Juventus Women, una prima parte di stagione tra alti e bassi

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Nei suoi primi 5 anni e mezzo di esistenza, le Juventus Women si sono imposte come dominatrici assolute del calcio italiano. In appena un lustro, le bianconere hanno fatto incetta di trofei, collezionando 5 scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe. Un vero e proprio monopolio del movimento femminile nostrano. Da due stagioni, la Vecchia Signora è guidata dal tecnico italo-australiano Joe Montemurro al quale è affidato obiettivo di completare il definitivo salto di qualità in campo internazionale per diventare una costante contender in Champions League. Operazione non semplicissima, ma che ha mostrato i primi germogli nella passata edizione, quando le bianconere hanno raggiunto la storica qualificazione ai quarti di finale. Solo il Lione, poi laureatosi campione, ha posto fine all’avventura. In questa prima parte di stagione, però, le Juventus Women sembrano aver subito qualche battuta d’arresto.

Oltre che in termini di risultati e prestazioni, la squadra è a tratti apparsa meno devastante rispetto alla schiacciasassi a cui aveva abituato. Cerchiamo allora di scoprire quali sono i fattori che hanno potuto portare a questo piccolo calo e, senza troppe pretese, proviamo ad ipotizzare se le Juventus Women riusciranno a rialzarsi e concludere un’altra stagione da assolute protagoniste.

Juventus Women, i numeri della stagione 2022/2023

Impegnate su vari fronti, in questa prima parte della stagione 2022/2023, le Juventus Women hanno disputato complessivamente 19 gare. Nelle 11 giornate di campionato, le bianconere hanno racimolato 7 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta, per un totale di 24 punti. Molto bene l’attacco, il secondo migliore della Serie A, con 28 reti. Alto anche il numero dei gol concessi, ben 10, quasi uno a partita. 

Il percorso in Champions, iniziato molto presto, ha visto le bianconere coinvolte in 4 match prima di giungere alla fase a gironi. Anche in questo caso, il bottino è assolutamente positivo, con 3 successi e 1 pari, conditi da 10 marcature realizzate e solamente 2 subite. Arrivata alla fase clou della competizione, in un gruppo molto difficile, la squadra di Montemurro può dirsi soddisfatta dopo la tornata d’andata. Vittoria nella prima sfida in casa dello Zurigo e poi doppio 1-1 all'”Allianz Stadium” contro i colossi Lione e Arsenal. Un rendimento che ha fruttato 5 importantissimi punti, che valgono il secondo posto alle spalle delle londinesi, in attesa dei delicatissimi incontri in trasferta del girone di ritorno.

L’altra competizione che ha visto le bianconere protagoniste è stata la finale di Supercoppa italiana contro la Roma. In questo caso, è arrivata la prima e finora unica grande delusione stagionale per le piemontesi, sconfitte ai calci di rigore dalle giallorosse, dopo l’1-1 dei minuti regolamentari.

Fatta questa carrellata di statistiche, proviamo a leggere più a fondo numeri e rendimento per illuminare gli aspetti bui che accompagnano le Juventus Women in questa prima parte di stagione.

La situazione infortuni e la gestione mentale

Una prima possibile causa dell’appannamento delle bianconere può provenire dall’infermeria. In questa prima parte di stagione, le Juventus Women hanno dovuto fare i conti con diverse indisponibilità, soprattutto nel reparto difensivo. Una situazione divenuta negli ultimi tempi assolutamente emergenziale e che ha costretto Montemurro ad adattare stabilmente Martina Rosucci da centrale. La generosità e la duttilità della giocatrice torinese, però, hanno consentito di sopperire alle assenze con risultati egregi.

Juventus Women, una prima parte di stagione tra alti e bassi

La centrocampista classe 1992 ha talvolta indossato anche la fascia di capitano di Sara Gama, una delle perdite principali causa infortunio. Se da un punto di vista tecnico e tattico la squadra ha trovato un rimedio validissimo, in molti frangenti la mancanza della leader si continua ad avvertire in termini di presenza di spirito, sicurezza e determinazione. Una chiave di lettura importante per provare a comprendere da dove arrivino le tante reti subite. Analizzando gli andamenti delle varie partite giocate, infatti, scopriamo che una delle grandi difficoltà riguarda la gestione della gara e del risultato. Un aspetto prettamente mentale e di concentrazione.

In campionato, le Juventus Women hanno subito già 3 rimonte, dilapidando un patrimonio di 6 punti, col quale sarebbero ora in testa alla classifica e con un buon margine di distacco sulla Roma. Il più eclatante di questi ribaltoni è sicuramente quello della seconda giornata nella sfida casalinga contro l’Inter. Dopo il doppio vantaggio iniziale, è arrivato il 2-2 delle nerazzurre, che non hanno abbandonato la partita neanche dopo il terzo gol di Girelli. Al minuto 93, è arrivata infatti la beffa del 3-3. Anche in Champions, proprio nell’ultima sfida contro l’Arsenal, le bianconere si portano in vantaggio. Purtroppo però, una disattenzione difensiva ha spalancato le porte dell’1-1 alle Gunners, vanificando un’ottima prestazione e tenendo ancora in bilico il discorso qualificazione.

