Juventus-Lazio (3-1): analisi tattica e considerazioni

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La Juventus, nel momento più difficile e con tante assenze, risponde presente battendo in rimonta la Lazio ribandendo ancora una volta di credere ancora alla corsa scudetto. Protagonisti assoluti uno scatenato Chiesa che ha trascinato la squadra nel momento del bisogno e un super Morata. Ma andiamo a vedere gli schieramenti delle due squadre e l’analisi tattica della partita Juventus-Lazio.

Pirlo concede uno turno di riposo allo stanco Ronaldo, non può contare su Bentancur (Covid) e ha un solo centrale difensivo a disposizione cioè Demiral. Quindi nel 4-4-2 oltre al centrale turco giocano Danilo, il rientrante Cuadrado e Alex Sandro. A centrocampo Bernardeschi, Rabiot, Ramsey e Chiesa mentre in attacco il duo Kulusevski-Morata.

Anche Inzaghi ha qualche difficoltà nel pacchetto arretrato tanto che il terzo difensore con Acerbi e Hoedt è l’adattato Marusic. Sulla destra fuori l’infortunato Lazzari gioca Lulic, a sinistra spazio a Fares mentre il trio di centrocampisti centrali è il solito. In avanti Correa affianca Immobile.

Primo tempo: grande avvio della Lazio ma Rabiot la agguanta

Pronti via e sorpresa nello schieramento della Juve: Danilo fa il centrocampista centrale (dove giocò anche ai tempi del Santos) e Alex Sandro fa il centrale accanto a Demiral in difesa; Bernardeschi fa il terzino sinistro e Ramsey agisce da trequartista in fase di possesso con Chiesa e Kulusevski larghi sulle fasce formando così una sorta di 4-2-3-1.

Detto di questi accorgimenti tattici, la Lazio sembra decisamente più pronta dei bianconeri vincendo quasi tutti i contrasti e arrivando sempre prima sulle palle vaganti.

I laziali si fanno vedere dalle parti di Szczesny con un tiro di Fares da fuori ma è con Correa che passano in vantaggio: l’argentino approfitta di un brutto retropassaggio di Kulusevski e si lancia verso l’area beffando Demiral e il portiere polacco.

Scossa dal gol, la Juventus non si sveglia dal suo torpore. Emblematico del momento svagato dei bianconeri è l’occasione per Milinkovic, nata da una punizione battuta a sorpresa che coglie impreparata la squadra di Pirlo. Bravo Szczesny poi sul tiro del centrocampista serbo.

La spinta degli ospiti però si spegne all’improvviso, la Juve inizia a pressare più alto e muove il pallone con più velocità come richiesto dal suo allenatore.

Inzaghi si lamenta molto con i suoi difensori rei di far girare con troppa facilità Morata quando riceve palla. Presentimento azzeccato perché l’attaccante spagnolo riceve la sfera da Bernardeschi, si gira e serve in profondità l’inserimento di Rabiot che fredda da posizione defilata un sorpreso Reina per l’1-1.

Juventus-Lazio (3-1): analisi tattica e considerazioni
Hoedt lascia che Morata (azzurro) si giri e serva in profondità l’accorrente Rabiot (rosso) per il pareggio

Il tiro del francese è senza dubbio molto forte ma nell’occasione il portiere biancoceleste sbaglia facendo un mezzo passo a sinistra aspettandosi un cross.

Secondo tempo: Morata e Chiesa stendono la Lazio

I padroni di casa cominciano la ripresa come avevano chiuso i primi 45′ e con un super giocata di Chiesa sfiorano il vantaggio ma stavolta Reina è attento.

La Lazio è sorniona e con una sua classica giocata si rende pericolosissima: da mezzala a mezzala, Luis Alberto crossa meravigliosamente per Milinkovic che di testa centra la traversa.

Inzaghi cerca forze fresche in panchina inserendo Patric ed Escalante per Lulic e Leiva.

Momento chiave della partita in cui entrambe le squadre cercano il 2-1. A trovarlo è la Juventus sempre grazie all’inesauribile Chiesa che anticipa Escalante e si invola in contropiede, serve l’altro velocista Morata, piatto sinistro dove il portiere non può nulla.

Azione esemplificativa di quanto la Juve possa essere letale nelle ripartenze avendo giocatori dotati di incredibile velocità.

I biancocelesti sbandano e un ingenuo Milinkovic frana addosso a Ramsey in area. Rigore che Morata realizza. 

Al netto di infortuni e citomegalovirus, grande stagione finora dello spagnolo autore di ben otto assist, massimo in carriera e miglior assist-man del campionato, e sette reti.

I laziali accusano l’uno due terribile e quasi mai impensieriscono la retroguardia bianconera che difende con ordine e porta a casa una vittoria fondamentale per il proseguo del campionato.

Analisi tattica Juventus-Lazio: le considerazioni finali

Spalle al muro dopo venti minuti, la Juventus ha reagito mostrando grande personalità, qualità un po’ mancata nel match di Verona. 

Una rimonta in uno scontro diretto che vale molto per il morale della squadra di Pirlo che martedì attende il Porto per il ritorno degli ottavi di Champions League.

Si sono rivisti Cuadrado dall’inizio e Arthur e Bonucci a partita in corso, tutti giocatori che potrebbero partire titolari contro i portoghesi. In più Ronaldo ha riposato per settanta minuti.

Inzaghi invece ha visto la sua squadra regredire nel corso del match mancando una ghiotta chance per avvicinarsi alla zona Champions. La voglia di recuperare palla e gestire il possesso sono svaniti dopo il vantaggio limitandosi poi passivamente ad aspettare gli avversari.

Le assenze di Radu e Luiz Felipe in difesa si sono sentite anche se il cambio Leiva-Escalante, forse fatto troppo presto, ha tolto qualche certezza al centrocampo.

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