Juventus cambia ancora, passando con la difesa a 3. Bonucci centrale e i due brasiliani che stringono. La nuova disposizione dura però poco, perché Allegri istruisce i suoi di posizionarsi con un 4-4-2. De Sciglio e Danilo esterni bassi, Cuadrado e Bernardeschi alti. Il Bologna si arrocca su un prudente 5-4-1 per resistere agli assalti finali.
Morata è il giocatore più intraprendente e si intende molto bene con Vlahovic. Lo spagnolo si rivela determinante. Prima, al minuto 83, si procura il fallo che costa il cartellino rosso a Soumaoro, autore del fallo, e a Medel per le eccessive proteste nei confronti del direttore di gara. Tanjga deve risistemare la difesa, per questo manda dentro Bonifazi e Dominguez per Orsolini e Kasius. Con due uomini in più, la Juventus dà il via al proprio assedio, portando tutti i suoi giocatori di movimento dalla tre quarti bolognese in su. Esterni molto larghi e area affollatissima. Al minuto 95, sugli sviluppi di un corner, la squadra di Allegri trova il pareggio grazie a un colpo di testa di Vlahovic sul secondo palo, assistito da una rovesciata di Morata. Si conclude così il match pre-pasquale per torinesi ed emiliani sull’1-1.
Analisi tattica Juventus-Bologna: le considerazioni finali
I bianconeri falliscono un’occasione ghiotta sia per riavvicinarsi al Napoli, sia per tenere staccata la Roma, in attesa dello scontro tra le due. Per l’andamento della gara, però, il pari sa più di 1 punto guadagnato che di 2 lasciati per strada. I bianconeri faticano molto contro l’organizzazione difensiva dei rossoblù. Oltre ai pregi degli avversari, ci sono anche i demeriti degli uomini di Allegri, incapaci di mantenere alto il livello di qualità. Dybala e Cuadrado sono più imprecisi del solito e ingarbugliati nel traffico centrale. Ancora da rivedere, in generale, il set offensivo che non riesce a mettere Vlahovic in condizioni di far male con continuità. Soprattutto in una partita in cui il suo diretto marcatore gli rende 20 centimetri e diversi kili. I bianconeri sono chiamati a dimenticare questo passo falso per concentrarsi sulla sfida di ritorno di Coppa Italia di mercoledì contro la Fiorentina.
Il Bologna, invece, centra il suo terzo risultato utile consecutivo, guadagnando un punto prezioso per rendere sempre più tranquilla la propria posizione in classifica. Gli uomini di Mihajlovic confermano i progressi difensivi delle ultime settimane, riuscendo a mettere in difficoltà anche i bianconeri. Meno bene, invece, la tenuta mentale. Il riferimento è soprattutto a Medel che, col compagno appena espulso, protesta inopinatamente contro l’arbitro, lasciando la squadra in 9. Un giocatore della sua esperienza e un leader del suo carisma non può lasciarsi sopraffare così tanto dal momento. Due assenze pesanti, alle quali si aggiunge anche quella di Arnautovic, in vista del match del prossimo turno contro l’Udinese. Una sfida che, in caso di successo, vorrebbe dire salvezza aritmetica. Queste sono le considerazioni finali della nostra analisi tattica tra Juventus e Bologna.