Juventus, Massimiliano Allegri: il bilancio del suo percorso

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Questa stagione calcistica sta per volgere al termine. Un mese o poco più e si avrà chiaro il quadro della situazione e si potranno trarre bilanci, dati alla mano, di trofei conquistati, obiettivi raggiunti o non raggiunti. Ovviamente, tutto ciò vale anche per la Juventus e per il suo allenatore Massimiliano Allegri, messo severamente sulla graticola dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e con un bilancio complessivo non positivo. L’obiettivo finale di Roma che, vista la stagione non entusiasmante, avrebbe assunto un valore ancora più importante rispetto agli scorsi anni.

Juventus, Massimiliano Allegri: il bilancio del suo percorso

Obiettivo non raggiunto, dunque. Si può affermare che nel match di ritorno contro l’Inter, la Juventus si sia presentata a San Siro senza pretese e senza un’identità di squadra. Quest’ultima sarebbe stata utile per sopperire alle note e criticate mancanze di gioco e di idee. Molto discusse dai tifosi bianconeri le scelte di formazione attuate da Allegri. Di difficile comprensione la decisione di schierare Leonardo Bonucci, incapace di totalizzare 90 minuti consecutivi addirittura da novembre, a discapito di un Gatti in palla. Curiosa anche le scelta di Alex Sandro al posto di Danilo (il più utilizzato nella rosa quest’anno) e quella di giocare senza un attaccante di ruolo, schierando in avanti due esterni come Di Maria e Chiesa.

Allegri e la Juventus, un bilancio del suo operato

Massimiliano Allegri torna in sella alla Juventus due anni fa per sostituire l’esordiente Andrea Pirlo. Ritorna dopo lo straordinario quinquennio, dal 2014 al 2019, portando in dote ben 11 trofei (5 scudetti, 4 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane). La scelta del tecnico livornese viene fatta per restituire al club bianconero una dimensione vincente e per accelerare i tempi del ritorno alle vittorie. 

Juventus, Massimiliano Allegri: il bilancio del suo percorso

Nella stagione 2021-2022 Allegri è chiamato a ricostruire una mentalità che sembrava essere non totalmente persa ma evidentemente sbiadita. Quell’anno lo Scudetto sfugge di mano praticamente dopo le prime dieci giornate. Complice una partenza in sordina che allontana i bianconeri dalla vetta, la corsa al tricolore diventa un discorso tra Inter e Milan, vinto poi dai rossoneri.

Un bilancio negativo dell’annata ’21-’22

Il primo obiettivo svanisce a gennaio, nella finale di Supercoppa Italiana persa nella serata di San Siro contro l’Inter. La Juventus quell’anno supera il girone di Champions League, trovando agli ottavi di finale il Villareal. 1-1 in Spagna all’andata ed un clamoroso 0-3 al ritorno vedono la squadra di Allegri uscire dalla massima competizione europea.

È così che cominciano ad insorgere le fisiologiche critiche per il tecnico. In campionato poi, la Juve riesce ad inanellare una serie di vittorie consecutive che la porteranno a risalire posizioni in classifica in Serie A. Il quarto posto viene raggiunto in maniera tutto sommato tranquilla. Questo, però, è troppo poco per la dimensione di cui la Juventus si veste. 

L’occasione per riscattarsi si presenta a fine maggio nella finale di Coppa Italia contro l’Inter, allo Stadio Olimpico di Roma. I nerazzurri, nonostante il ribaltamento del risultato della Juve dopo il goal iniziale realizzato da Barella, manifestano superiorità chiudendo la sfida sul risultato di 2-4. Un altro obiettivo svanito, l’ultimo rimasto in quella stagione, che porta la Juventus a terminare l’anno con zero titoli all’attivo dopo 10 anni di successi.

Il bilancio stagionale di Allegri alla Juventus

La stagione corrente della Juventus inizia con il chiaro obiettivo di lottare per la conquista dello Scudetto. Gli acquisti voluti da Allegri testimoniano l’esigenza di tornare a vincere subito. Vengono inseriti in rosa calciatori del calibro di Pogba e Di Maria. Il calciatore francese parte subito male con la sua seconda esperienza in bianconero. La rottura del menisco laterale patita nel ritiro estivo negli Stati Uniti lo perseguiterà rendendolo inutilizzabile praticamente per tutta la stagione. Il Fideo, invece, dopo una partenza ottima, si affievolisce per via di acciacchi fisici che lo portano a saltare diverse partite fino al Mondiale (vinto con la sua Argentina). 

