Juventus, quali indicazioni arrivano dalla tournée americana?

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Juventus tournée americana

La Juventus ha concluso la tournée americana che l’ha vista impegnata in un mini-torneo assieme a Milan, Real Madrid e Barcellona. In questo approfondimento andremo a dare qualche exit poll sulle prestazioni fornite dai bianconeri, per capire a che punto è la squadra a poche settimane dall’inizio del campionato. In particolare ci soffermeremo sulle impressioni più positive e su alcune criticità ancora persistenti e che meriterebbero attenzione nel prosieguo della preparazione. Sebbene le amichevoli vengano talvolta snobbate, vuoi con falsa modestia quando si vince o con alibi quando si perde, rimangono comunque dei test importanti che possono portare a galla problemi, situazioni da rivedere o, perché no, anche note liete. Non indugiamo oltre a andiamo a fare il punto sulla Vecchia Signora.

Gli impegni della Juventus durante la tournée americana

Nel “Soccer Champions Tour”, questo il nome della manifestazione riguardante la tournée americana, la Juventus avrebbe dovuto disputare 3 partite. Le avversarie erano tutte di livello: Barcellona, Milan e Real Madrid. La prima amichevole è però saltata a causa di un virus intestinale che ha messo k.o. più di mezza squadra catalana. Nella seconda, gli uomini di Allegri hanno battuto i rossoneri ai calci di rigore, dopo il 2-2 dei regolamentari. A segno Danilo e Rugani con complicità di Giroud da una parte e Thiaw e lo stesso centravanti francese dall’altra. Infine, il bel successo per 3-1 sui Blancos, firmato Kean, Weah e Vlahović, intervallati dal gol della bandiera di Vinicius.

Cerchiamo adesso di scoprire cosa si cela dietro questi risultati. Cosa raccontano veramente le prestazioni messe in campo dai bianconeri? Ci sono segnali di passi avanti rispetto all’anno scorso? Proviamo a dare qualche risposta a questi interrogativi.

Le indicazioni positive della Juventus emerse dalla tournée americana

Partiamo con quelli che sono gli aspetti sorridenti per la Juventus venuti fuori dalle amichevoli della tournée americana. Questa parte è tutte dedicata alle individualità, dato che le cose migliori proposte dai bianconeri sono arrivate su input o giocate dei singoli

  • I PORTIERI: protagonisti indiscussi del tour nel Nord America sono i due estremi difensori che vi hanno preso parte a tempi alterni. Tanto Szczesny quanto Pinsoglio sono stati assolutamente decisivi per portare a casa le due vittorie in amichevole. Il nativo di Moncalieri si è riscoperto pararigori, neutralizzando quelli di Pobega e Bartesaghi nella batteria contro il Milan. Parate che si sono rivelate determinanti per avere la meglio sui rossoneri. Il polacco, invece, ha tenuto a galla la Juventus nella seconda metà del primo tempo, quando il Real Madrid ha iniziato a fare sul serio, affacciandosi pericolosamente dalle sue parti. Almeno 3 sono gli interventi provvidenziali dell’ex Arsenal su altrettante conclusioni velenose da fuori degli spagnoli. Nel momento di massima difficoltà, Tek ha tenuto in piedi la baracca.

Juventus, quali indicazioni arrivano dalla tournée americana?

  • WEAH: quello che finora è l’unico vero acquisto del calciomercato estivo della Juventus è stato uno dei più positivi della tournée americana. Contro il Milan ha mostrato le sue qualità migliori. Ovvero sia velocità, cambio di passo e dribbling. Nella sfida al Real, trova invece la sua prima rete in bianconero, siglando il 2-0. Allegri lo ha sempre schierato come quinto, a destra. Largo sull’esterno dà il meglio di sé, facendo esplodere la sua forza in progressione. Allo stesso tempo, però, è anche chiamato ad un dispendioso e importante lavoro in ripiegamento. Nonostante la giovane età e l’indole preminentemente offensiva, il figlio di George non si è risparmiato quando si è trattato di rincorrere gli avversari, dimostrando grande disponibilità e spirito di sacrificio.
  • CHIESA: per tornare competitiva, la Juventus non può fare a meno del proprio campione. Nel 2023 è rientrato dopo il brutto infortunio al ginocchio e con molta fatica ha cercato di recuperare la miglior forma possibile. A poche settimane dall’inizio della stagione, l’ex viola è apparso in buona condizione fisica, tenendo conto ovviamente del periodo estivo. Ma ciò che conforta ancor di più è l’aspetto mentale. Chiesa è tornato a scattare e a puntare l’uomo con continuità come prima dello stop. Ha ritrovato la fiducia nel suo corpo prima e nei propri mezzi poi. Non è andato a segno nelle due partite, ma gli sprazzi di luce emessi dai bianconeri hanno come fonte primaria la loro stella.

