Come ogni Giovedì, arriva un altro appuntamento della rubrica “La famiglia nel pallone” targata 11contro11. Ci soffermeremo, per questa occasione, sui fratelli Lucarelli, Cristiano e Alessandro, entrambi capaci di ritagliarsi un posto importante nel calcio che conta. Il più grande – Cristiano – vestendo soprattutto la maglia del Livorno, tra le tante. Alessandro invece sposando il progetto del Parma. I due fratelli si sono spesso anche sfidati da avversari, con due ruoli completamente diversi, nelle vesti di attaccante e difensore. Non sono mancate altre esperienze – prima e dopo – utili per evidenziare le loro grandi qualità, dentro e fuori dal campo.
I fratelli Lucarelli: le prime esperienze di Cristiano
Nato a Livorno il 4 Ottobre 1975, Cristiano Lucarelli inizia la sua carriera nel mondo del calcio a 17 anni, nella stagione 1992/1993, dopo aver giocato già nelle giovanili in molti club. La squadra con cui debutta in Serie D è il Cuoiopelli, ottenendo 28 presenze e 5 sigilli e passando, già dalla stagione successiva, al Perugia, prima in Serie C1 e poi in Serie B. Giocherà quasi sempre nel campionato primavera, segnando ben 55 reti. Magro bottino invece in prima squadra, racimolando appena 7 presenze in due stagioni.
Nel 1995 giunge a al Cosenza, compagine che milita in Serie B e che centra la salvezza anche grazie alle reti di Cristiano Lucarelli, a segno in ben 15 occasioni in 32 match. Una volta acquistato dal Parma, viene subito mandato in prestito, per farsi ulteriormente le ossa. Il campionato scelto è sempre quello della cadetteria, stavolta però con la maglia del Padova. Altre 14 reti in 34 apparizioni. Intanto con la maglia della Nazionale U-21 non manca di sottolineare le sue caratteristiche, diventando titolare in attacco e segnando 10 gol.
Così i crociati si ritrovano a vendere il suo cartellino al miglior offerente, l’Atalanta. Finalmente arriva il suo debutto in Serie A e la conseguente conferma delle sue ottime doti e potenzialità. Nonostante la retrocessione della compagine bergamasca, il suo bottino personale conta 5 reti in 26 apparizioni. Al termine della stagione si trasferisce in Spagna, al cospetto del Valencia allenato da Claudio Ranieri, è il 1998/1999. Una stagione un po’ in ombra, a causa di un brutto infortunio che non gli permette di giocare molto. Infatti conta un solo gol in 12 presenze, con la vittoria della Coppa di Spagna. Conclusa l’avventura, Cristiano decide di rientrare in patria.
Ad aspettarlo in Italia è il Lecce, che lo accoglie nel 1999, trattenendolo fino al 2001. Con i salentini ottiene il record di miglior marcatore del club in Serie A (superato soltanto in seguito da Ernesto Chevanton), grazie alle sue 27 reti in 59 gare. Altra stagione ed altra vita calcistica, con la casacca del Torino. Con i granata gioca due stagioni in massima serie, segnando in totale 10 reti in 56 partite. Menzione d’onore per il gol realizzato nel Derby della Mole, match terminato 3-3 dopo il triplo vantaggio della Juventus.
L’arrivo al Livorno
Dopo qualche esperienza in giro per l’Italia, torna nella sua città per vestire la maglia del Livorno, compagine con la quale esploderà definitivamente e che lo considererà una vera e propria bandiera. Nel 2003/2004 infatti arriva nel club toscano che milita in Serie B. La prima stagione si conclude nel modo migliore, con una promozione nella massima serie – che non arrivava da 55 anni – e 29 reti in 41 presenze, sfiorato il titolo di miglior marcatore, vinto invece da Luca Toni con 30 sigilli.
Nelle tre stagioni successive la compagine amaranto vive un ottimo periodo, grazie alle ottime prestazioni di un Cristiano Lucarelli sempre più decisivo. Nella stagione 2006/2007 arriva anche la prima partecipazione in Coppa UEFA, in cui segna 5 reti. Così, con un bottino non indifferente di 101 gol e 158 presenze in quattro stagioni, Cristiano Lucarelli lascia il Livorno e parte, ancora una volta, per una nuova avventura.
Dallo Shakhtar al Napoli con un breve ritorno in Toscana
Il 13 Luglio del 2007 vola in Ucraina, per vestire la maglia dello Shakhtar Donetsk. Giunto a titolo definitivo – per circa 8 milioni di euro – vi rimarrà per appena una stagione. Se in campionato non riesce a lasciare il segno – solo 12 presenze e 4 reti – fa molto bene in Champions League, segnando 4 sigilli in 9 match. Ma il suo percorso all’estero finisce quanto prima, dato che il suo cartellino viene ceduto di nuovo al Parma, per 5,8 milioni di euro.
Qui rimane una stagione e mezzo, da Gennaio 2008 a Giugno 2009, prima in Serie A e poi in Serie B. Totalizza 16 gol in 45 presenze, ma gli attriti con il club lo porteranno ad un altro addio. Ecco allora che ritorna per una stagione al Livorno, in prestito con diritto di riscatto. Qui rivede la massima serie e in 28 partite segna 10 reti.
