Juventus, caso Kostić: davvero non vale più la pena puntare sul serbo?

0
Juventus Kostić

Nel giro di un’estate, Filip Kostić è passato dall’essere uno dei punti fermi su cui ricostruire la Juventus dell’era post-Agnelli ad esubero da piazzare. Per lui ormai, sembra prospettarsi soltanto la strada della cessione. Eppure la sua prima stagione in bianconero è stata tutt’altro che negativa. Anzi, il giocatore serbo è stato, numeri alla mano, una delle note più liete della tribolata annata della Vecchia Signora, conclusa con la penalizzazione in campionato e l’esclusione dalle coppe europee. Alla luce di ciò sorge spontanea una domanda: davvero non vale più la pena puntare su di lui? È tanto necessario questo sacrificio senza un accurato bilanciamento tecnico che possa attenuare la sua partenza? A giudizio di chi scrive, la Juventus dovrebbe rivedere la propria posizione. Riflettiamo insieme per capire perché.

Kostić-Juventus, le statistiche della prima stagione

Al suo primo anno alla Juventus, Kostić ha confermato quanto di buono mostrato negli anni a Francoforte, in modo particolare nella stagione 2021/2022 conclusasi con la vittoria dell’Europa League. Il serbo fu uno dei grandi trascinatori della squadra tedesca, aggiudicandosi con merito anche il premio individuale di miglior giocatore di quella edizione. A Torino, l’esterno è stato impiegato in 54 occasioni, nelle quali ha messo a referto 3 gol e ben 11 assist. Il migliore della rosa sotto quest’ultimo profilo statistico. Ha dato il meglio soprattutto in campionato, dove è stato presente quasi ininterrottamente con 37 presenze, buona parte delle quali da titolare. Solamente una gara saltata, quella casalinga contro la Cremonese dello scorso 14 maggio. 

Juventus, caso Kostić: davvero non vale più la pena puntare sul serbo?

In Serie A, Kostić è stato un uomo decisivo. In particolar modo nell’ultimo mese prima della sosta per il Mondiale, quando i bianconeri incominciavano la propria risalita in classifica. Nel filotto di 6 successi consecutivi registrati tra il 15 ottobre e il 13 novembre, l’ex Eintracht ha lasciato un segno determinante, tra assist, sgroppate inarrestabili e la sensazione di essere il giocatore capace di spostare da solo in positivo gli equilibri di una squadra che collettivamente mostrava diverse lacune. L’alto rendimento è stato mantenuto a lungo, ma sul finire della stagione è calato inevitabilmente. Il calendario fitto anche in primavera e il logorio dei mesi precedenti gli hanno impedito di arrivare al top della forma anche nel momento clou. Pensiamo alla semifinale di Europa League con il Siviglia, dove tra andata e ritorno, ha racimolato soltanto 79 minuti

Le offerte arrivate dal mercato nella sessione estiva e gli indizi del pre-campionato

L’estate bianconera è stata caratterizzata in primis dall’avvento di Giuntoli come nuovo direttore sportivo. L’ex Napoli ha avviato una campagna di rifondazione basata su linea green e separazione da contratti eccessivamente onerosi per giocatori anche in là con l’età. Tutto orientato alla certezza di dover ripartire esclusivamente dal campionato e dalla Coppa Italia

Kostić ha preso parte alle amichevoli pre-campionato della Juventus con un minutaggio ridotto. È partito titolare esclusivamente contro il Real Madrid, disputando i primi 72 minuti. Nella prima uscita col Milan è entrato nella ripresa. Idem nell’ultimo test contro l’Atalanta, ma stavolta i minuti giocati sono stati 34. Più spazio hanno trovato, invece, di volta in volta i suoi principali concorrenti per la fascia sinistra, Cambiaso e Iling Jr. Gli stessi che hanno totalmente oscurato il serbo in queste due giornate di Serie A, relegato in panchina senza la possibilità di rendersi utile nemmeno per uno spezzone. Neanche contro il Bologna con la squadra in svantaggio.

Juventus, caso Kostić: davvero non vale più la pena puntare sul serbo?

