Lazio, Immobile: il gol è diventato un problema con Sarri?

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La Lazio di Maurizio Sarri sta vivendo un avvio di stagione particolarmente complicato e tra le varie fotografie che testimoniano questo momento c’è quella lampante riguardante Ciro Immobile. L’attaccante napoletano, infatti, è uno dei giocatori apparsi più in difficoltà, con prestazioni sottotono e deludenti, ben lontano dalle statistiche dei tempi d’oro. A tal proposito, in questo approfondimento andremo proprio ad indagare come è cambiata la vena realizzativa del bomber della nostra Nazionale. In particolare, cercheremo di capire se possano esserci dei legami tra la sua parabola discendente e l’arrivo del tecnico toscano sulla panchina biancoceleste. Dunque, che correlazione c’è tra l’avvento di Sarri e il calo di Ciro Immobile?

Lazio, i numeri dell’Immobile pre-Sarri

Parlando di centravanti, non possiamo non partire da un confronto diretto a livello statistico. In questa prima parte del nostro focus, metteremo in relazione i numeri di Immobile sotto la guida di Sarri e quelli ai tempi di Simone Inzaghi, suo predecessore. Vediamo che tipo di indizio riusciremo a carpire.

Nelle 5 annate con l’allenatore piacentino (2016-2021), l’ex attaccante del Dortmund ha totalizzato 17.919 minuti, distribuiti in 219 partite, in cui ha messo a referto complessivamente 150 gol. In questi anni, Immobile non è andato mai al di sotto delle 41 presenze stagionali, sintomo non solo di una squadra ormai affermata nel panorama delle big e quindi ampiamente impegnata su più fronti, ma anche di una condizione fisica ottimale del napoletano. Con Inzaghi il bomber ha vissuto i momenti più alti della sua carriera, raggiungendo l’acume nel 2017/2018. In quest’annata, le reti globali sono state 41, di cui 29 in campionato. Numeri pazzeschi che gli valsero il secondo dei suoi 4 titoli di capocannoniere della Serie A. Le 8 messe a segno, invece, in Europa League gli consentirono di aggiudicarsi la classifica marcatori anche di questa competizione.

Lazio, Immobile: il gol è diventato un problema con Sarri?
Nel giorno dell’Epifania del 2018, Immobile mette a segno un poker nella vittoria della Lazio per 5-2 in casa della Spal.

La stagione 2019/2020 registra poi il raggiungimento di un record incredibile. Al termine del campionato, infatti, le realizzazioni si attestano a quota 36, eguagliando il primato fino a quel momento detenuto da Gonzalo Higuain. Chiude l’anno con ulteriori 3 centri nelle altre competizioni, vincendo persino la Scarpa d’oro ed entrando così di diritto nell’élite dei bomber europei e nell’Olimpo di quelli italiani di tutti i tempi.

Qualcosa cambia con Sarri

Nell’estate del 2021, però, sulla panchina della Lazio arriva Maurizio Sarri, un allenatore che non ha bisogno di presentazioni, che sa esaltare le qualità offensive delle proprie squadre e che si ritrova un Ciro immobile carichissimo, fresco vincitore dell’Europeo. Non a caso, nella prima annata col tecnico toscano, l’attaccante mantiene degli ottimi numeri. Saranno 32 i gol messi a segno in 40 partite. Complessivamente, dall’insediamento dell’ex Napoli e Juventus ad oggi, il capitano biancoceleste ha totalizza 87 gare e 48 reti.

Cerchiamo di sintetizzare questi numeri per renderli più confrontabili. Con Inzaghi, Immobile viaggiava ad una media di 0,68 gol a partita. Una rete ogni 119 minuti e mezzo. Con Sarri, invece, i valori scendono a 0,55 gol a partita e una rete ogni 141 minuti.

Immobile-Sarri, c’è un problema di affinità tecnico-tattica?

Sebbene i numeri presentino sempre solo una sfaccettatura, una visione parziale del fenomeno osservato, tuttavia essi non mentono se li si legge con attenzione. È indubbio che da quando c’è Sarri, le statistiche di Immobile sono andate calando. Vero è che, come sottolineato poc’anzi, nel primo anno le medie realizzative sono state assolutamente ottimali. A partire dal 2022/2023, però, la flessione dell’attaccante napoletano si fa più evidente. L’anno passato sono state appena 14 le marcature messe a referto, il valore più basso delle sue ultime 7 stagioni. A cambiare in maniera significativa è il minutaggio, assestatosi a 2735, complice qualche problemino muscolare di troppo.

