Risultato pieno nonostante una prestazione poco soddisfacente: la Juventus di Pirlo batte 2-1 il Ferencvaros e si qualifica con due giornate d’anticipo agli ottavi di finale. Missione compiuta con il guizzo decisivo di Morata nel finale, fondamentale per concentrarsi maggiormente sul campionato.
Nel postpartita di Juventus-Ferencvaros, mister Andrea Pirlo analizza ai microfoni di Sky le chiavi tattiche della gara. «L’obiettivo era entrare in campo con un altro atteggiamento, lo abbiamo detto anche negli spogliatoi prima di giocare. Quando si affrontano queste gare apparentemente semplici si possono incorrere in diverse difficoltà come è stato stasera. Siamo entrati in campo con superficialità e costretti ad inseguire per tutta la gara. Non abbiamo fatto una prima pressione veemente come avevamo preparato, ma dopo tante partite è anche normale non avere sempre la stessa intensità. L’importante era non sfilacciarci né rimanere lunghi per subire le ripartenze, ce ne sono state alcune nel primo tempo poi nella ripresa ci siamo sistemati».
Juventus-Ferencvaros 2-1, Pirlo: «Mi aspettavo di più dai cambi»
Mister Pirlo sui cambi: benissimo Morata, meno Kulusevski e Chiesa. «Mi aspettavo di più, i nostri avversari si sono chiusi bene e noi dovevamo cercare di allargarli con il gioco e il passaggio muovendo il pallone più velocemente da una parte all’altra. Invece il ritmo del pallone è stato lento e loro scalavano più facilmente da destra a sinistra».
Tornato già sabato in campionato contro il Cagliari, De Ligt ha dimostrato anche oggi di essere in piena forma confermandosi un pilastro imprescindibile della difesa bianconera. «E’ un ritorno importante, è un campione in tutti i sensi sia a livello tecnico che umano, ha le doti di un capitano già a 20 anni. Lui ci consente di essere più aggressivi ma ci dà tanto anche in fase di impostazione. Riesce a tenere la squadra corta e ad andare in avanti».
Pirlo su Arthur: «Oggi si è intestardito a portare di più il pallone rispetto ad altre partite, cercando la soluzione più diretta internamente quando invece bisognava aprire il campo allargando le maglie degli avversari e dare ai nostri giocatori la possibilità di fare l’uno contro uno. Se il pallone arriva lentamente, gli avversari si sistemano e non abbiamo più possibilità. E’ un giocatore che comunque sta crescendo a livello fisico, in questo non ha demeritato stasera».
Pirlo su Dybala: «Non ha fatto benissimo ma sta crescendo»
Il tecnico bianconero commenta la prestazione del Ferencvaros: «Loro sono venuti a fare la loro partita, così come avevano fatto in Ungheria. Sono una squadra che prova a giocare, tengono la linea alta e ti portano ad attaccarla ma bisogna farlo nel momento giusto. Se si affretta la giocata è sbagliato, mentre bisogna prima aggirarli e trovare il momento giusto per attaccare. Quando l’abbiamo fatto siamo sempre riusciti ad andare in porta e creare occasioni pericolose».
Su Dybala: «Non ha fatto benissimo ma è in crescita, viene da un periodo di inattività e per settimane ha dovuto prendere antibiotici a causa di un’infezione. E’ normale che abbia bisogno di più tempo rispetto agli altri, deve crescere e andare oltre la sua soglia già durante gli allenamenti per ritrovare la forma migliore».
De Ligt e Morata nel postpartita
Il commento di Matthijs De Ligt nel postpartita: «Oggi è stata una partita molto complicata. Il Ferencvaros ha fatto molto bene giocando corti, in questa maniera è difficile servire i compagni fra le linee. Non abbiamo fatto bene oggi, dobbiamo giocare più veloci e con maggiore coraggio, dovevamo anche creare di più. E’ molto importante pressare corti, dal momento che abbiamo una squadra con tanta qualità tecnica».
Doppietta all’andata e gol decisivo questa sera: sono già 5 i centri di Alvaro Morata in Champions League con la maglia bianconera, contando anche la doppietta alla Dinamo Kiev. Il suo commento nel post-gara: «Oggi la partita si è complicata, sappiamo che in Champions può capitare perché le partite sono tutte difficili. Siamo contenti di aver vinto, quando capitano giornate un po’ così si rischia di perdere. Adesso dobbiamo rimettere la testa al campionato, stiamo facendo un buon percorso ma abbiamo ancora tanta strada da fare. Cosa è cambiato in me? Si impara dalle proprie esperienze in carriera, ora mi sento un giocatore più completo. A 22-23 anni aspettavo che mi arrivasse il pallone, ora invece partecipo al gioco perché qualsiasi pallone può essere decisivo. Sono molto contento di essere qua».