In casa Juventus è il giorno di Weston McKennie, 22enne centrocampista arrivato dallo Schalke 04. Un’operazione che si è conclusa con un prestito oneroso fino al 30 giugno 2021 a 4,5 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 18,5 milioni, che può tramutarsi in obbligo fino a 25,5 milioni al raggiungimento di determinati obiettivi. Con la maglia della compagine tedesca, McKennie ha totalizzato 75 presenze in tre anni segnando 4 reti. Nell’ultima stagione il giovane americano è stato un punto fermo dello Schalke con 33 presenze e tre gol, nonostante il periodo di crisi della squadra.
Nonostante la giovane età, il centrocampista si è messo in mostra anche con la maglia degli Stati Uniti. A 19 anni l’esordio nella Nazionale maggiore con gol al Portogallo in amichevole, poi terminata 1-1. Il 12 ottobre 2019 stabilisce anche un record nel calcio statunitense, segnando la tripletta più veloce nella storia della Nazionale americana in soli tredici minuti.
McKennie si presenta alla Juventus: «Entusiasta di giocare con grandi campioni»
Grande gioia per Weston McKennie nella conferenza di presentazione quale nuovo giocatore della Juventus. «L’interesse della Juve si è manifestato negli ultimi tempi. E’ successo tutto in due settimane, e appena l’ho saputo sono stato entusiasta. Volevo che accadesse questa opportunità di giocare in un club dalla grande storia. E’ un sogno che diventa realtà, i dirigenti bianconeri non ci hanno messo molto per convincermi. Ho l’opportunità di giocare con grandi campioni che prima vedevo solo nei videogiochi. Qualche volta vorrei anche fermarmi e fare fotografie con loro perché sono anzitutto un loro grande fan».
Giocare con Cristiano Ronaldo è un sogno che si avvera dopo averlo visto solo dietro lo schermo. «L’ho utilizzato tantissimo nei videogame, avere la possibilità di giocare con lui e vedere come si muove in campo non potrà che portarmi benefici. Mi aspetto di imparare molto non solo da lui ma da tutti i nuovi compagni, sono qui da pochi giorni ma ho già potuto notare la grande professionalità di tutti».
Il centrocampista ha raccontato come è nata la passione per il calcio, nonostante il forte interesse per un altro sport. «Mio padre è un militare e ci siamo trasferiti con la famiglia in Germania. All’epoca non c’era il football americano in Germania così all’età di sei anni ho cominciato a giocare a calcio. A nove anni siamo tornati negli Stati Uniti e all’età di undici anni ho detto a mia madre che mi piacevano sia il football americano che il calcio. Alla fine ho scelto il secondo, ed eccomi qua oggi».
McKennie-Pirlo, c’è già intesa sulla posizione in campo
McKennie parla del suo operato all’interno di Black Lives Matter, movimento attivista internazionale impegnato nella lotta contro il razzismo. «Ho cercato di aver un ruolo importante in Germania per questo movimento, vogliamo cercare di intervenire il più possibile. Per la posizione da me adottata ho ricevuto sostegno dal club. Ora che sono in un Paese diverso non significa che io non possa portare avanti le mie idee. Questo ha reso più semplice la mia decisione di venire in Italia».
Subito feeling tra il centrocampista americano e il suo nuovo allenatore Andrea Pirlo. «La posizione migliore dove mi sento più a mio agio e dove sono più efficace è da area ad area, girarmi e riuscire a guidare il pallone e portarlo in difesa, è uno dei miei punti di forza. Ho già parlato con l’allenatore. Gli piace il modo in cui gioco, la mia abilità nel recuperare il possesso palla e il modo in cui eseguo i passaggi. Siamo già sulla stessa lunghezza d’onda in merito alla posizione in cui impiegarmi. Non accade tutti i giorni di avere come allenatore un maestro come Pirlo».
L’idolo di McKennie è però giallorosso: «Quando ero giovane ammiravo Francesco Totti per la sua classe, mi ha particolarmente influenzato».
McKennie primo giocatore americano nella storia bianconera
Weston McKennie è il primo giocatore degli States nella storia della Juventus. «E’ un grande onore essere il primo giocatore americano a giocare in questo club, ne sono orgoglioso. Sono contento di dare il mio contributo rappresentando qui il mio Paese e cercherò di far avvicinare i giovani insegnando loro che è possibile farcela ed arrivare qui come me. La Juventus negli USA? E’ un club molto affermato, forse posso avere anche un ruolo di promozione del brand bianconero nel mio Paese e diffonderlo ancora di più. Mi impegnerò anche in questo».
Il giovane centrocampista porta con sé gli insegnamenti del nostro connazionale Domenico Tedesco, suo allenatore in Germania allo Schalke 04. «Con lui ho parlato molto del calcio italiano, ha lanciato la mia carriera da professionista in questo sport. Proprio grazie alle sue origini ho appreso un modo di giocare fatto di grande pressing, forza nel centro del campo e recupero del pallone. Lui ha capito le mie qualità e che mi sarei trovato a mio agio nella Juventus».