A minare la sua posizione all’interno della rosa bianconera sono intervenute poi le più che insistenti voci di mercato. La telenovela Bonucci ha insegnato che ormai più nessuno è intoccabile e incedibile, per cui più volte si sono paventate delle ipotesi di cessione anche per lui. Prima il West Ham, poi l’indiscrezione Roma e la suggestione nostalgica Bundesliga. Per la Juventus, Kostić vale almeno 15-20 milioni di euro (poco più dei 13 spesi per portarlo a Torino) e di fronte ad un’offerta del genere si andrebbe per un’accettazione senza troppe remore. A pochissimi giorni dalla chiusura del mercato, rimangono in piedi tutte le piste e quella principale vede il serbo sempre più lontano dai colori bianconeri.

Juventus, perché non varrebbe la pena sacrificare Kostić

Fatte queste premesse, torniamo all’obiettivo principale di questo approfondimento. E cioè cercare di capire quali potrebbero essere gli argomenti a favore della permanenza di Kostić alla Juventus.

Innanzitutto, per una questione anagrafica e fisica. Il serbo è un classe 1992 e ha dimostrato di godere di una buona resistenza. Nella passata stagione, non ha mai saltato una partita per infortunio o problemi muscolari (il che in casa bianconera è una sorta di miracolo!). Dunque, il giocatore può dare ancora tanto per almeno un altro paio di stagioni e considerando che quest’anno gli impegni sono ridotti e ci sono maggiori possibilità di rotazione sulla fascia sinistra, un utilizzo centellinato può farlo rendere al massimo più a lungo.

In secundis, bisogna considerare gli aspetti tecnici. Kostić è un giocatore rapido, tecnico, abile nelle rifiniture e con grandi capacità aerobiche. A parte Chiesa e il giovane Weah (che però deve ancora adattarsi ai ritmi del calcio italiano), la Juventus non ha altri giocatori che sappiano inventare dal nulla o costruire pericoli e occasioni con giocate prettamente individuali. Questa non è una questione da sottovalutare, dato che dopo 2 anni e 2 giornate di campionato, i bianconeri non hanno ancora minimamente mostrato significativi miglioramenti sulla qualità del gioco. La resta abbastanza lenta e spesso si avverte quella sensazione di avere poche idee e anche offuscate. Privarsi quindi di un giocatore di questo estro rischierebbe di depauperare una rosa incapace di superare le difficoltà in campo col gioco corale.

Juventus, caso Kostić: davvero non vale più la pena puntare sul serbo?

Altre ragioni sull’importanza di Kostić per questa Juventus

Qualcuno però potrà obiettare a questa tesi proponendo i virtuosi esempi dei già citati Cambiaso e Iling Jr. Giustissimo. Tuttavia, anche qui ci sono delle considerazioni da fare. L’ex Bologna e il giovanissimo inglese rappresentano il volto green della nuova Juventus, che vuole ripartire da calciatori cresciuti in-house. Tutto fantastico, ma allora, perché non si è perseguita la stessa strada anche per altri reparti del campo? Ad esempio la cabina di regia, dove Locatelli continua ad essere forzato in una posizione che cerca di interpretare al meglio, ma non è esattamente la più congeniale per lui, mentre nel frattempo Rovella è stato mandato in prestito alla Lazio. Sembra quasi che alla Juventus i giovani giovino di più attraverso il sacrificio!

Poi c’è la questione tattica. Kostić è un esterno di grande esperienza, oltre che corsa. Sa lavorare egregiamente in entrambe le fasi di gioco, ricoprendo anche la posizione di laterale basso in una difesa a 5. Insomma, è abituato a ragionare pure come difensore, a differenza invece dello stesso Iling che nasce prettamente esterno offensivo ed ha ancora lacune quando deve ripiegare (vedi episodio del tanto discusso rigore non dato al Bologna, nato da una pessima chiusura del ragazzo). Ovviamente, con l’età dalla sua, può ancora crescere e migliorare sotto questo aspetto. Nel frattempo, però, c’è già in rosa un giocatore di una certa caratura che inevitabilmente tornerebbe utile. Perché, piuttosto, non sfruttare questa abbondanza di esterni per ipotizzare un cambio di modulo (un 3-4-3 ad esempio) che possa esaltare le caratteristiche di tutti, con buona pace di Allegri?

Juventus, caso Kostić: davvero non vale più la pena puntare sul serbo?

A differenza delle altre grandi che si sono notevolmente rafforzate e viaggiano a gonfie vele, la Juventus è stata fin troppo tranquilla sul mercato e il gap, anziché ridursi, si è ampliato. Mettere a rischio l’Europa è un lusso che i bianconeri non possono assolutamente permettersi, per cui forse è meglio poter contare ancora sull’affidabilità e il talento del serbo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui