Juventus-Spezia (1-0): analisi tattica e considerazioni

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La Juventus batte lo Spezia per 1-0 e consolida il quarto posto in classifica. La squadra di Allegri conquista 3 punti fondamentali viaggiando al proprio ritmo e spuntandola di corto muso. Dopo un buon primo tempo in cui arriva il gol vittoria di Morata, nella ripresa gli uomini di Thiago Motta cambiano atteggiamento e mettono in seria difficoltà i padroni di casa. Tanta intensità, ma anche tanti errori da entrambe le parti che condizionano la gara e conducono a questo risultato. Iniziamo dando uno sguardo alle formazioni presentate prima del fischio d’inizio. Approfondiremo poi gli schieramenti effettivi di Juventus e Spezia nel corso della nostra analisi tattica.

Allegri, complici le perduranti tante assenze, deve affidarsi a un roster risicato di giocatori. In porta c’è Szczesny, Pellegrini e Danilo larghi, con Rugani e De Ligt centrali. In mediana, gli unici disponibili sono Locatelli e Rabiot da mezz’ali e Arthur in cabina di regia. Cuadrado dato alto a destra in partenza, con Morata a sinistra e Vlahovic centravanti.

Thiago Motta risponde apparentemente con un 4-3-3 speculare. Provedel tra i pali, Salva Ferrer e Reca terzini, con Erlic e Nikolau centrali. Agudelo arretrato in posizione di mezz’ala destra a completare il terzetto di centrocampo insieme a Maggiore e Bastoni. Manaj unica punta supportato dagli esterni Gyasi e Verde.

Analisi tattica Juventus-Spezia: gli schieramenti effettivi

A dispetto di quanto si potesse ipotizzare, Juventus e Spezia si assestano in campo con moduli differenti a cui dedichiamo questo spazio dell’analisi tattica. La squadra di Allegri, in fase di possesso, si dispone con un 3-5-2. De Ligt comanda la difesa da centrale, insieme a Rugani sul centro-sinistra e Danilo che stringe la propria posizione sul centro-destra. Pellegrini si alza sulla linea dei centrocampisti, mentre Cuadrado agisce leggermente più dietro sulla destra. In avanti, Morata e Vlahovic partono abbastanza vicini, con lo spagnolo che parte qualche metro alle spalle del serbo. 

Lo Spezia risponde, invece, con un 4-2-3-1. Determinante a ridisegnare lo schieramento dei liguri è la collocazione di Agudelo. Il colombiano, infatti, non funge da mezz’ala, bensì da trequartista sotto la punta Manaj. Verdi si colloca sulla destra, mentre Gyasi svaria sulla corsia mancina.

In fase di non possesso, poi, entrambe le squadre si coprono col 4-4-2. Chiariti questi dettagli tattici, possiamo proseguire con l’analisi della sfida.

Primo tempo: la Juventus con pazienza trova il vantaggio

Il copione della gara è piuttosto chiaro fin dai primi minuti e non si discosta da quanto ci si aspetterebbe visti bagaglio tecnico e posizione in classifica delle due squadre. La Juventus prende il comando delle operazioni, facendo la partita, mentre lo Spezia si difende con ordine con tutti gli effettivi, provando poi a colpire in ripartenza. Gli uomini di Thiago Motta riescono a rimanere sempre corti e compatti, concedendo pochissimi spazi dalla trequarti in poi. I padroni di casa provano a sorprendere il castello difensivo ligure ricercando immediatamente i movimenti a incrociare delle due punte. Ma con scarsi risultati.

Allegri non gradisce l’approccio e chiede a gran voce pazienza ai suoi. Per tutto il primo tempo, la Juventus muove il pallone impostando con Arthur che si schiaccia sulla linea dei difensori e con le due mezz’ali più avanzate. Il possesso non brilla però né per celerità, né per ritmo. Sfruttando la difesa a 3, viene molto coinvolto Danilo in fase di prima costruzione e, in generale, il lato forte dell’attacco bianconero resta sempre quello destro. La pericolosità di Cuadrado costringe Gyasi a profondi ripiegamenti difensivi. Idem dalla parte opposta col duello Pellegrini-Verde, anche se raramente l’azione passa dalle parti dell’ex Cagliari.

Juventus-Spezia (1-0): analisi tattica e considerazioni

Lo Spezia regge e dopo i primi 15 minuti prova a rispondere con personalità. Gli uomini di Thiago Motta portano molti uomini in avanti, inclusi i terzini, con gli esterni alti che invece vengono dentro al campo. Per creare superiorità numerica, Bastoni, dopo aver avviato la manovra da dietro, si ricorda di essere nato terzino e si sovrappone sulla sinistra. La Juventus difende molto bassa e non concede appoggi facili a Manaj. I liguri talvolta esagerano nel palleggio e al minuto 21 commettono un grave errore. Rugani intercetta a metà campo un rinvio sbagliato da Provedel, lanciando il contropiede bianconero. Vlahovic premia l’incursione di Locatelli, che di prima intenzione apre verso Morata. Lo spagnolo calcia subito verso la porta, ritrovando finalmente il gol.

La quiete dopo il gol

Col vantaggio acquisito, la Juventus può gestire il pallone con calma, attirando fuori la pressione dello Spezia. Cambiando repentinamente campo, gli uomini di Allegri trovano l’uomo libero sull’esterno con tanto spazio da attaccare in velocità. Sale poi in cattedra anche Locatelli, la cui posizione tra le linee consente alla squadra bianconera di avere maggiore qualità negli ultimi 20 metri. Anche, soprattutto, per servire l’attacco della profondità di Vlahovic. 

