Le pagelle di Atalanta-Fiorentina (1-2): ben 3 rigori

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Segnaliamo le pagelle di Atalanta-Fiorentina, gara valida per la 3a giornata di Serie A. Gara intensa e ben giocata dai Viola, che sbancano a sorpresa il Gewiss Stadium. I bomber Vlahovic e Zapata dal dischetto sono implacabili, per la Dea non basta il forcing finale nonostante il gol della bandiera del colombiano. La squadra di Italiano sale così a 6 punti in classifica agganciando momentaneamente Inter, Milan, Roma e Lazio. Gli orobici, invece, restano a 4 lunghezze, confermando le partenze a rilento delle scorse stagioni.

Le pagelle di Atalanta-Fiorentina

Prima di riportare le pagelle di giocatori e allenatori di Atalanta e Fiorentina, ecco quella sull’arbitro.

Arbitro: Marini 6,5 – Tutt’altro che all’inglese la sua conduzione del match, si fa rispettare e dispensa cartellini a destra e a manca, anche se forse qualcuno è eccessivo. Con l’ausilio del VAR assegna tre rigori giusti, mentre ignora le proteste di Vlahovic per un braccio di Palomino in area, attaccato al corpo. Seguono le pagelle di Atalanta-Fiorentina.

Pagelle Atalanta

Sportiello 6 – Poco può sulle esecuzioni perfette di Vlahovic. Impegnato in poche altre circostanze, non è la serata giusta per mettersi in evidenza. Può solamente raccogliere tristemente la palla in fondo al sacco.

Toloi 6 – Non sfigura, come al solito funge da terzino aggiunto per dare supporto alla fase di spinta. Presta spesso il fianco ai contropiedi, ma cerca di risolvere con i suoi mezzi. Prova a far valere la sua fascia di capitano.

Djimsiti 5,5 – Sfortunato quando il VAR gli annulla un gol per fuorigioco millimetrico. Ritenta anche nel secondo tempo, ma Terracciano si supera. Ingenuo su Bonaventura, lo sgambetto è netto e di fatto dirotta la gara verso Firenze. Brutto anatroccolo per malasorte e pasticci.

Palomino 6 – L’argentino è provvidenziale su Sottil nella prima frazione, non ha timore di affondare il tackle. Concentrato, prova a sostenere la retroguardia e mette una pezza dove non ci arriva Djimsiti, non in serata di grazia.

Maehle 5 – Gasp è ancora alla ricerca dell’esterno in bella mostra ad Euro 2020 con la Danimarca. Non affonda quasi mai ed è praticamente estraniato dal gioco della squadra, mai servito. Come se non bastasse, allarga il braccio in area e concede il primo rigore ai viola. Fa poco altro per redimersi, dovrà crescere se vuole tentare di spaventare la concorrenza (50′ Gosens 6 – Non al meglio, tenta di sovrapporsi e proporre inserimenti, ma la Fiorentina è compatta).

Freuler 5,5 – Metronomo assente, di fatto. Lo svizzero girovaga in mediana senza una meta, catturato dal sorprendente baricentro alto di Italiano. Si affida alla soluzione semplice, va spesso in confusione. Rimandato.

Pasalic 5 – Il ruolo di incontrista proprio non gli si addice, non ne ha le caratteristiche. Si dilegua in mezzo al campo, fa a sportellate ma il fisico non lo aiuta. Poco pericoloso in zona gol, non si rivela particolarmente adatto ed esce per far posto a un attaccante (82′ Ilicic s.v.).

Zappacosta 6,5 – Proprio lui, sfuggito alla Fiorentina sotto il naso, risulta uno dei più positivi. Grande spinta, traversoni e pressione costante su Biraghi. Sfiora il gol nei minuti finale, ma un Terracciano versione Superman gli nega la gioia. Gasperini ha una freccia alternativa importante nel suo arco.

Miranchuk 5 – La mossa a sorpresa non paga. Sconclusionato, vaga sulla trequarti e non trova spunti degni di nota. Prova spenta, poco da dire. Non sfrutta la chance concessa dal suo tecnico (50′ Malinovskyi 6 – A tratti si rivede il giocatore che aveva incantato i fantallenatori nel primo semestre del 2021. Mette in porta Zapata con un pallone favoloso e partecipa all’assedio finale con qualità. Ora gli manca la rete).

Pessina 5,5 – Si sbatte tanto, corre per la squadra ma trova pochi palloni giocabili. Tra le linee gli avversari leggono spesso i suoi movimenti, essenziali per i suoi inserimenti. Quando le maglie si stringono, si rassegna ancora di più (85′ Koopmeiners s.v.).

Zapata 6,5 – Solito lavoro di sacrificio e tenuta di palla. Si guadagna la pagnotta con il calcio di rigore trasformato che riapre la partita. Molto mobile e volenteroso, sfiora le rete del 2-2 ed è uno degli ultimi ad arrendersi. E pensare che non era al meglio della condizione, non osiamo immaginare cosa farà in piena forma (82′ Piccoli s.v.).

