L’Atalanta batte un coriaceo Torino nel posticipo della quarta giornata di Serie A e si porta in vetta alla classifica a quota 10, assieme alla Roma di José Mourinho. Grande protagonista Koopmeiners, autore della sua prima tripletta nella massima serie italiana, ora capocannoniere del campionato assieme a Vlahovic. I granata pagano i due calci di rigori concessi, a fronte di una buona organizzazione in fase difensiva. Arriva dunque per loro la prima sconfitta stagionale e restano a 7 punti, a -1 dal Milan campione d’Italia. A seguire le pagelle di Atalanta-Torino.
Le pagelle di Atalanta-Torino
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Atalanta e Torino, valutiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Di Bello 6,5 – Molto sicuro nelle sue decisioni il fischietto della sezione di Brindisi. Giusto assegnare i calci di rigore: gli interventi di Ola Aina e Lazaro sono in ritardo, lontani dal pallone. Bravo anche a ravvisare un fuorigioco di pochi centimetri sullo 0-0. Distribuzione equa dei cartellini. Sotto le pagelle di Atalanta-Torino.
Pagelle Atalanta
Musso 6 – L’estremo difensore argentino non viene quasi mai chiamato in causa e non si sporca particolarmente i guantoni. Risponde presente quando sollecitato.
Toloi 7 – Prestazione totale da parte dell’italo-brasiliano, precisissimo dietro e pericoloso in fase di attacco. Il capitano è una delle certezze del nuovo ciclo orobico (80′ Ruggeri s.v.).
Demiral 6,5 – L’ex Juventus si attacca come un francobollo a Sanabria e ne legge tutti i movimenti. Grande senso dell’anticipo, sfiora il gol colpendo il palo nella prima frazione. La stagione riparte anche da lui.
Okoli 6 – Dei tre dietro probabilmente il più svagato, ma paga anche l’inesperienza nel calcio di elite. Un po’ in ritardo su alcune marcature, lascia a Linetty troppo spazio per girarsi su un tiro che si stampa sulla traversa. Ha tutto il tempo a disposizione per crescere.
Zappacosta 6 – Qualche discreta sgommata e ripiegamenti difensivi eseguiti con ordine per l’ex Chelsea. Gasp lo lascia negli spogliatoi in quanto ammonito (46′ Zortea 6 – Il classe 1999 tiene botta sul pimpante Radonjic).
De Roon 6,5 – Gasperini lo richiama continuamente, ritenendolo essenziale per i ritmi della sua Atalanta. Effettivamente è il fulcro del gioco, recupera palloni e detta i tempi della manovra. Insostituibile dal 2017.
Koopmeiners 8,5 – Connazionale e collega di De Roon, si prende tutto il palcoscenico per sé. La sua gara va oltre la tripletta, già di per sé decisiva: è un uomo ovunque e totale, in grado di cucire trame ed esplodere micce dalla distanza. Il tecnico di Grugliasco non ne può fare a meno.
Soppy 6,5- Il francese parte in sordina, poi a piccoli passi inizia a prendere contatto con la nuova realtà bergamasca. E lo fa nel migliore dei modi, ubriacando Ola Aina con una finta e costringendolo al rigore. Astuto e pratico.
Ederson 5,5 – Il brasiliano compie uno step indietro rispetto alla gara col Verona. Svagato in mezzo al campo, fatica a trovare la giusta collocazione. Tocca pochi palloni ed è avulso dalla manovra (58′ Lookman 6,5 – Per l’ennesima volta l’impatto dell’ex Lipsia è determinante, ancor di più a gara in corso. Non si dà per vinto dopo una palla persa e porta a casa il rigore del definitivo 3-1. Un acquisto importante).
Pasalic 5,5 – Anche il croato non riesce ad essere ficcante, trovando pochi margini di spazio. I suoi proverbiali inserimenti non funzionano, non era questa la sua tipologia di contesa (80′ Malinovskyi s.v.).