La battuta d’arresto di novembre: un attacco spuntato

Se volessimo individuare un momento preciso della stagione in cui sono emersi in maniera preponderante alcuni problemi per le Juventus Women, dobbiamo concentrarci sul mese di novembre. Dopo i problemi difensivi, parzialmente risolti col rientro di un’altra colonna come Cecilia Salvai dal brutto infortunio al ginocchio, che l’ha costretta a molti mesi lontano dal campo, è arrivato un blackout per il reparto offensivo. Una carestia che ha portato ad un’unica vittoria in campionato contro il Parma. Successo peraltro soffertissimo, conquistato soltanto nei minuti di recupero.

Juventus Women, una prima parte di stagione tra alti e bassi

Girelli guida la classifica marcatori interna della squadra con 8 reti, ma è a secco dalla settima giornata (doppietta nella sconfitta contro il Milan) ed ancora a 0 nel girone di Champions. Non se la passano assolutamente meglio le altre attaccanti, Bonansea arrivata a 4 reti, ma all’asciutto nel mese di novembre, proprio come Cantore (5 centri in stagione) e Bonfantini, la giocatrice decisamente più sottotono, ferma a quota 2. La fotografia delle difficoltà del reparto sono i due penalty falliti proprio da Girelli e Cantore nella sfida di Supercoppa persa con la Roma. Unica eccezione a questo trend negativo è rappresentata da Beerensteyn, uno dei colpi più illustri del mercato estivo bianconero, che con la sua intraprendenza ha fatto registrare l’unica marcatura di una giocatrice offensiva nel penultimo mese del 2022.

Juventus Women, una prima parte di stagione tra alti e bassi

Questi dati sono senza ombra di dubbio critici, ma proprio per questo viene da chiedersi una cosa. Come hanno fatto le Juventus Women a rimanere ancora in corsa in Europa e attaccate alla Roma, che sta invece disputando una prima parte di stagione assolutamente fantastica? La risposta a questo interrogativo arriva guardando al rendimento di chi gioca un po’ più indietro, riuscendo comunque a trascinare la squadra nel bene e nel male.

Le luci brillanti nelle oscurità della stagione delle Juventus Women

L’esperienza delle veterane, l’esplosione delle giovani promesse e l’affidabilità di alcune campionesse stanno facendo sì che, nonostante alcune difficoltà, le Juventus Women rimangano, anche in questa stagione, sempre al top del calcio italiano. Innanzitutto, oltre alla già citata Beerensteyn, la finestra del calciomercato ha portato a Torino un’altra giocatrice di assoluto spessore. Si tratta di Gunnarsdottir, che ha impiegato pochissimo a prendere le redini del centrocampo bianconero, dimostrandosi già decisiva. Sono solo 2 le reti segnate dall’islandese, ma sono valse la qualificazione alla fase a gironi di Champions e 3 punti pesantissimi nella già citata vittoria a Parma al minuto 96.

Nel tabellino marcatori di quella sfida troviamo anche Lisa Boattin, una giocatrice in grado di mantenere costantemente alto il proprio rendimento. L’esterno basso bianconero rappresenta una certezza alla quale la squadra può sempre aggrapparsi. E se l’attacco stecca, c’è Arianna Caruso, la centrocampista col vizio del gol (già 5 finora), che però non fa mai mancare anche grinta e determinazione.

Juventus Women, una prima parte di stagione tra alti e bassi
La gioia di Arianna Caruso, la centrocampista goleador.

L’ultima nota estremamente lieta di questa prima parte di stagione delle Juventus Women riguarda la totale e definitiva esplosione di Julia Grosso. La canadese, classe 2000, pare aver raggiunto la sua definitiva consacrazione. Titolare imprescindibile e dispensatrice di qualità sulla trequarti per illuminare il gioco bianconero. Un’ascesa costante che l’ha portata a trovare anche la sua prima gioia in Serie A nel penultimo turno contro il Como.

Che finale di stagione si prospetta per le Juventus Women?

Alla luce di quanto abbiamo esposto, è indubbio che in questa prima parte di stagione 2022/2023 le Juventus Women abbiano reso leggermente al di sotto del loro potenziale. Soprattutto dopo l’innesto di giocatrici di caratura internazionale e con esperienza e mentalità vincente. Al di là del talento individuale, però, le bianconere devono contare sul loro elemento migliore: la forza del gruppo. Solo lavorando tutte assieme e focalizzandosi su sé stesse le ragazze di Montemurro riusciranno a ritrovarsi pienamente, recuperando lo spirito e la determinazione di sempre. Come fatto nell’ultima giornata, dove è arrivato il successo sull’Inter. 

Juventus Women, una prima parte di stagione tra alti e bassi

Per fortuna, nessun obiettivo è ancora ermeticamente precluso. Col recupero delle indisponibili, le bianconere potranno affrontare con maggiore sicurezza ed entusiasmo la delicatissima seconda metà di stagione. Dagli impegni in Europa alla rincorsa alla Roma, sempre con un unico obiettivo in testa: vincere e tenere alto il nome della Juventus.

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