Juventus, quali indicazioni arrivano dalla tournée americana?

  • VLAHOVIĆ: concludiamo questa parte sulle indicazioni liete emerse dalla tournée americana con un altro giocatore che la Juventus sta aspettando. L’attaccante serbo, al centro di insistenti voci di mercato e falcidiato dalla noiosa pubalgia, è tornato al gol contro il Real e nei pochi scampoli di gara in cui è stato impiegato, ha lanciato chiari messaggi che vuole prendere la squadra sulle proprie spalle, lì dove rifulge il numero 9 da bomber. Dusan c’è, ha voglia di dimostrare tutto il suo valore e ha fame di Juventus. Tocca ora alla Vecchia Signora resistere a qualunque tentazione e tenersi stretto il suo destriero.

Le dolenti note affiorate dalle amichevoli negli USA

Se la tournée americana ha regalato alla Juventus segnali incoraggianti da alcuni singoli, non si può dire lo stesso se andiamo ad analizzare i reparti. Ci riferiamo, in particolar modo, al centrocampo e alla difesa, dove si sono riscontrate, invece, alcune criticità. Non a caso, è per rinforzare queste ripartizioni del campo che Giuntoli è costantemente a lavoro. Nulla di nuovo sotto al sole, comunque, dato che i bianconeri si portano dietro certe defezioni da diverse stagioni ormai. Difetti atavici che ancora non hanno trovato cura e risposte adeguate per essere debellati.

  • DIFESA: partiamo dal basso dando due numeri. Nelle amichevoli contro Milan e Real Madrid, la Juventus ha subito 3 reti. Contro gli spagnoli sarebbero potute essere di più, se non fosse stato per la già sottolineata superba prestazione di Szczesny e per quella pessima di Joselu, apparso lontano dalla migliore definizione di sostituto di Benzema. I gol concessi sono arrivati su situazioni di palla inattiva (entrambi quelli contro i rossoneri) e di palla scoperta (quello di Vinicius). Finché la squadra si schiaccia all’indietro, riesce a reggere, soprattutto esternamente, dove l’aiuto dei quinti limita i pericoli. Centralmente e in fase di marcatura, invece, ci sono lacune serie. Errori che nemmeno un principiante alle prime armi! Come ad esempio omettere totalmente la marcatura del centravanti avversario (vedi Giroud) oppure rimanere un metro distante a Vinicius con tanto campo alle spalle che il brasiliano può attaccare. Danilo fatica contro avversari più freschi e veloci e l’età comincia a farsi sentire. Bremer si fa valere nei duelli fisici, ma su posizionamento e lettura dell’anticipo deve ancora migliorare. Idem per Gatti, che talvolta lascia prevalere l’irruenza sulla lucidità e l’attenzione.

Juventus, quali indicazioni arrivano dalla tournée americana?

  • CENTROCAMPO: il grande tabù irrisolto degli ultimi anni. Singolarmente presi, i vari uomini impiegati da Allegri non hanno poi così tanto sfigurato. Se consideriamo, invece, il funzionamento del collettivo, vengono a galla i soliti dubbi riguardanti la capacità dei mediani bianconeri di far circolare efficacemente la palla. Come dicevamo poc’anzi, le migliori azioni della Juventus sono state costruite in virtù di giocate individuali o in ripartenza. Ciò vuol dire che la manovra costruita col palleggio è alquanto deficitaria. Mancano qualità e, soprattutto, rapidità di esecuzione. Locatelli assicura sempre tanto equilibrio e sostanza, ma non può reggere sempre da solo il peso dell’impostazione. A maggior ragione quando subisce una marcatura ferrea o la squadra avversaria è in pressione alta. L’assenza di un giocatore come Fagioli, con la sua qualità e il suo dinamismo, si è avvertita e come dall’altra parte dell’Atlantico.

Queste sono le principali indicazioni emerse dalla tournée americana svolta dalla Juventus. Per fare un salto di qualità e poter sperare di disputare una stagione decente, la Vecchia Signora deve ripartire dai suoi talenti e limare alcuni difetti. Parzialmente può riuscirci con qualche innesto dal mercato. Gran parte della soluzione, però, arriva dal lavoro e dall’applicazione quotidiana. La Juventus può spiccare il volo solo se tutti fanno uno sforzo per migliorarsi, come singoli e come parte di un meccanismo globale e complesso che è la squadra

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