“Una decisione maturata negli ultimi mesi e confermata nella giornata di ieri”. Con queste parole Gianluigi Buffon ha annunciato a tutti il suo addio alla Juventus a fine stagione. Nessuna certezza riguardo il futuro del portierone di Carrara; lo stesso ha dichiarato che non sa se continuare o appendere i guantoni al chiodo al termine della stagione corrente. Il tempo, purtroppo, è passato anche per un campione assoluto come lui, ma voglia e passione non sono mai venute meno. Stranamente, tuttavia, questo non è il primo addio di Buffon alla Vecchia Signora.
Già nella stagione 2018-19, il campione del Mondo aveva deciso di cambiare aria, approdando alla corte degli sceicchi del Paris Saint-Germain. L’annata seguente, Gigi ha svolto il ruolo di co-titolare con l’emergente Areola, venendo schierato perlopiù nelle partite di cartello e nelle serate di Champions. Ma per quanto un buon professionista si adatta pressoché a tutti gli ambienti, Buffon ha sentito forte il richiamo di quella che è stata casa sua per quasi due decenni. E così, dopo aver vinto la Supercoppa di Francia e la Ligue 1 con la maglia parigina, torna a vestire il bianconero. Il tutto accettando il ruolo di secondo portiere, rinunciando alla fascia di capitano e scegliendo di indossare il numero “77”, con la numero 1 che invece è rimasta a Szczesny.
Oltre l’addio: il rapporto tra Buffon e la Juventus
Perché Buffon è così amato dal popolo juventino? Aldilà del valore calcistico del personaggio, il portierone entra di diritto nel cuore dei suoi tifosi quando decide di non abbandonare la Juve post-calciopoli che prese parte al campionato di Serie B. All’epoca dei fatti Gigi aveva appena vinto il Mondiale tedesco e riceveva la corte spietata dei top club del momento: Milan, Barcellona e Real Madrid. Non servirono né i contratti faraonici né la prospettiva di una carriera vincente per far cadere la fede bianconera del portierone. Il portiere toscano alla Juve aveva trovato una famiglia, in cui lui e Alessandro Del Piero erano i punti cardini. Proprio per questo scelse di restare, con l’obiettivo di riportare i bianconeri ai fasti di una volta.
Ottenuta la promozione in Serie A al primo tentativo, la Juventus vive delle stagioni non proprio all’altezza della sua storia. Le uscite europee si concludono in disfatte e addirittura per due anni consecutivi non si riesce ad andare oltre il settimo posto. In tutto ciò Buffon attraversa uno dei periodi più bui a livello umano, andando incontro a una forma di depressione che incide negativamente sulle sue prestazioni sportive.
La rinascita e il sogno europeo svanito
La stagione 2011/12 vede i bianconeri conquistare lo Scudetto dopo oltre 10 anni da imbattuti, grazie all’apporta difensivo della famosa “BBC”, composta da Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Tutti e tre sostenuti proprio da un rinato Buffon, protagonista indiscusso del trionfo, il quale indossa quasi sempre la fascia di capitano al posto del poco utilizzato Alex Del Piero, che si ritirerà alla fine di quella stagione. L’anno dopo la scelta del capitano non può che ricadere su di lui, vero e proprio simbolo della juventinità e al tempo stesso capitano della Nazionale vice-campione d’Europa 2012.
La Juventus apporta delle modifiche alla formazione, ma la sua titolarità non viene mai messa in discussione. Buffon è sinonimo di certezza e di leadership all’interno dello spogliatoio bianconero. Nel frattempo Massimiliano Allegri prende il posto di Antonio Conte sulla panchina bianconera. Il rapporto con il mister è idilliaco, i due parlano la stessa lingua calcistica e incarnano perfettamente il motto pronunciato da Boniperti: “Vincere è l’unica cosa che conta.”
Sotto la guida del tecnico livornese la Juventus centra il double per 4 volte di fila. Allo stesso tempo, tuttavia fallisce due volte l’impresa del triplete, perdendo le finali di Champions League 2015 e 2017. Proprio questo trofeo resta l’unico rammarico di Buffon, che in Europa ha vinto solo la Coppa Uefa ai tempi del Parma, sotto la guida di Malesani, esattamente 22 anni fa. D’altro canto, è stato anche eletto miglior portiere del XXI secolo dall’IFFHS. Perciò, resta un’unica certezza: Buffon dirà addio alla Juventus da vincente. E anche senza Champions rimarrà per sempre il numero 1 dei tifosi bianconeri.