Juventus-Udinese (2-0): analisi tattica e considerazioni

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Nell’anticipo delle 20.45 della terza giornata di ritorno, la Juventus supera per 2-0 l’Udinese. I bianconeri si riprendono dopo la sconfitta in Supercoppa nel segno dei due giocatori focali dell’ultimo periodo, con un gol per tempo. Prima Dybala, al centro dell’ennesima telenovela sul prolungamento del contratto, poi McKennie, il maghetto dalla bacchetta scintillante. Allegri si regala gli amati 3 punti per festeggiare le sue 300 panchine in bianconero, ma non rimane soddisfatto al cento per cento della prestazione dei suoi. Scopriamo perché nell’analisi tattica di Juventus-Udinese. Iniziamo, come consuetudine, presentando le formazioni iniziali.

Padroni di casa schierati ancora col 4-2-3-1, con diversi cambi rispetto a mercoledì. In porta si rivede Szczesny a guidare la linea difensiva formata dai rientranti Cuadrado e De Ligt, insieme a Rugani e Pellegrini. Bentancur e Arthur compongono la cerniera di centrocampo. Kean unica punta, supportato da Dybala, McKennie e Kulusevski.

Cioffi manda in campo i suoi col 3-5-2. Tra i pali c’è Padelli, con retroguardia affidata a Perez, Nuytinck e Zeegelaar. Sugli esterni Udogie a sinistra e Soppy dall’altra parte, mentre in mezzo al campo giocano Arslan, Walace e Makengo. In attacco Beto e Deulofeu.

Primo tempo: la Juventus passa, ma l’Udinese è viva

L’analisi tattica di Juventus-Udinese ci presenta due squadre con una diversa impostazione della partita. I friulani mantengono un atteggiamento prudente, abbassando, in fase di non possesso, i due esterni sulla linea difensiva e costituendo così una folta retroguardia a 5. Il piano di Cioffi è quello di non concedere troppo spazio ai padroni di casa sugli esterni, per questo allarga i due intermedi di centrocampo in copertura sui terzini juventini. 

La squadra di Allegri risponde, invece, col possesso palla, sfruttando la qualità dei suoi interpreti offensivi e cercando l’ampiezza. Cuadrado e Pellegrini si alzano molto già ad inizio azione, mentre la manovra prende avvio con 3 uomini. Arthur viene attaccato costantemente da Beto, che gli impedisce così di ricevere facilmente il pallone. Per questo motivo, è Bentancur ad abbassarsi sul centro-destra, in linea con i due centrali per impostare. I primi 10 minuti della Juventus sono ottimi, perché la palla gira con discreta fluidità, soprattutto sulla destra, dove, oltre a Kusulevski e al colombiano, viene spesso a giocare anche Dybala. Dalla parte opposta, invece, McKennie si accentra, andando direttamente ad attaccare l’area di rigore e liberando tutta la corsia alle avanzate di Pellegrini.

Juventus-Udinese (2-0): analisi tattica e considerazioni

Per portare parità numerica alla prima linea di pressione contro i 3 della Juventus, l’Udinese alza Makengo su Bentancur. Questa mossa espone però le spalle del centrocampista francese all’attacco di Dybala, che va a ricevere palla proprio in quella zona. Il fuoriclasse argentino ha comunque grande libertà di svariare su tutto il fronte offensivo e al minuto 19 trova il gol dell’1-0. Arthur trova una traccia verticale per il movimento incontro di Kean, che è bravo a giocare di sponda, mettendo il proprio numero 10 di fronte a Padelli. Acquisito il vantaggio, gli uomini di Allegri abbassano un po’ prematuramente il baricentro, favorendo la risalita dei friulani. Nei minuti finali, l’Udinese guadagna campo, recupera palla e ribalta l’azione alla ricerca dei due esterni Udogie e Soppy, ma senza trovare occasioni realmente pericolose. 