Juventus-Spezia (1-0): analisi tattica e considerazioni

I padroni di casa hanno una netta supremazia territoriale. I liguri sono schiacciati nei pressi della propria area e faticano ad uscire. Arthur può beneficiare di tante soluzioni di passaggio: da Rabiot che si abbassa a Cuadrado che viene dentro al campo, all’appoggio su Morata incontro. Unica pecca per i torinesi è il difetto di precisione nell’ultima giocata, assist o conclusione che sia. E così si va all’intervallo sul punteggio di 1-0.

Secondo tempo: lo Spezia domina, ma la Juventus porta a casa il risultato

L’analisi tattica del secondo tempo di Juventus-Spezia ci presenta una partita totalmente ribaltata. Gli uomini di Thiago Motta approcciano, infatti, con tutt’altro spirito. La squadra alza il baricentro e l’intensità del pressing e, complice un atteggiamento un po’ troppo rilassato dei bianconeri, mette in difficoltà la Juventus. I 4 uomini offensivi dei liguri aggrediscono uomo contro uomo Arthur e i 3 difensori, impedendo un’uscita pulita da dietro. La squadra di Allegri è allora costretta a cambiare strategia. Si passa al lancio immediato per le punte. Palla addosso a Morata, che viene incontro, o in profondità a Vlahovic. I movimenti del serbo sono fondamentali per dare respiro ai compagni, ma il lavoro in marcatura di Erlic su di lui è egregio. 

Juventus-Spezia (1-0): analisi tattica e considerazioni

La Juventus non solo fatica a palleggiare, ma deve fare i conti anche con una squadra decisamente più votata all’attacco. Il fianco difensivo sinistro è quello più in difficoltà. Ciò perché Verde rimane molto largo e viene supportato dalle sovrapposizioni di Ferrer. Pellegrini è costretto a rimanere basso, ma ciò nonostante i liguri riescono a sviluppare gioco e a riempire l’area con molti uomini. Alla punta Manaj si aggiungono infatti i tagli di Gyasi e gli inserimenti dei centrocampisti. La squadra di Allegri comincia a perdere anche un po’ le distanze, liberando spazio tra le linee alle incursioni di Agudelo. 

Tanti errori in uscita, manovra prevedibile e alcune ripartenze gestite male e frettolosamente. Il tecnico livornese è costretto a cambiare le carte. Al minuto 63, dentro Bernardeschi per Pellegrini. La Juventus passa al 4-4-2. Cuadrado si abbassa a fare il terzino, mentre Danilo viene dirottato a sinistra. Rabiot si allarga sulla medesima fascia, con il neoentrato che va a fare l’esterno a destra. Locatelli avvicina la propria posizione a quella di Arthur, facilitando un po’ la fase di gestione del pallone. Ma lo Spezia continua ad essere pericoloso con le iniziative di Verde, vero faro della squadra.

Un finale di sofferenza

Al minuto 76, Thiago Motta inserisce Kovalenko e Bourabia al posto di Manaj e Maggiore. Gyasi passa a fare il centravanti, con l’ucraino sulla sinistra. La Juventus prova ad appoggiarsi ancora a Vlahovic o ricerca Rabiot tra le linee. La manovra, però, risulta ancora disordinata e, complice anche un po’ di stanchezza, i bianconeri commettono tanti errori tecnici e falli. I padroni di casa vengono assediati e solo i difetti di qualità dei liguri e un attento Szczesny scongiurano il pari.

Nel finale, dentro anche Kean per Vlahovic. Nel recupero, Morata sfiora il raddoppio nell’unica vera sortita offensiva dei bianconeri nella ripresa, costruita da una giocata individuale di Cuadrado. Lo spagnolo, però, non arriva all’appuntamento col pallone. Cala così il sipario: Juventus batte Spezia 1-0.

Analisi tattica Juventus-Spezia: le considerazioni finali

La Juventus continua la sua marcia, consolidando il quarto posto. La squadra riesce nuovamente a portare a casa il massimo risultato col minimo sforzo, ma sono tanti i dubbi che attanagliano la testa di Allegri. Oltre alla situazione infermeria, sempre calda in casa bianconera, c’è da riflettere sulla gestione delle gare. La squadra 2.0 del tecnico livornese dimostra ancora una volta di soffrire di cali pericolosi. La partenza è sempre discretamente buona, poi però, arrivato il vantaggio, la squadra si spegne lentamente. Spreca le buone occasioni costruite per chiudere la sfida e si rintana dietro, ma senza mai dare l’idea di avere la situazione sotto controllo. In vista del ritorno col Villarreal, è bene che la Juventus lavori attentamente per curare questa debolezza.

Per lo Spezia arriva invece la quarta sconfitta consecutiva, che comincia a complicare la situazione in classifica. La magia che aveva accompagnato l’inizio del nuovo anno sembra ormai svanita, anche se, sul piano delle prestazioni, i liguri non hanno mai del tutto sfigurato. Stasera è mancata un po’ di cattiveria nello sfruttare le occasioni create in un secondo tempo decisamente dominato. La missione salvezza resta ancora possibile, ma è necessario tornare a fare punti. A partire già dalla prossima giornata, che presenta uno scontro diretto cruciale. Nell’anticipo del sabato pomeriggio c’è infatti la sfida casalinga contro il Cagliari.

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