Allenatore: Gasperini 5,5 – Si deve arrendere. Il ruolo di mediano da Pasalic non convince, così come la mossa Miranchuk dal 1′. Come spesso capita con le sue truppe, a inizio stagione si fatica a carburare. Apparente difficoltà nella costruzione del gioco e poca incisività sotto porta. La sveglia nel finale non basta, serve maggiore qualità, soprattutto dalle fasce. Martedì subito la chance di rituffarsi in Champions League.

Le pagelle di Atalanta-Fiorentina (1-2): ben 3 rigori

Pagelle Fiorentina

Terracciano 7 – Un vero gatto. Compie almeno tre parate decisive: la prima e la seconda di Zapata sono sensazionali, oltre al salvifico intervento su Zappacosta. Dà ragione a Italiano, che lo preferisce a Dragowski. Ora comprendiamo il motivo, si rivela una riserva di lusso. Il polacco deve stare attento.

Venuti 6 – Fa il suo, ma deve abbandonare il campo precocemente per un infortunio (25′ Odriozola 6 – Il nuovo arrivato dal Real Madrid prova ad inserirsi subito negli schemi. Poche sbavature e discreti fraseggi con i compagni, si prepara a diventare il titolare della fascia destra. Gosens non trova troppi sbocchi).

Milenkovic 6,5 – Giganteggia in mezzo alla difesa. Le prende praticamente tutte, amministra con la maestria di un veterano. Spera tanto di poter presto giocare con il connazionale Nastastic, sarebbe una coppia di tutto rispetto.

Igor 6,5 – Alla lettura delle formazioni, qualcuno storce la bocca. Tuttavia, il brasiliano azzitta i malumori con un’ottima prestazione. Roccioso, si impone con il fisico e ferma gli avversari, anche con le cattive. Prova a ritagliarsi un ruolo da protagonista in un reparto apparentemente già ben coperto.

Biraghi 6,5 – Più devoto alla fase difensiva, la svolge con estrema diligenza. Non sbaglia praticamente nulla, dà il via a un bel duello tricolore con Zappacosta, senza mollare mai di un centimetro. Spesso nel mirino dei tifosi, li vuole far ricredere. Almeno questa sera ci è riuscito.

Bonaventura 6,5 – Decisivo nel momento giusto. Con una bella giocata inganna Djimsiti e si porta a casa il rigore del momentaneo 0-2. L’ex Milan poi fa un bel compito in fase di non possesso, pressando e agendo da incontrista, disimpegnandosi meglio rispetto a un altro ex rossonero, Pasalic. Italiano può farlo diventare protagonista.

Torreira 6,5 – Estrema calma, tempi di gioco, manovra e geometrie. Ecco la ricetta per il debutto dal 1′ dell’uruguaiano. Scandisce il ritmo di tutta la squadra, dimostrando di poter crescere ancora. Sarà una risorsa importante (66′ Amrabat 6 – Quando si tratta di far legna, lui risponde presente. Un giocatore che Italiano dovrà recuperare, dopo i malumori e una cessione solamente sfiorata).

Duncan 6,5 – Mossa a sorpresa, si dimostra immediatamente bello pimpante. Sradica tanti palloni, lotta sull’out di sinistra permettendo ai compagni di salire. Prestazione di grande sostanza, conferma l’ingresso più che ottimale contro il Torino. Più di una semplice alternativa, e dire che sembrava quasi fuori rosa (76′ Castrovilli s.v.).

Callejón 5,5 – Poco ispirato, non innesca mai la giocata: i bei tempi di Napoli sembrano andati. Punta raramente l’uomo e come se non bastasse concede il rigore all’Atalanta che regala un finale di sofferenza ai suoi compagni. Peccato (76 González s.v.).

Vlahovic 7,5 – Insostituibile. Uno dei migliori attaccanti millenial che circolano in Europa, non sembrano esserci più dubbi. Trasforma con freddezza chirurgica dagli 11 metri, oltre a sfiorare un paio di volte il tris in estirada. Un punto fermo, un modulo che sembra perfetto per le sue caratteristiche. E sembra non voler smettere mai di lottare.

Sottil 5,5 – Il classe 1999 deve maturare nella freddezza: fa sfumare un paio di contropiedi interessanti, cincischiando troppo con la sfera. Specie quando si fa recuperare da Palomino. Aiuta la squadra dietro. In fase di apprendistato, ha grandi margini di miglioramento (66′ Saponara 6 – In fase di avanzate offensive cerca di sfruttare gli spazi lasciati dai nerazzurri, senza troppo successo. Ma è esperto nel tenere la palla lontana dall’area).

Allenatore: Italiano 7 – Prestazione di grande qualità: il giro palla è fluido, guida i suoi discepoli con il telecomando. Sa soffrire quando c’è da soffrire e la vittoria gli dà ragione. Azzecca pienamente le scelte di Terracciano e Duncan dal 1′, mettendo Vlahovic sempre più al centro della squadra. In riva all’Arno si prova a respirare un’aria nuova, convincente.

Le pagelle di Atalanta-Fiorentina (1-2): ben 3 rigori

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