Decisivo il gol subito all’andata così come quello al ritorno: la Juventus saluta la Champions League agli ottavi di finale contro il Lione. Non è bastato il successo per 2-1 all’ “Allianz Stadium”, grazie a una doppietta del solito Ronaldo che ha ribaltato un inizio difficile caratterizzato dal vantaggio dei francesi poco prima del quarto d’ora di gioco. Un gol che avrebbe potuto tramortire subito i bianconeri, bravi invece a rientrare in partita nel primo tempo e ribaltare la sfida nella ripresa, senza però riuscire a completare l’impresa. Forse c’è poco da recriminare per la gara di stasera: la Juve ha gettato la qualificazione nella gara di andata, ed è lo stesso tecnico bianconero a confermarlo nel dopopartita.
Juventus-Lione, Sarri: «La squadra ci ha creduto fino alla fine»
Ai microfoni di Sky Sport, Maurizio Sarri analizza la prestazione della sua Juventus contro il Lione. «Mi aspettavo meno, secondo me stasera abbiamo fatto una grande partita. Dovevamo rimontare e siamo andati sotto dopo dieci minuti per un rigore che poteva mandarci fuori di testa. Abbiamo speso tantissime energie per tornare in partita e siamo andati anche sopra. Sul 2-1 abbiamo avuto tre occasioni, la squadra si è rigenerata in questi giorni. Se non fossi devastato moralmente per la mancata qualificazione sarei contentissimo della squadra, che ci ha creduto fino alla fine.
Se dobbiamo trovare delle responsabilità, direi che siamo usciti per il primo tempo di Lione. E’ una manifestazione che non fa prigionieri, in otto partite di Champions abbiamo fatto sei vittorie, un pareggio e una sconfitta eppure siamo fuori. Se ci fosse la classifica normale saremmo primi o secondi, ci dispiace molto per come è andata, tra l’altro avere Dybala e Douglas Costa per il finale di partita sarebbe stata un’arma in più».
Il tecnico sulla partita degli avversari: «Non so se avete bene in mente le immagini di Paris Saint Germain-Lione della settimana scorsa (rivolto ai giornalisti, ndr). Il Lione in 120 minuti non è quasi mai andato in difficoltà, mentre stasera ha passato una ventina di minuti a calciare il pallone in tribuna. Significa che la nostra squadra ha espresso qualcosa, è chiaro che in questo periodo della stagione non si può essere al top della condizione fisica.
I giocatori hanno risposto bene da questo punto di vista, purtroppo veniamo da un periodo in cui non c’è stato niente di logico. Siamo stati chiusi in casa, abbiamo avuto venti giorni per prepararci ed entrare in un arco di tante partite in pochi giorni. Può essere vero che la squadra si sia espressa bene più per energie nervose e mentali che per condizione fisica, ma mi sembra che i ragazzi che abbiano risposto bene».
Il tecnico sui cambi: «Dybala bisognava rischiarlo. Cuadrado? Stava per avere i crampi»
Sull’ingresso di Dybala, poi uscito anzitempo per una ricaduta. «Se non lo avessi fatto entrare mi avreste fatto la domanda al contrario. Se non si rischiava stasera allora quando? Ho aspettato gli ultimi venti minuti e abbiamo corso il rischio, era un cambio comunque forzato vista l’assenza di Douglas Costa. Cuadrado aveva un problema al flessore, quindi lo abbiamo sostituito prima che avesse i crampi».
Sarri torna a parlare delle sue dichiarazioni in conferenza stampa a proposito delle domande sul suo futuro, a detta del tecnico “offensive” nei confronti della dirigenza bianconera. «Le mie parole erano poco interpretabili. Ho solo detto che dirigenti di altissimo livello non andrebbero a prendere decisioni in relazione a una sola partita. Penso che invece siano in grado di fare valutazioni più ampie. Domande di questo genere sono offensive non nei miei confronti ma della dirigenza. Io non mi aspetto niente, ho un contratto e lo rispetterò».
Juventus-Lione, l’analisi di Buffon: «Qualificazione persa nella gara di andata»
La cerca, la insegue da anni e per tre volte l’ha solo sfiorata, senza mai alzarla. Gigi Buffon non riesce ancora a sollevare la tanto ambita Champions League: l’eliminazione contro il Lione fa molto male perché la Juve è arrivata a un solo gol dall’impresa. Ecco le parole del leggendario portiere bianconero al termine della partita. «L’abbiamo preparata per non concedere vantaggi che si tramutassero in gol, ma dopo dodici minuti questo programma è saltato e ci ha complicato le cose. Poi dopo siamo stati bravi a non andare all’arrembaggio in maniera scriteriata, mantenendo un certo ordine cercando di proporre qualcosa.
Abbiamo creato qualche occasione e sul 2-1 abbiamo creduto nell’impresa, dopo lo svantaggio non era semplice. Non siamo arrivati dove volevamo e c’è tanta amarezza: ogni volta che si parte in questa competizione è sognare, sempre con i piedi per terra, per arrivare dove in questi anni abbiamo sempre mancato. Sembra sempre che sia la stagione buona, poi invece fai i conti con tante cose. La qualificazione di oggi è stata compromessa dalla brutta partita dell’andata, non certo dalla prestazione di oggi».
Dopo il tricolore, non è arrivata la ciliegina sulla torta. «Quando riesci a vincere lo scudetto per la nona volta consecutiva penso che sia straordinario. Non è cosa comune continuare a vincere con una certa sicurezza. In questa stagione ci sono state luci e ombre, dobbiamo fare in modo che queste ultime si diradino per far splendere un sole perenne. Questo è improbabile ma bisogna lavorare, si vive per questo. Se serviva una scintilla? A volte arrivano con situazioni felici che danno la giusta inerzia a un’intera stagione. Quest’anno fra le difficoltà da cui usciamo tutti e questa partita non è scoccata la scintilla che volevamo».
Mercato: l’obiettivo è ringiovanire la rosa
Buffon leader sul terreno di gioco e fuori: «Aldilà del ruolo nel campo, penso di avere un serbatoio adeguato di esperienza per capire che in questi momenti qualche ragazzo è talmente deluso e abbattuto che non avrebbe le parole giuste. Il mio ruolo è far vedere che ci sono in momenti come questo».
Sul mercato della Juve, in riferimento ai primi colpi già ufficiali ovvero Arthur e Kulusevski. Giovani interessanti che vanno a ringiovanire una rosa dall’età media abbastanza elevata. «Le indicazioni che il mercato sta dando sono segno di qualcosa che va smosso, inserendo qualche giovane in più nella rosa. E’ il normale percorso di una società che punta a vincere dando un occhio alla carta d’identità dei “vecchi” e uno sguardo al futuro».