La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

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Il Milan e il terzino sinistro. Una storia che potrebbe riassumersi così: “È una storia da non raccontare, è una storia un po’ complicata, è una storia sbagliata”. Così cantava De Andrè giusto qualche anno fa. Di storie sbagliate per i motivi più disparati, ce ne sono. Ne troviamo sui giornali tutti i giorni, in autobiografie catartiche fino ad arrivare anche al mondo del pallone.

I quotidiani sportivi si ritrovano a scrivere di flop e carriere che non sono andate come dovevano, di calciatori acclamati per quelle aspettative che, quando si pongono, vengono spesso deluse. 11contro11 oggi mette assieme un album di ricordi e di racconti brevi di tutte le storie sbagliate. Tutte in un solo contesto, quello della fascia sinistra del Milan.

Milan, un decennio senza terzino sinistro

Ora i tifosi rossoneri possono ammirare le cavalcate di Theo Hernandez. Il terzino sinistro francese si è preso la fascia del Milan a suon di buone prestazioni. Dietro, però, c’è anche l’abitudine alla mediocrità. Non sono in pochi ad essersi parcheggiati sulla fascia sinistra in maniera più o meno imbarazzante. 

Di seguito, infatti, vediamo come in 10 anni si siano succeduti vari terzini sinistri di ruolo e non. Le costanti sono sempre quelle: brutte prestazioni, bocciature e poche presenze.

Didac Vilà, oggetto misterioso

Il primo da nominare è sicuramente Didac. Più che altro perché vince il premio come oggetto misterioso, quello di cui non ricordi nome e volto e che vai a ricercare per una classifica flop.

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Arrivato al Milan nell’anno dell’ultimo scudetto, rimane a scaldare la panchina per qualche anno, con un prestito all’Espanyol di mezzo. Per lui una sola presenza con il Milan. Da ringraziare solo per la disponibilità e professionalità.

Taye Taiwo, timido come un liceale

Di Taiwo si ricorderà solamente quella punizione che voleva battere contro il Cesena nel 2011-2012. Fu subito allontanato da Seedorf che in pochi secondi la valutò una pessima idea. Taiwo era stato acquistato anche per le sue grandi doti balistiche mostrate al Marsiglia. 

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Tolte quelle il visconte viene subito dimezzato. La titolarità su quella fascia sinistra maledetta non arriva e si perde sempre di più. Gli viene preferito anche Antonini. Arrivato con l’aspettativa di chi su quella fascia poteva spezzare il gioco, fermare le incursioni per poi inserirsi offensivamente e tirare delle fucilate. Per lui solo 8 presenze timide e anonime.

Urby Emanuelson, giocare male in ogni ruolo

Su di lui è stata fatta tanta ironia, da pupillo di Allegri o da anagramma che al presidente Berlusconi non dispiaceva affatto. La premessa doverosa, anche qui e più di Didac, è che l’impegno ce l’ha sempre messo. Il problema, evidentemente era un altro. 

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Costantemente fuori ruolo, poi non si è mai capito quello naturale. Al Milan ha iniziato da trequartista, acquistato assieme ad un grande nome come Van Bommel. Lentamente è andato a coprire il buco del terzino sinistro senza emozionare e con qualche sbavatura difensiva. Per lui, comunque, 106 presenze rossonere con 5 gol segnati.

Djamel Mesbah, 2 anni che sembrarono 20

Mesbah se lo ricordano bene i tifosi del Milan. Ha giocato per 2 anni collezionando solo 9 presenze. Eppure la sensazione è che sia stato un peso per molto più tempo. Acquistato dal Lecce nell’epoca dei vari mister X annunciati da Galliani. Il suo ruolo è stato quello di completamento per la duttilità che lo faceva giocare da esterno e terzino sinistro. 

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Di lui si ricorderanno quelle 8 brutte prestazioni affiancate dal suo esordio in Coppa Italia con gol a nientemeno che la Juventus di Antonio Conte.

Pablo Armero, il Didac colombiano

Per Armero il discorso potrebbe essere diverso. Poche possibilità per lui che hanno scatenato la delusione di chi se lo ricordava macinare chilometri sulla corsia sinistra all’Udinese. Il colombiano sembrava indemoniato quanto il Bale dei tempi d’oro. 

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Al Milan poteva dare di più e ricevere di più. In cerca di rilancio dopo una stagione anonima al West Ham, la “freccia nera” ha totalizzato solo 8 presenze rossonere. Peccato.

Leonel Vangioni, il Leonel sbagliato

Classe ’87, in arrivo dal River Plate. Vangioni poteva portare quell’esperienza di cui il Milan aveva bisogno da anni. La confusione societaria e tattica non l’ha esaltato ma neanche lui ha aiutato. Il nome da pallone d’oro può ingannare, per lui però 15 presenze piuttosto anonime.

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Ricardo Rodriguez, nel segno di Taiwo

Su di lui le aspettative erano tante. Arriva al Milan, dal Wolsfburg, per 15 milioni di euro. La nomea è quella del terzino di spinta e con un’insolita tecnica. Infatti è un buon battitore di calci piazzati. Non l’avessero mai detto. Partendo dai dati Rodriguez al Milan ha sengato 4 gol, 3 di questi in Europa League nella stessa stagione. 

La storia sbagliata del terzino sinistro del Milan

Lo score non sembra male, peccato che fossero per lo più calci di rigore. Ciò che spaventava però era la mancanza di spinta. Se la gioca con Taiwo per timidezza in zona offensiva. Acclamato come un terzino capace di sovrapporsi e andare alla conclusione, Rodriguez ha fatto fatica ad assistere i compagni fino ad essere, spesso, retrocesso a centrale di difesa. Faceva meno danni in fin dei conti. 

Il terzino sinistro del futuro per il Milan

Questi protagonisti della fascia sinistra del Milan, queste le loro storie rossonere andate male per un motivo o per un altro. Nella confusione che ha coinvolto il Milan dopo la vittoria dello scudetto del 2010-2011 e la successiva ascesa della Juventus, di problemi ce ne sono stati. Uno su tutti, che si poteva cogliere e sentire all’origine non è mai stato curato fino ad ora. 

Theo Hernandez, al di là delle ottime prestazioni che hanno contribuito a ridare linfa vitale al Milan, ha ridato dignità ad una zona del campo, alla fascia sinistra, ma soprattutto ad un ruolo tattico. La sua potrebbe essere la prima storia bella da raccontare, dopo tanto, per i tifosi rossoneri sperando che continui e che riprenda il ritmo della prima parte di campionato.

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