La scorsa serata, con la pesante sconfitta inflitta dalla Fiorentina, ha rappresentato una delle peggiori partite della Juventus degli ultimi dieci anni. In questo decennio abbiamo visto una Vecchia Signora sormontare sopra tutte le altre senza dare loro possibilità di rivalsa. La Madama dell’ultima partita è ben distante dai veri valori che hanno formato negli anni questa squadra. La delusione dopo la più dura disfatta subita allo Stadium è forte, ma, mantenendo la lucidità, a che punto è la Juventus?
Riflessioni su Pirlo dopo Juventus-Fiorentina
Il capitolo Pirlo è sicuramente quello che scotta di più. Il suo ingaggio di quest’estate ha fatto discutere molti, juventini e non. Una panchina così pesante può mettere in difficoltà chiunque, figuriamoci un ex giocatore alla prima esperienza in assoluto da allenatore. I risultati hanno stentato ad arrivare tranne qualche squillo. Troppi i pareggi e le rimonte subite a causa della mancanza del carattere adatto per lottare ai vertici di questo campionato. Le vittorie di Barcellona e Parma facevano presagire per il migliore degli andazzi, ma l’insuccesso contro i viola ha portato ad inevitabili riflessioni. Il tecnico ex Milan non è riuscito a dare la sua impronta alla squadra. Il gioco non è stato recepito bene dai suoi interpreti che in campo vagano senza istruttorie. È stata la scelta giusta quella del Maestro? Ai posteri l’ardua sentenza, per il momento rimaniamo in attesa della vera Juventus.
Ovviamente le “accuse” non ricadono solo sull’allenatore come troppo spesso accade. In campo ci vanno i giocatori e sono loro che devono dare tutto per portare a casa i tre punti. Tra il roster sembra che il vero spirito combattivo, quello della vittoria che è l’unica cosa che conta, sia scomparso. Gli interpreti sono senz’anima, senza un pensiero vincente che guidi il loro percorso. Sicuramente il pre gara non è stato dei migliori: una situazione come quella del match contro il Napoli destabilizzerebbe chiunque. Ma ampliando la visuale, coloro che scendono nel terreno di gioco sembra abbiano smarrito la verve bianconera. E non solo in Juventus-Fiorentina, sono ormai due anni che l’indole non è più la stessa degli scorsi anni.
Il progetto lungimirante di Agnelli
Va fatto un discorso a parte anche per il progetto che ha in mente il presidente Agnelli. Appena insediatosi, il nipote dell’Avvocato aveva bisogno di trofei per imporsi. Le cose gli sono “uscite di mano” ed è diventato uno dei leader più vincenti della storia juventina. Le imprese europee hanno riqualificato anche il brand Juventus nel Vecchio Continente riportandolo ai vecchi fasti. Però dopo anni ed anni di successi, è normale guardare alla lungimiranza. I piemontesi nelle ultime stagioni hanno puntato sul sicuro, ora serve un progetto giovane per il futuro. Con l’ultima sessione di mercato, la governance ha provato a mettere le basi per l’avvenire del club, ma i risultati non sono stati certamente quelli sperati.
Tirando le somme, parlare della fine di un ciclo è veramente troppo presto. D’altronde sono ancora in lotta per lo scudetto ed hanno degli ottavi di Champions League da capitalizzare. Indubbiamente la qualità della rosa è una delle migliori in Italia ed in Europa, i problemi si pongono a livello attitudinale. La squadra ha bisogno di una vera fisionomia, sia tattica che mentale. Detto ciò, la pausa natalizia cade a fagiolo, bisogna recuperare le forze per affrontare la seconda parte della stagione nel migliore dei modi.