Dopo le ultime deludenti uscite della squadra, il patron italo-americano Rocco Commisso ha voluto chiarire gli obiettivi a lungo termine della “sua” Fiorentina. Il presidente ha annunciato la conferma di mister Iachini tramite parole chiare e senza veli: “Si va avanti con Iachini. L’allenatore non è mai stato in discussione”. Dunque Commisso conferma Iachini.
Commisso s’è anche voluto svincolare circa le fake-news che circolavano sul conto del proprio operato: “Non c’è stato alcun incontro con Sarri. Ho visto a Palazzo Vecchio, per Rialti, sia Spalletti che Prandelli, ma niente di che per la panchina”. Certamente c’è sconforto per gli scarsi risultati ottenuti sin qui, nonostante ad inizio stagione si fosse dichiarato un preciso ed ambizioso obiettivo.
Forse a sorpresa, dunque, ieri è arrivata la conferma che il tecnico di Ascoli Piceno è ancora alla guida della squadra viola.
Un presidente ambizioso tornato dall’America
Rocco Commisso è un uomo d’altri tempi, quasi definibile un “romantico del pallone”. Le sue origini calabresi fanno di lui un “uomo di Mondo” che, per amore del calcio, ha deciso di tornare nella propria terra d’origine e ha scelto d’investire pesantemente in questa grande “industria”. E’ arrivato in Italia da più di 15 mesi ed, ormai, s’è inserito con maestria all’interno degli schemi del nostro universo sportivo.
E’ Agosto quando il presidente annuncia: “Ho capito che a volte serve andare “slow, slow, slow. Nel calcio serve tempo e pazienza per arrivare a raggiungere risultati”. Amareggiato per gli scarsi successi racimolati dalla famiglia che lo ha preceduto (i Della Valle), Commisso ha promesso di voler dare una svolta allo storia del Club e di voler portare i “gigliati” agli apici del movimento calcistico nostrano.
Fedele alla propria filosofia, il ricco uomo d’affari, ha lasciato ulteriore margine di manovra al proprio mister. Sebbene il paese d’origine non aiuti, a causa dei motivi culturali e della frenesia della vita, Commisso si sta dimostrando estremamente paziente e disponibile nei confronti di un tecnico che, a conti fatti, non era stato scelto nemmeno dal proprio team di dirigenti.
Iachini, dunque, è chiamato a ripagare la fiducia che il proprietario gli sta concedendo, per non deludere la dirigenza e l’intera piazza fiorentina.
Commisso conferma Iachini: grande sbaglio o scelta oculata?
“Se non piace il termine distruggere, posso dire che rifarò il Franchi. Voglio lasciare qualcosa di bello e voglio fare un investimento di 550 milioni di euro. Cifre così a Firenze non vengono messe sul piatto dai tempi dei Medici! Non sono venuto qui a fare i soldi, ma nemmeno a buttarli”.
Emblematica l’ultima frase pronunciata dal Magnate, deciso a non sprecare né tempo né finanze in un determinato progetto, se quest’ultimo dovesse rivelarsi fallimentare. Ecco perché il titolo “Commisso conferma Iachini”, fa storcere il naso ai numerosi supporters della squadra con sede in Viale Manfredo Fanti.
Effettivamente, analizzando il palmares dell’allenatore marchigiano, non notiamo acuti tali da poterlo definire adatto alle ambizioni della Fiorentina. Iachini, infatti, in anni di carriera ha collezionato soltanto 4 promozioni, con Chievo Verona, Brescia, Sampdoria e Palermo ed addirittura, nelle stagioni successive, a causa degli scarsi risultati, è sempre stato esonerato. Non un grande biglietto da visita, dunque, quello dei risultati ottenuti nella massima competizione nazionale. Allenatore anche del Sassuolo, che riuscirà a salvare nell’annata 2017-2018, nel 2019 ha ricevuto la sua prima grande chiamata, non supportata però da un altrettanto elevato rendimento.
Una fiducia incondizionata che può compromettere un progetto ambizioso
Rileggendo le parole dell’italo-statunitense notiamo che, dato l’investimento da 550 milioni fortemente sostenuto dal presidente e l’ulteriore esborso di 75 milioni per la creazione del “Viola Park”, il nuovo centro sportivo del Club (in foto), le ambizioni societarie siano da top club italiano, se non addirittura europeo.
Ben venga la fiducia, ben vengano i buoni propositi per la creazione di un ciclo vincente ma, obiettivamente, le grandi opere fuori dal campo devono andar di pari passo con quelle dentro al rettangolo di gioco.
Iachini dal dicembre 2019 non ha dato una chiara impronta sul piano del gioco e non è riuscito a far rendere al meglio il proprio gruppo di ragazzi. Con la volontà di vincere e di imporsi anche in chiave europea, francamente, la Fiorentina necessita di un allenatore capace di vincere.
Ebbene sì, non tutti i coach possono essere allenatori dal profilo internazionale e dal palmares vincente. Iachini è più adatto ad opere di ricostruzione e di promozione, con il grande merito di riuscirvi il maggior numero delle volte, ma Sarri, Spalletti e Prandelli sembrano, francamente, identikit ideali per tornare ad essere grandi.