La Juventus viene eliminata dalla Champions League per mano del Lione: non basta ai bianconeri la vittoria per 2-1 data sconfitta subita nel match di andata per 1-0.
Analizziamo gli schieramenti delle due squadre e lo svolgimento tattico della partita.
Recuperato solo per la panchina Dybala, Sarri punta su Higuain e Bernardeschi in attacco accanto a Ronaldo; a centrocampo gioca Pjanic con Rabiot e Bentancur.
Garcia schiera un 3-5-2 privo a centrocampo del match-winner dell’andata Tousart al suo posto Caqueret; in avanti assente un po’ a sorpresa Dembelè sostituito da Toko Ekambi.
Primo tempo: ritmi bassi e un rigore per parte
Dalle prime battute, si capisce che i francesi non sono venuti a Torino a fare le comparse: infatti un tiro dal limite di Aouar costringe Szczesny ad un difficile intervento.
La svolta del match avviene al 12′: come accaduto in precedenza, gli ospiti trovano uno sbocco sulla sinistra con Cornet che serve l’inserimento di Aouar fermato dall’intervento in scivolata, evidentemente sul pallone, di Bentancur in area ma per l’arbitro Zwayer è rigore. Forse il direttore di gara considera un tocco di Bernardeschi sul centrocampista francese, il VAR conferma la decisione e Depay sblocca il punteggio.
La Juve palesa le difficoltà viste nell’arco di tutta la stagione ovvero possesso palla lento e sterile che permette alla difesa avversaria di piazzarsi. In questi casi le azioni personali possono rivelarsi decisive ed infatti una grande cavalcata sulla destra di Bernardeschi per poco non consente ai bianconeri di trovare il pareggio.
Il Lione, avendo trovato il prezioso vantaggio, sta attentissimo a non concedere spazi evitando di sbilanciarsi nelle rarissime azioni nella metà campo avversaria. Una tattica che funziona ottimamente.
Nonostante ciò, i campioni d’Italia hanno delle chance con Ronaldo prima con un colpo di testa alto e poi con una punizione ben respinta da Lopes.
Per tenere vive le speranze di rimonta, serve un gol prima della fine del primo tempo: rete che arriva su calcio di rigore, anche questo molto dubbio, di Ronaldo.
Secondo tempo: Ronaldo non basta passa il Lione
Il copione della partita è sempre lo stesso: possesso palla lento della Juve e difesa del Lione molto attenta e brava a chiudersi.
Serve la solita invenzione del singolo per riaprire definitivamente il match e chi se non CR7 si carica la squadra sulla spalle: il portoghese lascia partire un siluro col sinistro e beffa il portiere. Per Ronaldo si tratta del settimo gol in sei partite nella fase ad eliminazione in Champions con la maglia della Juventus.
Il Lione prende decisamente paura e inizia ad usare ogni mezzo per rallentare la partita con perdite di tempo.
Sarri inserisce anche Dybala al posto di Bernardeschi e Ramsey al posto di uno spento Pjanic.
Le uniche opportunità per segnare giungono solo su corner dove prima Bonucci e poi Ronaldo non trovano lo specchio della porta di poco.
Si fa anche male nuovamente Dybala, la difesa del Lione regge andando raramente in affanno e portando così a casa la qualificazione alla final eight di Lisbona.
Juventus-Lione: le considerazioni finali
Questa partita è stata un po’ l’emblema della stagione della Juventus targata Sarri: i bianconeri hanno manifestato le solite difficoltà nel gioco, lentezza di circolazione del pallone e attacco che vive sulle invenzioni dei singoli vedi Ronaldo, l’ultimo a mollare.
Il tanto atteso e ricercato bel gioco che aveva fatto scegliere alla dirigenza Sarri non si è quasi mai visto; il nono scudetto è arrivato e questo è sicuramente un grande traguardo ma probabilmente non basterà al tecnico per la riconferma sulla panchina.
Detto questo, la qualificazione è stata compromessa nella partita di andata dove i bianconeri avrebbero sicuramente dovuto fare di più.
Garcia si gode il passaggio del turno e si prepara ad affrontare ai quarti un avversario difficilissimo come il Manchester City che mai come quest’anno vede una reale possibilità di puntare alla vittoria finale.