La Juventus anche quest’anno vede svanire il primo obiettivo assoluto già a gennaio. La sconfitta rimediata con un roboante 5-1 del Napoli allo Stadio Maradona, ridimensiona la squadra di Massimiliano Allegri. Le critiche aumentano a dismisura, su scelte di formazione sbagliate, gioco inesistente e passività negli atteggiamenti soprattutto nei big match. Basti pensare che, arrivati ad oggi, il tecnico toscano (per infortuni ed equivoci tattici) si è ritrovato a schierare 99 formazioni diverse su 99. 

Juventus, Massimiliano Allegri: il bilancio del suo percorso

Il punto più basso si è raggiunto, però, in Champions League. Un pessimo girone ha visto la Juventus non qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta. Con la misera conquista di soli 3 punti in 6 partite, con all’attivo ben 5 sconfitte su 6. Di mezzo, e non fattore di poco conto, la penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze che ha messo la stagione dei bianconeri in un limbo di incertezze e destabilizzazione. 15 punti poi recentemente restituiti con rinvio per una nuova sentenza. 

Il cammino in Europa League, invece, è stato tutto sommato positivo. Un cammino che sta per portare la Juventus a giocare la doppia semifinale tra andata e ritorno contro il Siviglia. Un trofeo che assume i contorni di un salvagente per la stagione del club bianconero, ma con ogni probabilità anche per il futuro di Massimiliano Allegri in panchina.

Allegri merita la conferma alla Juventus?

La domanda che tutti si fanno è se Massimiliano Allegri meriti, di fatto, la riconferma alla Juventus. C’è innanzitutto da chiarire un aspetto: il livornese ha sottoscritto un contratto quadriennale con il club bianconero nell’estate del 2021. Due anni fissi, con gli altri due vincolati dalla qualificazione alla Champions League. Dunque, se la Juve dovesse raggiungere il quarto posto o nell’eventualità la vittoria dell’Europa League, la partecipazione alla prossima edizione della massima competizione europea sarebbe garantita e quindi anche la permanenza di Allegri.

Juventus, Massimiliano Allegri: il bilancio del suo percorso

Ad oggi, la permanenza non appare scontata. La sensazione è che il passaggio del turno contro il Siviglia e la vittoria della finale di Budapest possano rappresentare il cosiddetto bandolo della matassa in ottica riconferma. Se non dovesse raggiungere l’ultimo obiettivo rimasto, il suo futuro entrerebbe fortemente in discussione e l’esonero, nonostante il contratto in essere, diventerebbe uno scenario molto più che plausibile. In questo senso, starebbero già circolando dei nomi che potrebbero diventare sempre più spendibili in futuro per la panchina della Juventus.

I nomi dei possibili sostituti

Uno dei papabili successori sarebbe forse il nome più affascinante di tutti, ovvero quello di Zinedine Zidane. Il francese, fermo ormai da due anni, non avrebbe mai chiuso totalmente le porte ad un ritorno in bianconero in veste da allenatore. Sarebbe un ritorno graditissimo per i tifosi bianconeri, dopo la sua esperienza a Torino da calciatore, fatta di classe e magia.

Un altro nome che non ha mai smesso di aleggiare nell’ambiente bianconero è quello di Antonio Conte che, nei mesi passati, ha manifestato una chiara e forte nostalgia dell’Italia. Tornare alla Juve per provare a sovvertire il trend degli ultimi anni rappresenterebbe sicuramente una grande sfida per lui.

Non resta dunque che aspettare per capire la piega definitiva che avrà preso la stagione della Juventus per capire soprattutto la direzione verso la quale vorrà proseguire la società. Sicuramente la nomina del nuovo DS sarà utile per chiarire molti aspetti. Il bilancio della direzione di Massimiliano Allegri alla Juventus, nonostante le evidenti difficoltà sottolineate precedentemente e le giuste critiche piovute, può essere ancora in sospeso.

Va infatti riconosciuta, per onore di pura e sana conciliazione verso questo bellissimo sport, la perfetta capacità di sopperire alla “spada di Damocle” dei 15 punti di penalizzazione a stagione in corso (mai avvenuta nella storia del calcio) sotto l’aspetto delle motivazioni e sotto quello psico-emotivo. Va anche detto, però, che la storia della Juventus, in futuro, potrebbe richiedere e pretendere altro; molto altro.

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