I problemi realizzativi si sono ripresentati anche in questi ultimi mesi di 2023, ma come dicevamo all’inizio, si tratta di uno dei tanti sintomi di un malessere generale che sta attorniando la Lazio. Immobile è stato impiegato in 9 match, con uno misero score di 2 centri (contro Lecce e Monza). Al di là dei numeri, però, possiamo individuare anche altre ragioni, magari di natura tecnico-tattica, per spiegare il ribasso delle prestazioni del napoletano?

Lazio, Immobile: il gol è diventato un problema con Sarri?

In che modo il calcio di Sarri influenza il rendimento di Immobile?

Sappiamo quanto il tecnico toscano tenga alla qualità e all’estetica del proprio gioco, capace di esaltare i giocatori più dotati tecnicamente, dai centrocampisti alle ali. Uno stile propositivo, volto sempre ad offrire il meglio dal punto di vista offensivo per divertire divertendosi. In questo sistema, costruito sulla disposizione di un 4-3-3, la punta non può non avere un ruolo fondamentale. Nella sua carriera ad alti livelli, il tecnico toscano ha saputo valorizzare tanto anche i falsi nueve, oltre che i grandi bomber d’area più tipici. Ricordiamo tutti l’esplosione di Mertens post-infortunio di Milik o gli stessi ottimi risultati ottenuti utilizzando Felipe Anderson come finto centravanti quando il napoletano non è stato disponibile.

Allora non c’è spazio per Immobile nella filosofia calcistica di Sarri? Certo che c’è, ma a condizioni particolari. Il classe 90′ è un bomber che si esprime al meglio quando può andare negli spazi, attaccare la profondità. Non essendo dotato di una struttura fisica particolarmente imponente, sa rendersi temibile quando può scattare in avanti. La sua tecnica di base discreta lo rende pericoloso solo negli ultimi 16 metri, non essendo avvezzo magari a costruire le sue fortune con iniziative personali troppo distanti dalla porta. Al di là delle difficoltà attuali della Lazio nel macinare gioco con continuità e quindi servire il proprio riferimento avanzato con qualità, potrebbe esserci un altro fattore che sta incidendo sulla vena realizzativa apparentemente smarrita del napoletano.

Lazio, Immobile: il gol è diventato un problema con Sarri?

L’assenza di un giocatore che sappia rifinire in verticale a ridosso dell’area e, al tempo stesso, qualcuno che con i suoi inserimenti garantisca una presenza in più che possa liberare Immobile da una parte delle attenzioni difensive. Insomma, un Milinković-Savić per intenderci. Nelle uscite di inizio di stagione, i biancocelesti stanno facendo proprio fatica a portare tanti uomini a supporto della punta, con Kamada che non è ancora entrato nelle trame del gioco sarriano. Non a caso, per toccare palloni giocabili e mettersi in ritmo, il numero 17 capitolino si abbassa sovente, venendo incontro e allontanandosi di parecchio dalla porta avversaria. Movimenti che non depongono a suo favore e che spesso provocano il disappunto del suo allenatore.

Immobile tornerà ad essere Ciro “Il Grande”?

I fantallenatori, la Nazionale, Sarri e la Lazio tutta si augurano che Immobile possa quanto prima tornare quel bomber devastante che è diventato di recente. Non dimentichiamoci che parliamo pur sempre del più prolifico attaccante italiano dell’ultimo decennio, l’unico della nostra Nazionale ad entrare nel ristrettissimo club dei giocatori che hanno partecipato attivamente a 250 realizzazioni tra assist e gol nei top-5 campionati europei dal 2012/2013 a oggi. Addossare la colpa del suo calo realizzativo tutta sull’allenatore sarebbe ingiusto, fazioso e professionalmente scorretto. Partendo dai numeri, abbiamo provato a cercare indizi su un’eventuale correlazione, ma la nostra indagine si conclude senza avere la prova certa e definitiva.

Lazio, Immobile: il gol è diventato un problema con Sarri?

Non dimentichiamoci che su Immobile potrebbe iniziare a piombare il fattore anagrafico, altro dettaglio non trascurabile. Per cui, alla luce dell’analisi riportata, propendiamo per includere una grande serie di elementi nel calderone di motivi che possano spiegare la flessione del bomber biancoceleste. Per rialzarsi da questo momento no, il napoletano ha bisogno del supporto dei compagni. Allo stesso modo, tutta la squadra necessita che il proprio centravanti faccia da traino con i suoi gol. La vittoria in Champions contro il Celtic può dare morale all’ambiente e gettare le basi, finalmente, del primo volo di questa Lazio, desiderosa di tornare su. Trascinata magari dal suo capitano famelico a caccia di gol e di riscatto.

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