Zapata 6 – Fino a quando il colombiano resta in campo lotta, poi è costretto ad arrendersi per un guaio muscolare (37′ Hojlund 6,5 – Il classe 2003, prelevato per ben 17 milioni dallo Sturm Graz, è subito ispirato. Abile a far salire la squadra e a proteggere palla, guadagna il plauso del suo allenatore per i suoi movimenti. Può essere il futur0).
Allenatore: Gasperini 6,5 – Vero che la sua Dea è più accorta, ma letale quando è il momento di colpire. Sa essere paziente anche a cospetto di un avversario aggressivo dai primi minuti, spostando gli esterni e dando alternative di gioco. Ora si gode una giornata guardando tutti dall’alto.
Pagelle Torino
Milinkovic-Savic 6,5 – Alza il muro in diverse circostanze, mentre nulla può sulla rasoiata e sui rigori perfetti di Koopmeiners. Fa il possibile.
Djidji 5,5 – Il centrale ivoriano appare spesso un po’ svagato e in difficoltà su alcuni movimenti dei rivali. Sa essere più pratico, oggi è un po’ venuto a mancare.
Buongiorno 6 – Del terzetto difensivo il classe 1999 è quello più sicuro dei propri mezzi. Non concede il tiro a Zapata e Hojlund, molto attento in tutte le circostanze. Può essere l’annata della svolta.
R. Rodriguez 6 – L’ex Milan, adattato ancora una volta a difensore, prova a tamponare come può le offensive dell’Atalanta e non commette errori da matita blu.
Lazaro 5,5 – L’austriaco è poco concreto in fase offensiva, trovando pochi spunti e poche accelerazioni. Causa infine come ciliegina sulla torta il calcio di rigore del definitivo 3-1. L’assenza di Singo si sente eccome…
Lukic 5,5 – Tornato titolare dopo le voci di mercato, non riesce a dare inventiva alla manovra granata. Troppo compassato, non trova gli sbocchi giusti ma resta in campo fino alla fine. Juric gli ha riconsegnato le chiavi della mediana, nonostante tutto.
Linetty 6 – Il polacco è a sorpresa uno dei migliori, di nuovo essenziale per Juric quando invece sembrava finito ai margini. Pericoloso dalla distanza, sfiora la rete del 2-1 nella ripresa quando scheggia la traversa. Si sbatte per tutta la partita.
Ola Aina 5 – Molto ingenuo quando abbocca alla finta e affossa Soppy in area di rigore. Di fatto condiziona la sua gara. Juric se ne accorge e lo cambia, anche perché sanzionato con il giallo (46′ Vojvoda 6 – Senza infamia e senza lode, presidia l’out di sinistra senza eccellere).
Vlasic 6,5 – Uno dei pochi a crederci fino alla fine l’ex West Ham, come dimostra la sassata che pietrifica Musso. Sempre insidioso, un grande acquisto per il Toro, potrà essere un’arma importante.
Seck 5,5 – La mossa a sorpresa di Juric per sopperire all’infortunio all’ultimo secondo di Ricci. Peccato però che non rispetti le attese. Risulta svagato e poco dentro la partita, non impensierisce mai l’attenta difesa orobica (76′ Radonjic s.v.).
Sanabria 5 – L’ariete paraguaiano si eclissa dal primo minuto. Non tocca quasi palla ed è bloccato nella morsa. Poco assistito, ma nemmeno lui ci crede fin troppo (67′ Pellegri 6,5 – Entra bene e serve un cioccolatino a Vlasic, che scarta golosamente. Forse merita una chance dal 1′).
Allenatore: Juric 6 – In fin dei conti inizialmente il Torino è a sua immagine e somiglianza. Grande pressione sul portatore di palla e inserimenti da dietro. Punito dagli episodi, non riesce a correggere una partita incisa nel finale del primo tempo. Punta su Sanabria e non viene ripagato, chissà non sia ora di pensare a qualche cambio là davanti.