Secondo tempo: la Juve raddoppia, ma non convince

La ripresa comincia con una Juventus molto sbadata, con tanti errori tecnici banali e un atteggiamento molto passivo. La fotografia migliore per immortalare il pessimo inizio dei padroni di casa è data dal fatto che nei primi 20 minuti Allegri effettui 4 sostituzioni. Entrano Bernardeschi e Locatelli a fine intervallo e poi successivamente De Sciglio e Morata. L’Udinese prova ad approfittare del momento alzando il proprio baricentro e sfruttando la superiorità a centrocampo. Walace si porta in avanti e le due mezz’ali accompagnano l’azione attaccando l’area.

Nonostante i cambi, i bianconeri continuano a faticare. Così il tecnico livornese decide di ridisegnare l’assetto tattico, passando a un 4-3-3 con un tridente asimmetrico. McKennie, in fase di non possesso, si porta sulla stessa linea di Locatelli e Bentancur, con quest’ultimo e il texano a fungere da mezz’ali ai fianchi dell’ex Sassuolo. Davanti, invece, Morata, Dybala e Bernardeschi non tengono posizioni fisse, ma si scambiano di azione in azione, col numero 33 chiamato anche a compiti difensivi, per tamponare le discese di Udogie. Riportata la parità numerica in mezza al campo, la Juventus ritrova anche un minimo di qualità nell’impostazione. Ciò grazie al lavoro di Dybala, che a inizio azione si abbassa a fare il centrocampista aggiunto. McKennie, invece, si alza andando a occupare la posizione di trequartista e disegnando tracce verticali su cui appoggiare il gioco. 

Juventus-Udinese (2-0): analisi tattica e considerazioni

L’americano si fa poi sempre apprezzare per il suo contributo in zona gol con i suoi inserimenti senza palla nell’area di rigore. Situazione che rappresenta ormai il suo cavallo di battaglia e che gli consente, al minuto 79, di trovare il gol del 2-0. Cioffi cerca di ravvivare un po’ il suo attacco inserendo Pussetto per Deulofeu. Successivamente, opera un doppio cambio al minuto 82, con gli ingressi di Jajalo e Success al posto di Walace e Soppy. Il modulo rimane il medesimo, ma l’ingresso del nigeriano dirotta Pussetto a fare il “quinto” a tutta fascia a destra. I friulani provano con qualche tentativo nel finale, ma senza riuscire a trovare la via della porta di Szczesny. La partita si spegne così col successo della Juventus.

Analisi tattica Juventus-Udinese: le considerazioni finali

Con questa vittoria, la Juventus aggancia momentaneamente l’Atalanta a quota 41 punti, in attesa del match dei bergamaschi contro l’Inter. La squadra di Allegri prosegue il suo buon momento in campionato, ma il tecnico livornese continua a manifestare segni di insoddisfazione

Ciò che continua a non convincere è la tenuta della prestazione nel corso dei 90 minuti. Oltre a numerosi errori tecnici, la squadra si prende delle pause nella partita in cui si abbassa troppo e gioca in maniera passiva e superficiale. Su questo versante bisognerà crescere ancora, ma intanto arrivano anche alcune risposte significative. In particolare da alcune ottime prestazioni dei singoli. Assieme ai due goleador, va spesa una menzione positiva anche per Bentancur, preziosissimo in tutte le fasi di gioco, specialmente nel primo tempo.

Per quanto riguarda l’Udinese, invece, la situazione di classifica è ben lontana dall’essere tranquilla. Cioffi può contare però su una rosa dal potenziale importante, certamente in grado di raggiugere la salvezza. Anche per i friulani c’è bisogno di lavorare, tanto sulla qualità, quanto sul coraggio. Spesso si sono ritrovati a schiacciare la Juventus nell’ultimo quarto di campo, ma è mancato quel quid in più per trovare la via del gol. Una doppia trasferta attende ora i bianconeri. Prima la Lazio in Coppa Italia e poi il delicatissimo scontro diretto contro il Genoa. Una partita che mette in palio ben più dei soli 3 punti.

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