Concluso il prestito – e tornato al Parma – il 21 Agosto 2010 i ducali lo cedono al Napoli con diritto di riscatto, su richiesta dell’allenatore Walter Mazzarri, il quale lo aveva già avuto in passato in maglia amaranto. Anche rimanendoci per due stagioni, non riesce a lasciare il segno, trovando solo una rete in 14 occasioni, vincendo però la Coppa Italia.
Sembra giunto così il momento di ritirarsi e, all’età di 36 anni, annuncia il suo addio al calcio giocato, nel 2011. In totale collezione 551 presenze e 221 reti.
Con la maglia azzurra conta, nel complesso, 20 presenze e 13 gol, dall’U-21 alla nazionale maggiore dell’Italia.
I fratelli Lucarelli: la carriera di Alessandro
Se da un lato, uno dei due fratelli ha girato tra Italia ed estero, ben diversa è stata la carriera di Alessandro Lucarelli. Nato a Livorno il 22 Luglio 1977, ha cominciato la sua avventura con il Piacenza, senza però giocare le prime due stagioni. Dopo una brevissima parentesi al Leffe (con 29 gare disputate), il difensore toscano ha trovato spazio con il Piacenza, giocandovi per quattro stagioni, dal 1998/1999 al 2001/2002, totalizzando 89 presenze tra Serie A e Serie B. Il suo esordio in massima serie si conta il 13 Settembre 1998, contro la Lazio, match poi conclusosi in parità.
Nella stagione 2002/2003 passa al Palermo, ritrovandosi così in cadetteria. Tra campionato e Coppa Italia scende in campo in 30 occasioni. Le sue buone prestazioni – e le ottime caratteristiche difensive – spingono il Brescia a puntare sul giovane difensore che, così, nel 2003 ritorna in Serie A. Con il club bresciano giocherà anche due partite di Intertoto (le sue uniche sfide in campo internazionale). Ma anche qui, dopo una stagione, ritorna in Serie B vestendo la maglia della Fiorentina, tornata in cadetteria. Con la Viola conquista la promozione dopo lo spareggio, totalizzando 31 presenze.
Nella stagione 2004/2005 si ritrova insieme a suo fratello con la maglia amaranto, rimanendovi però molto meno, appena una stagione e mezzo. In maglia livornese arriva anche la sua prima rete in Serie A, segnando contro la Reggina e siglando altri tre gol nelle 27 presenze complessive. Viene poi ceduto proprio alla Reggina, con la quale gioca 67 gare in due stagioni, siglando 4 reti e raggiungendo due buone salvezze.
Nel 2007/2008 vive anche un’esperienza con il Genoa, sempre in Serie A. 29 match e un sigillo, dopo non aver trovato spazio al Siena.
Il suo amore con il Parma
Il 25 Agosto 2008 il Genoa cede Alessandro Lucarelli al Parma, ritrovandosi così – di nuovo – con suo fratello che però rimarrà poco. Il 25 Agosto esordisce con la maglia crociata contro il Rimini e a fine stagione il club tornerà in Serie A. Da lì in poi nascerà una vera e propria storia d’amore tra Alessandro e il club emiliano. Ben 10 stagioni, fino al suo ritiro, nel bene e nel male. Il difensore, infatti, gioisce nei periodi migliori e piange e lotta in quelli peggiori. Con il fallimento della società il Parma – dopo una storia alle spalle e ottime annate nella massima serie – è costretta a ripartire dalla Serie D; è l’anno 2015/2016.
Ciononostante, Alessandro Lucarelli – da buon capitano e tifoso – rimane a combattere, dar forza e fiducia ai compagni, cominciando una scalata che dura appena tre stagioni, quanto basta per rivivere l’emozione della Serie A.
Raggiunto il suo obiettivo (quello di riportare il Parma dove merita), Alessandro annuncia il suo ritiro al calcio giocato, tra festa e commozione, e lo fa il 27 Maggio 2018 allo Stadio Ennio Tardini.
Con la maglia del Parma può vantare 350 gettoni e 22 reti.
Per lui innumerevoli record personali in maglia crociata, tra i quali:
- Calciatore con più presenze in campionato con il Parma: 340;
- Primo calciatore del Parma ad aver segnato almeno una volta in tutte le categorie;
- Primo difensore in assoluto nella storia del calcio italiano ad aver segnato almeno un gol con la stessa maglia dalla Serie D alla Serie A;
- Uno dei primi calciatori ad aver ottenuto tre promozioni consecutive con la stessa squadra.
I fratelli Lucarelli: il presente di Alessandro e Cristiano
Da compagni di squadra ad avversari, la carriera dei due fratelli Lucarelli è stata ben diversa. Se è vero che Cristiano è maggiormente ricordato dai tifosi del Livorno, è anche vero che ha girato diverse squadre, a volte uscendo anche dallo stivale e provando nuove avventure. Alessandro invece è rimasto sempre in Italia sposando, fino alla fine, la causa Parma, un amore finito nel migliore dei modi, con una scalata trionfale e dopo aver scritto la storia del club e diventando, a tutti gli effetti, una bandiera.
Anche il loro presente viaggia su due binari completamente diversi. Dopo numerose esperienze dopo il ritiro, Cristiano Lucarelli è attualmente allenatore della Ternana, rimanendo così a stretto contatto con il terreno di gioco, sedendosi però in panchina e dispensando consigli ai propri giocatori. Alessandro Lucarelli, invece, da buon tifoso, non è riuscito a staccarsi dal Parma, diventandone vicedirettore sportivo.