L’analisi tattica di oggi riguarda la partita vinta dalla Juventus sul Friburgo per 1 a 0. Tra una settimana, i bianconeri partiranno con un vantaggio non decisivo ma sicuramente importante nella sfida di ritorno in Germania e si dovranno guadagnare il passaggio del turno con un’altra prestazione positiva come, nel complesso, è stata quella di oggi.
Analisi tattica Juventus-Friburgo: le formazioni
Al di là delle dichiarazioni della vigilia, Allegri riserva una sorpresa nel suo undici iniziale.
Allegri schiera la Juventus con il 3-5-1-1. In porta Szczesny con difesa a tre tutta brasiliana con Danilo, Bremer e Alex Sandro. Esterni Cuadrado e Kostic. In mezzo Miretti preferito a Fagioli, vera sorpresa anche se il suo nome circolava già oggi tra i possibili titolari, affianca Locatelli e Rabiot. In avanti la conferma di Di Maria che agirà dietro l’unica punta, il confermato Vlahovic. Parte ancora dalla panchina Chiesa così come Kean che deve aspettare per avere la sua occasione di riscatto.
Christian Streich schiera il suo Friburgo con il 3-4-3. Confermata in pieno la squadra che ha iniziato l’ultima partita di campionato pareggiata sul campo del Borussia Mönchengladbach. A difendere la porta dei tedeschi Flekken. Difesa a tre con Sildillia a destra, Lienhart a sinistra e Ginter che agirà da centrale. A centrocampo da sinistra a destra giocheranno Gunter, Hofler, Eggestein e Kubler. La linea offensiva vede Grifo al fianco di Sallai e Holer.
Primo tempo: almeno tre occasioni fallite dalla Juventus
Partenza veemente della Juventus che decide di aggredire la partita spostando il baricentro del gioco nella metà campo avversaria. Meglio quando riesce a recuperare la palla con il pressing e ripartire velocemente. Quando è costretta a gestire il pallone e a partire dal basso il giro palla è ancora lento anche grazie alla disposizione dei tre giocatori offensivi del Friburgo. Il Friburgo dimostra le proprie migliori qualità. La duttilità tecnica che gli consente velocemente di passare a una difesa a cinque se aggredita. La fisicità che gli consente di opporsi con efficacia al pressing e a riproporsi con verticalizzazioni molto efficaci.
Predominio della Juventus per tutto il primo tempo. Quattro buone occasioni da goal non sfruttate. Di Maria che illumina il gioco con una certa continuità. Bremer che emerge con veemenza sulla fascia quando viene spostato sulla destra con l’ingresso di Bonucci al centro della difesa e il forfait di Alex Sandro al 22’ per il riacutizzarsi del fastidio che già lo aveva tormentato nella partita di Roma.
Manca spesso la lucidità dei giocatori della Juventus nei movimenti a liberarsi negli ultimi trenta metri. Vlahovic non sembra in serata, sbaglia molti appoggi e subisce la fisicità della difesa del Friburgo.
I tedeschi dal canto loro si difendono con ordine e cercano di riproporsi in avanti con cautela. Il Friburgo si conferma una squadra tosta, che sa soffrire e riproporsi con buone trame offensive. Non disdegna la partenza dal basso visto anche il pressing della Juventus che tende ad intensificarsi prevalentemente nella parte centrale del campo. Non ci sono individualità da segnalare ma merita una menzione la fase difensiva a cui partecipa con abnegazione quasi tutta la squadra.
La Juventus ha fatto la partita in questo primo tempo ma il risultato è ancora in bilico e il Friburgo da l’impressione di poter essere pericolosa.
Secondo tempo: la Juventus passa in vantaggio in bello stile
Nella ripresa, la partita ricomincia con un cambio. Fagioli sostituisce un positivo Miretti. Il copione del match segue quello dell’inizio del primo tempo. Juventus aggressiva e veemente negli attacchi.
La Juventus sblocca la partita al 53′ con una azione esemplare: ottimo cross di Kostic buono il movimento di Vlahovic che si porta a spasso la difesa del Friburgo e Di Maria è libero di colpire a centro area indisturbato.
La pressione della Juventus cala e il Friburgo aumenta la sua pericolosità. Al 62” trova il goal con Holer ma il Var interviene annullando per un precedente fallo di mano.
Cambia volto la Juventus con l’uscita di Vlahovic e l’ingresso di Chiesa: si gioca senza una punta vera, ma l’effetto non è certo quello sperato. Infatti la Juventus diminuisce la pressione sugli avversari e concede il pallino del gioco ai tedeschi. Allegri allora corre ai ripari inserendo Kean al posto di un positivo Kostic ricreando il tridente con un centrale vero. Da qui in avanti il Friburgo non riesce a rendersi più pericoloso anche quando Chiesa si infortuna e la Juventus finisce la partita sostanzialmente in dieci.
I cambi del Friburgo
Il Friburgo effettua diversi cambi: Doan e Keitel prendono il posto di Sallai e Eggestein, Gulde prende il posto dell’infortunato Lienhart e Gregoritsch al posto di Holer, forse il migliore dei sui insieme al centrale difensivo Ginter. I cambi del Friburgo non hanno nessun effetto sull’andamento della partita e la Juventus porta a casa una vittoria importante avendo giocato, per larghi tratti, una buona partita.
Analisi tattica Juventus-Friburgo: le considerazioni finali
In questa stagione in Europa non si era ancora vista una Juventus così autoritaria e votata alla ricerca del successo. Allegri alla vigilia aveva chiesto un successo, anche per stemperare le deludenti prestazioni di Champions League, senza subire goal. Questo 1 a 0 dovrebbe soddisfarlo, ma certamente non è decisivo per il passaggio del turno. Le note positive ci sono. La grinta e la voglia di lottare che la squadra ha messo in campo, la brillantezza di Di Maria sicuramente tra i migliori in campo.
Ma il ritorno non sarà una passeggiata. Troppe le occasioni sprecate, troppi gli errori di smarcamento e di passaggio negli ultimi 30 metri del campo. E poi ci sono le condizioni fisiche dei giocatori usciti acciaccati che sono da valutare, nella speranza che si possa recuperare qualcuno tra i vecchi e i nuovi infortunati.
La sensazione è che quella di giovedì prossimo sarà una partita difficile, dove la Juventus parte favorita ma dove nulla può essere dato per scontato. D’altronde quest’anno non c’è e non ci sarà nulla di semplice per la Juventus in Europa League e non solo.
Ottima analisi