Di seguito le pagelle della sfida tra Benfica e Inter, valevole per l’andata dei quarti di finale di Champions League. Sfida vinta con pieno merito dai nerazzurri per 0-2, grazie alle reti di Barella e Lukaku.
Le pagelle di Benfica-Inter
Prima di entrare nel merito delle pagelle dei protagonisti del match tra Benfica e Inter, diamo un’occhiata alla direzione di gara dell’arbitro dell’incontro, l’inglese Oliver.
Arbitro: Oliver 6,5 – Tiene a bada una partita potenzialmente scoppiettante. Unica sbavatura un giallo mancato a Darmian nel primo tempo; ottima la collaborazione con il VAR in occasione del rigore del raddoppio nerazzurro.
Pagelle Benfica
Vlachodimos 6,5 – Pochi pericoli dalla sua parte nella prima frazione, nella ripresa è determinante su Dumfries, non può nulla invece sui due gol dell’Inter.
Gilberto 5,5 – Dal suo lato l’Inter crea i pericoli più importanti; soffre enormemente i tagli di Dimarco nel primo tempo, e in generale non riesce a contenere le sortite nerazzurre su quella fascia.
Antonio Silva 5,5 – Sciocca ammonizione nella prima mezz’ora, ha qualche difficoltà a prendere le misure su Lautaro Martinez. E anche nella ripresa non è così sveglio.
Morato 6 – Estremamente reattivo e molto preciso sulle chiusure preventive; si occupa di Dzeko con buona attenzione. Nel secondo tempo non commette particolari errori, ma il suo Benfica crolla sotto i colpi dell’Inter.
Grimaldo 6 – Costringe Dumfries a stare incatenato in difesa nel primo tempo; nella ripresa si sgonfia pian piano, seppur continuando a spingere (ma con meno continuità).
Florentino 5,5 – Si destreggia bene soprattutto nella fase centrale del primo tempo, per il resto paga la pressione feroce a tutto campo di Mkhitaryan (66′ Neres 5,5 – Tanto fumo e poco arrosto sin dal suo ingresso in campo. Cerca giocate fini a sé stesse, poco orientate al sostegno alla manovra dei suoi).
Chinquinho 6 – Dei due registi è il più orientato al fraseggio; apprezzabili in particolare un paio di lanci a tagliare il campo nel primo tempo. Anche nella ripresa prova a dettare i tempi della manovra.
Rafa Silva 5,5 – Va molto a folate, come del resto tutta la squadra. Sfortunato nella ripresa, quando Dumfries gli nega il gol del pareggio. Lì, però, si spegne definitivamente.
Joao Mario 5,5 – Parte un po’ in sordina, ma col passare dei minuti si prende la squadra sulle spalle. Dopo lo 0-1, però, crolla come il resto della squadra, e si macchia con il fallo di mano che provoca il rigore dello 0-2.
Aursnes 6 – Come l’altro esterno, va più in intermittenza; quando si accende entra spesso dentro il campo per creare superiorità numerica.
Ramos 5,5 – La marcatura asfissiante di Acerbi non gli dà davvero respiro. Sbaglia nella ripresa anche un gol non da lui, su cui è anche miracoloso Dumfries.
Allenatore: Roger Schmidt 5,5 – Il suo gioiellino si scioglie proprio nel momento decisivo della stagione. L’accortezza e la pressione ragionata dell’Inter mettono in difficoltà il palleggio dei suoi, che raramente trovano spazi per le loro consuete verticalizzazioni. E ora, per la qualificazione serve un miracolo.
Pagelle Inter
Onana 6,5 – Protegge bene su un tiro di Rafa Silva nel primo tempo, viene salvato nella ripresa dal rimpallo del possibile 1-1. In pieno recupero, poi, chiude la porta su Ramos e tiene il pesantissimo 0-2 intatto.
Darmian 6,5 – Soffre un po’ tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa, ma dopo il vantaggio riprende la modalità Oporto e chiude qualsiasi cosa gli capiti a tiro.
Acerbi 6,5 – Si incolla alle caviglie di Ramos senza dargli respiro, riproponendo una prova difensiva maiuscola. Si fa vedere anche in attacco, dove sfiora un eurogol dalla distanza.
Bastoni 7,5 – La prova in difesa è degna della sua versione migliore dell’era Conte. Attento, preciso, anche coraggioso in fase di spinta; proprio da una di queste sortite nasce il cross meraviglioso per la testa di Barella in occasione del vantaggio nerazzurro. La ripropone anche verso la fine della gara, ma Vlachodimos salva su Dumfries (91′ de Vrij S.V.).
Dumfries 6,5 – Passa il primo tempo in totale apnea, costretto a stare chiuso in difesa dalle avanzate di Grimaldo. Meglio nella ripresa; salvataggio in stile Oporto su Rafa Silva. E in attacco è decisivo: prima Vlachodimos gli nega il gol, poi con il cross che vale il rigore trasformato da Lukaku (87′ D’Ambrosio S.V.).
Barella 7,5 – Il polmone dell’Inter in mezzo al campo: uomo ovunque, assatanato e alla costante ricerca di un’alternativa da offrire ai compagni. Encomiabile anche in fase difensiva, ma soprattutto, decisivo con il gol che fa impazzire i nerazzurri.
Brozovic 6,5 – Prova epic in regia: gestisce a suo piacimento la linea mediana, dettando i tempi del pressing e del ritmo nel giro palla. Ritrova per una notte quella brillantezza che quest’anno raramente ha messo a disposizione di Inzaghi. Mezzo voto in meno per la pallaccia persa a tempo scaduto che quasi costa l’1-2.
Mkhitaryan 6,5 – Non è davvero una novità se Inzaghi non rinuncia mai e poi mai a lui. Altra prestazione encomiabile per intensità e qualità; più passa il tempo, più sembra ringiovanire. Determinante in tutte le zone del campo.
Dimarco 6 – Si concede un paio di rischi enormi in fase difensiva, soprattutto nella propria area di rigore. Ma, allo stesso tempo, è attivo in attacco, dove con i tagli e i cross mette spesso in difficoltà la retroguardia lusitana (63′ Gosens 6 – Cresce con il passare dei minuti, dopo un ingresso in campo un po’ timido su entrambe le fasi).
Martinez 6 – Fa più lavoro di sostanza che di finalizzazione; ha il merito di far ammonire Antonio Silva, mettendolo in difficoltà per il proseguimento della gara (63′ Correa 6,5 – Entra con ottima intraprendenza, mettendosi al servizio della squadra con giocate utili a far salire il baricentro nerazzurro).
Dzeko 5,5 – Morato non gli dà mai l’opportunità di trovare la giusta posizione. Lui ci mette il solito impegno ma poco altro (Lukaku 6,5 – Entra non benissimo, sbagliando quasi ogni pallone. Quello che azzecca, però, è pesantissimo: il rigore del raddoppio che manda quasi l’Inter in semifinale).
Allenatore: Simone Inzaghi 7 – Nel momento più delicato l’Inter ritrova la sua identità e ipoteca il passaggio in semifinale. Squadra perfetta, famelica, cinica e degna della sua migliore versione stagionale: quella delle notti europee. E stavolta gestisce bene anche i cambi.