Lazio-Udinese (4-4): analisi tattica e considerazioni

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La giornata numero 15 di campionato si conclude nel migliore dei modi con Lazio e Udinese che all'”Olimpico” regalano spettacolo. La partita termina con un incredibile 4-4 dopo una serie infinita di emozioni, episodi, capovolgimenti di fronte. Tanto spettacolo e tanto agonismo, con 3 espulsi e una carrellata di giocate e gol splendidi. Alla fine però, le squadre escono dal campo con un punto ciascuno di cui non beneficia per la classifica, ma sicuramente lascia qualche buona indicazione ad entrambi gli allenatori. Immergiamoci dunque nell’analisi tattica di Lazio-Udinese, iniziando dalle formazioni.

Sarri si affida come sempre al caro 4-3-3, con un solo cambio rispetto alla sconfitta di Napoli. In difesa, davanti a Reina, giocano Lazzari e Hysaj terzini e Acerbi e Patric centrali. A centrocampo confermato Cataldi, con Luis Alberto e Milinkovic-Savic ai suoi lati. Immobile unica punta supportato dalle ali Pedro e Felipe Anderson.

Gotti, invece, complice l’assenza perdurante di Pereyra, opta per un cambio di modulo, schierando un ordinato 4-4-2. Perez, Becao, Samir e Udogie compongono la linea difensiva davanti a Silvestri, mentre a centrocampo agiscono Molina e Deulofeu sugli esterni e Jajalo e Walace centralmente. In avanti, spazio alla coppia composta da Success e Beto.

Primo tempo: una Lazio molle cade sotto lo strapotere dell’Udinese

L’analisi tattica di Lazio-Udinese ci mostra due squadre che interpretano in maniera diametralmente opposta il gioco. La squadra di Sarri si affida alle proprie capacità di palleggio, costruendo l’azione con le due mezz’ali vicine a Immobile e Pedro e Anderson invece larghissimi. I friulani, piuttosto, rimangono corti e ordinati, con due linee da quattro molto vicine, attente a non concedere superiorità sugli esterni e con due punte molto veloci e forti fisicamente pronte a ribaltare l’azione in ripartenza.

Per tutta la partita sono l’atteggiamento e il livello di determinazione a sancire la superiorità dell’una sull’altra. E, nella prima frazione, l’ago della bilancia pende decisamente dalla parte dei bianconeri. L’ordine e l’applicazione della squadra di Gotti tolgono certezze ai biancocelesti, apparsi decisamente sottotono. Il giocatore più produttivo è sicuramente Milinkovic-Savic, che prova a creare qualche pericolo con i suoi inserimenti e con la sua fisicità. La squadra di Sarri è però un po’ in confusione e fatica a trovare le giocate decisive. Uno stato mentale che traspare anche tatticamente con Pedro e Anderson continuamente invertiti di fascia, ma senza sortire inizialmente alcun effetto.

Lazio-Udinese (4-4): analisi tattica e considerazioni

L’Udinese, dal canto suo, non rimane a guardare gli avversari compiacersi delle proprie qualità tecniche, ma impone subito una grande intensità fisica alla gara. Questa interpretazione si rivela decisiva, perché i friulani, grazie alla velocità e allo strapotere fisico dei due attaccanti Beto e Success, si ritrovano con un doppio vantaggio dopo mezz’ora, tutto firmato dal numero 9 portoghese. Il binario di destra dei biancocelesti si dimostra, però, quello più pericoloso e infatti al minuto 34, Immobile accorcia le distanze dopo una bella discesa di Felipe Anderson. I biancocelesti perdono tanti contrasti, sono ancora molli e tatticamente spaccati, e infatti al minuto 44 concedono un altro contropiede all’Udinese, questa volta finalizzato da Molina per l’1-3 che chiude il primo tempo.

Secondo tempo: ripresa della Lazio e partita che esplode

Nella ripresa, la Lazio torna in campo con tutt’altro atteggiamento. La fiacchezza e i grossolani errori difensivi del primo tempo lasciano ora spazio a una maggiore convinzione. Forte del vantaggio, l’Udinese si mette sulla difensiva, pronta a ripartire. La squadra di Sarri, invece, comincia a trovare maggiore fluidità, soprattutto sulla sinistra dove Hysaj accompagna con più intraprendenza e Pedro entra nel vivo del gioco.

Proprio lo spagnolo dà il via alla rimonta della Lazio che al minuto 56 si ritrova sul 3-3 grazie alla meravigliosa rete di Milinkovic-Savic, tornato in campo con tutt’altra determinazione. La partita vive di costante equilibrio, anche nel conto delle espulsioni, dato che prima Patric e poi Molina terminano anzitempo la loro gara. A questo punto divengono fondamentali i cambi per entrambi gli allenatori. Sarri manda subito dentro Radu e Basic, col rumeno impiegato da terzino sinistro e il croato invece va a fare la mezz’ala sinistra. Pedro gioca costantemente largo a destra, mentre Milinkovic supporta Immobile in quello che in fase di non possesso si trasforma in un 4-4-1.

Lazio-Udinese (4-4): analisi tattica e considerazioni

Anche Gotti vara cambi conservativi, inserendo Nuytinck e il giovane Soppy, mantenendo il medesimo schieramento tattico. Con la partita in bilico, l’ex allenatore di Juve e Napoli decide di giocarsi la carta Zaccagni a sinistra. Basic si piazza davanti alla difesa, mentre Pedro rimane a destra: stesso assetto, 4-4-1, ma decisamente più offensivo. Con la Lazio sbilanciata, il tecnico friulano prova a giocarsi anche lui una carta d’attacco, inserendo Forestieri al posto di Samir e passando al 3-4-1-1. La partita rimane ancora viva e proprio Zaccagni diviene protagonista. Prima si procura la punizione dalla quale scaturisce la rete del vantaggio di Acerbi. Poi, però, al minuto 97 commette un ingenuo fallo, da cui l’Udinese trova il gol del definitivo 4-4 con Arslan.

Analisi tattica Lazio-Udinese: le considerazioni finali

Partite così intense sotto il profilo tecnico, emotivo e realizzativo non se ne vedono sempre nel nostro campionato. In quelle rare occasioni ci si diverte e si è tutti entusiasti. Ma alla fine, le due squadre ricevono sensazioni confliggenti

Per quanto riguarda la Lazio, Sarri può sicuramente essere soddisfatto della reazione dei suoi dopo un primo tempo davvero molto negativo. Inoltre ritrova un Ciro Immobile in buona forma, ma allo stesso tempo deve fare i conti con una fase difensiva al quanto disastrosa. Sono ben 10 le reti subite dai biancocelesti nelle ultime 3 partite. Al netto degli errori individuali, la squadra sembra soffrire la mancanza di un filtro, di una protezione a centrocampo.

L’Udinese invece si regala una grande prestazione in trasferta che rende onore ai 125 anni di storia da pochi giorni festeggiati. Il nuovo assetto tattico ha dato risposte importanti, soprattutto nel primo tempo. In particolare i due attaccanti dimostrano uno stato di condizione fisica e mentale assolutamente straripante, in grado di far male a qualsiasi difesa e trascinare la squadra ad una tranquilla salvezza.

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