Luis Alberto ogni estate è sempre al centro di una tempesta con la Lazio. Le big osservano, ma non affondano mai o non ci riescono. Poi la tempesta si placa, tutto sembra risolversi e Luis Alberto torna a essere l’uomo in più della squadra di Sarri.
Luis Alberto torna al gol dopo un estate rovente con la Lazio
Luis Alberto ieri è tornato al gol e ha contribuito alla vittoria, quasi inaspettata, della Lazio contro il Napoli. Dopo una partenza flop dei biancocelesti, la Lazio torna alla vittoria e si prepara a premere l’acceleratore in campionato. Sicuramente è stata la serata di Kamada, al primo gol con i biancocelesti, e anche di Felipe Anderson assist-man, ma la scena è stata sicuramente del mago spagnolo.
Era solo metà estate quando Luis Alberto accende la polemica e – dopo l’addio di Milinkovic-Savic – sembra essere anche lui pronto con le valige in mano. Il problema è il rinnovo con la Lazio che tarda ad arrivare e il temporeggiamento di Lotito che continua a dare noia a giocatore e agente. Lo spagnolo comincia a disertare allenamenti e preparazione creando disagio nella squadra e nondimeno a Sarri, che in conferenza appare anche arrabbiato nei confronti del calciatore. Solo un anno prima con l’allenatore valdarnese lo spagnolo aveva avuto dei battibecchi per questioni di gioco, ma poi tutto sembrava essersi risolto. Anche perché Sarri sotto sotto ha sempre straveduto per lui. Un rapporto “Odi et amo“. Infine il rinnovo finalmente arriva e lo spagnolo, dopo aver chiesto scusa, torna a schierarsi con i compagni in vista della nuova stagione. Fino al 2028 adesso lo spagnolo dovrà servire la causa biancoceleste e toccherà lui non deludere le aspettative (insieme a Immobile sarà uno dei più pagati della rosa).
Ieri sera l’apice e forse la conclusione più bella di tutta questa storia. Il suo tacco che ferisce quasi a morte i Campioni d’Italia (prima della mazzata finale di Kamada) e che riporta in corsa la Lazio. Magie sopra magie, torna a riprendersi la scena e a caricarsi la Lazio sulle spalle. Tecnica e prova da leader. In quel tacco c’è il sospiro intero di una tifoseria che ha rischiato di perdere un suo uomo, se non il più forte. Se questo è solo l’inizio, l’Atletico dovrà prendere appunti.