Marco Parolo e Lazio, capitano in gol. Un traguardo importante: ieri sera ha segnato contro lo Zenit, in occasione della sua apparizione numero 250 con questa divisa.
Parolo-Lazio, una vita da mediano
Dal Cesena alla Champions League con i biancocelesti, questa la traiettoria della carriera di Parolo. Una carriera passata a “recuperar palloni“, parafrasando una nota canzone di Luciano Ligabue. Lui c’è nella squadra romagnola che torna nella massima serie nel 2010/2011. È presente quando il Cesena batte il più blasonato Milan per 2-0, assieme a Colucci e Giaccherini, tanto per fare qualche nome. Nell’annata successiva, tuttavia, non riesce a far salvare la squadra ed è ceduto al Parma, dove inizia a farsi notare ancora di più. Prima in prestito, poi a titolo definitivo: è qui che Parolo si afferma. Tanto che la Lazio decide di acquistarlo di fronte a un corrispettivo di 6 milioni. È l’inizio di una lunga favola.
Dal 2014, Parolo è un leader dello spogliatoio indiscusso. Riesce persino ad andare in doppia cifra, nella stagione 2014/2015, grazie a un rendimento al di sopra delle sue medie annuali. Gli anni successivi vince tre trofei con questa maglia, una Coppa Italia nel 2018/2019 contro l’Atalanta e due Supercoppe Italiane 2017/2018 e la scorsa edizione, vinte entrambe sulla Juventus. Nel mezzo, 36 presenze con l’Italia: debutto nel 2011, il Mondiale di Brasile 2014, l’eroico Euro 2016 con Antonio Conte. Susseguito dalla sua ultima parte con Ventura in panchina uno degli undici di Italia-Svezia 0-0. Uno stacco di testa che per poco non regala il vantaggio agli Azzurri. Una serata da cancellare.
La gioia Champions
Passa il tempo e Parolo parte spesso dalla panchina, anche a causa dell’elevata concorrenza a centrocampo. Con Luis Alberto e Milinkovic-Savic, è veramente dura. Lui però, leader silenzioso, non proferisce parola e attende silenzioso il suo turno. Il gol di ieri sera, alla presenza numero 250, è un premio. Per una carriera da comprimario, mai sopra la righe. Sempre al suo posto e misurato. Come fanno i leader silenziosi.