Si conclude nel peggiore dei modi la partita numero 200 di Allegri sulla panchina della Juventus in serie A. Il Sassuolo compie un’impresa a Torino, battendo la Juventus per 1-2 con un gol quasi allo scadere. Protagonisti indiscussi sono i due centrocampisti degli emiliani, entrambi a segno. Iniziamo l’analisi tattica di Juventus-Sassuolo con le scelte di formazione dei due allenatori.
Rispetto alla trasferta di Milano, Allegri rimaneggia parecchio la squadra, con ben 6 cambi. Tra i pali gioca Perin, mentre ritrovano spazio De Sciglio sulla corsia di sinistra e De Ligt al centro della difesa. A centrocampo, il tecnico livornese rinnova la fiducia a McKennie al fianco di Locatelli, con il ristabilito Rabiot a sinistra e Chiesa sull’altro lato. Di punta Morata, assistito da Dybala, al rientro da titolare dopo un mese.
Anche Dionisi cambia 4 uomini rispetto al successo casalingo col Venezia. Ayhan prende il posto di Chiriches, non al meglio, al centro della difesa insieme a Ferrari, con Muldur terzino destro. Confermatissimi Frattesi e Lopez davanti alla difesa, con Traorè, Raspadori e Berardi alle spalle dell’unica punta Defrel, preferito a Scamacca.
Primo tempo: la Juve aggredisce, ma passa il Sassuolo
L’analisi tattica di Juventus-Sassuolo volge attorno a una caratteristica comune ai due allenatori, che si evince soprattutto nella prima frazione. Le squadre sono schierate in maniera piuttosto fluida rispetto ai moduli canonici sulla carta. Il 4-4-2 della Juventus è piuttosto asimmetrico: mentre Chiesa gioca largo sulla fascia, Rabiot è più stretto in mezzo al campo, liberando spazio per la spinta del terzino. Anche nel Sassuolo ci sono alcuni accorgimenti tattici desueti per la squadra emiliana: Traorè, più che da trequartista, funge da centrocampista aggiunto. L’ivoriano, infatti, abbassa di molto la sua posizione per dar manforte all’impostazione, con Frattesi che invece si sgancia in avanti.
La Juventus comincia in maniera molto aggressiva e decisa, col baricentro molto alto e pressando gli avversari. McKennie gioca in marcatura fissa su Lopez e va ad attaccarlo fino agli estremi dell’area dei nero verdi. Con questo atteggiamento, i bianconeri recuperano molti palloni nella trequarti avversaria, ma sono poco lucidi e cinici nel concretizzare le occasioni.
Col passare del tempo, però, la squadra di Allegri abbassa i livelli d’intensità, consentendo al Sassuolo di prendere fiducia e impostare con maggiore libertà. Gli emiliani si affidano a Berardi, incontenibile sulla destra, e agli inserimenti di Frattesi che s’inserisce tra la linea difensiva dei padroni di casa. La tattica degli ospiti viene premiata al minuto 44, quando, su un’azione iniziata dalla fascia destra, Defrel riceve palla al limite dell’area e premia l’inserimento del centrocampista classe 1999. Frattesi è freddo a battere Perin e così trova il suo secondo gol consecutivo.
Secondo tempo: il Sassuolo trionfa all’ultimo minuto
Nella ripresa, Allegri cerca di cambiare volto ai suoi, inserendo subito Cuadrado al posto di Rabiot, non ancora al meglio. Chiesa passa a sinistra e così la Juventus prova a trovare la via del pareggio sfondando sugli esterni. Nonostante qualche errore e un po’ troppa impazienza, i bianconeri producono tanto e attaccano in massa l’area avversaria, con continui cambi di gioco e la ricerca di traversoni dal fondo. Per questo, Locatelli si alza e accompagna stabilmente l’azione offensiva, con McKennie che invece rimane più basso a protezione della difesa.
Dionisi vede la squadra soffrire un po’ troppo e decide prima di aggiungere freschezza e fisicità in avanti con l’ingresso di Scamacca per Raspadori. Poi prova a rinforzare le fasce con Toljan, e il centrocampo con Henrique, al posto di un dolorante Frattesi. La Juventus continua a spingere e al minuto 76, sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra, trova il gol dell’1-1 grazie ad un impetuoso colpo di testa di McKennie. Con l’inerzia della partita a proprio favore, Allegri si gioca il tutto per tutto, inserendo anche Kulusevski e Arthur e chiudendo la partita con un 4-4-2 a trazione decisamente anteriore.
Il Sassuolo corre nuovamente ai ripari, inserendo Chiriches e Harroui e schierandosi con un definitivo 5-3-2. Il massimo sforzo della Juventus, però, non ripaga e anziché trovare il gol della vittoria, la squadra di Allegri finisce per soccombere. Sugli sviluppi di un’azione dalla destra, un cross impreciso di Cuadrado non trova compagni in area e scatena la ripartenza degli ospiti. Berardi riceve palla ed effettua un lungo cambio di gioco che taglia fuori McKennie, ultimo uomo, e trova l’inserimento di Lopez. Il francese è freddo a battere per la seconda volta Perin in uscita e consegna all’ultimo minuto il successo ai nero verdi.
Analisi tattica Juventus-Sassuolo: considerazioni finali
La Juventus cade per la seconda volta in questo campionato davanti ai propri tifosi e perde una ghiotta occasione per rimanere a contatto con le inseguitrici di Napoli e Milan. Nonostante il recupero di Dybala, apparso in ottima forma, e il ritorno da titolare di Chiesa, i bianconeri faticano a concretizzare le occasioni costruite. Come contro l’Inter, la squadra di Allegri passa in svantaggio nella prima frazione e solo nella ripresa riesce ad agguantare il pari, ma stavolta non è bastato. La Vecchia Signora è ora attesa da una delicatissima trasferta a Verona, che può dire tanto sul prosieguo della stagione.
Il Sassuolo, invece, si conferma una squadra in grande salute e si dimostra ben organizzata e allenata dal suo giovane tecnico. Dionisi è riuscito a dare un’identità precisa ai suoi uomini ed è bravo a leggere i momenti della partita. Molto dello sfavillante inizio di stagione degli emiliani passa dai piedi dei due goleador di giornata e dalla maturità di Berardi. Dopo anni di sconfitte, i nero verdi escono trionfanti da Torino e si preparano ad ospitare l’Empoli nel prossimo turno.