Riportiamo le pagelle di Bodo/Glimt-Roma, gara di andata valida per i quarti di finale di Conference League. I giallorossi non superano nemmeno stavolta lo scoglio norvegese, all’Aspmyra Stadion. 5 mesi dopo il clamoroso 6-1. In vantaggio con Pellegrini, nella ripresa soffrono la pressione del Bodo che rimonta grazie alle reti di Wembangomo e il numero 10 Vetlesen. I padroni di casa prolungano così l’incredibile serie di 37 gare senza sconfitte. Gli ospiti all’Olimpico avranno bisogno di 2 reti di scarto per staccare il pass per la semifinale.
Le pagelle di Bodo/Glimt-Roma
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Bodo/Glimt-Roma, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Gozubuyuk 6 – Partita non particolarmente ostica per il fischietto olandese. Bene nelle ammonizioni, anche se forse col metro di giudizio ne manca uno su Hagen. Nessun rigore per il contatto di Oliveira in area, innocuo. Seguono le pagelle di Bodo/Glimt-Roma.
Pagelle Bodo Glimt
Haikin 6,5 – Superlativo su Pellegrini dalla distanza, unico intervento complicato ma decisivo per l’estremo difensore russo. Attentissimo anche su Abraham. Per il resto, ordinaria amministrazione.
Sampsted 5,5 – Il terzino si prende qualche vizio di troppo, sbagliando diversi passaggi in fase d’appoggio e aprendo la strada a diverse ripartenze. La scarsa precisione giallorossa lo grazia.
Moe 6,5 – Gara di grande personalità del capitano, che chiude tutti i varchi e si prende la licenza di impostare. Protagonista inatteso (91′ Kvile s.v.).
Hoibraten 6,5 – Vedi il compagno di reparto, minori compiti di regia e più marcatura su Abraham, che resta ingabbiato.
Wembangomo 7 – Vivace, corre molto e disegna diverse aperture per i compagni. Il suo tiro dalla distanza vale l’1-1, tanta intraprendenza e coraggio per il classe 1996. Un valore aggiunto.
Saltnes 6,5 – Ci mette lo zampino, ingannando di netto Rui Patricio nella rete del pareggio. Ci mette la qualità nel giro palla, essenziale per gli equilibri del Bodo.
Hagen 6,5 – Il regista parte in sordina, oscurato dalla manovra. Poi i gialli crescono e aumenta anche la sua prestazione, ricca di recuperi palla e impostazione. Il cervello del centrocampo.
Vetlesen 7 – Il gol è il coronamento di una gara giocata ad alti livelli. Numero diez, inizia col fare legna per poi alzare il tasso tecnico con tocchi eleganti. L’uomo di fino di Knutsen.
Koomson 6,5 – Il ghanese sin dai primi minuti è intraprendente, andando nell’uno contro su Zalewski. Ragazzo ovunque, dà tutto fino alla sostituzione (82′ Mugisha s.v.).
Espejord 5,5 – Gara di sacrificio per il centravanti, che non va alla conclusione e fatica a far salire la squadra. Nonostante ciò, lo stadio gli tributa una standing ovation (76′ Boniface s.v.).
Pellegrino 6,5 – Timido nelle battute iniziali, anche perché poco cercato. Poi sale in cattedra e batte la punizione da cui scaturisce il 2-1. Applausi anche per lui.
Allenatore: Knutsen 7 – Nessuno si sarebbe aspettato una nuova impresa del Bodo. Specie senza un giocatore come Solbakken. Invece, fa la partita: il giro palla è efficace, gli esterni disorientano i giallorossi, tiene psicologicamente nonostante lo svantaggio. Un club di una città di appena 50 000 abitanti si gioca l’accesso alla semifinale di una competizione europea. C’è anche il suo merito.
Pagelle Roma
Rui Patricio 4,5 – C’è deviazione sull’1-1, ma non si può andare così molli su un tiro dalla distanza. Un errore che costa carissimo ai giallorossi, dato che dà il via alla rimonta dei padroni di casa.
Mancini 6 – Di personalità, arriva in anticipo su tutti i palloni e dirige la retroguardia con maestria. Esce per un guaio fisico (69′ Smalling 5,5 – Dovrebbe portare esperienza internazionale, invece partecipa alla frittata collettiva sul 2-1).
Kumbulla 6 – Non demerita l’albanese, restando lucido anche nei momenti di maggiore difficoltà. In controllo senza troppi affanni, prova a riguadagnarsi la titolarità perduta.
Ibanez 5,5 – Il brasiliano soffre la vivacità di Koomson, chiudendo a fatica in più riprese. Partita delle incertezze, ci si chiede spesso quale sia il suo vero valore.
Karsdorp 5,5 – L’olandese è poco volante. Spinta non sufficiente in fase offensiva, poco prepotente in quella difensiva. Si posiziona in un limbo dal quale non riesce ad uscire.
Cristante 5,5 – L’ex Atalanta sbaglia diversi tocchi in uscita e non mette ordine in mezzo al campo. Risente della grande pressione dei padroni di casa, senza trovare sbocchi.
Oliveira 5,5 – Il connazionale di Mourinho corre molto, ma senza un preciso scopo. Qualche strappo isolato, ma è troppo poco contro la qualità avversaria. Solamente a intermittenza.
Zalewski 6 – Il baby polacco esordisce dal 1′ in Europa. Lo fa con personalità crescente, sebbene qualche volta vada un po’ in confusione. Minor appoggio in fase di attacco rispetto al solito (65′ Vina 5 – Un disastro dopo l’altro. Concede la punizione decisiva e in marcatura vaga in area, cercando chissà chi. Decisivo in negativo).
Mkhitaryhan 6,5 – Disegna un bell’assist per Pellegrini, confermando il suo ottimo momento. Anche se è di fatto l’unico lampo della sua serata, considerando che i compagni non lo seguono molto (65′ Shomurodov 5,5 – L’uzbeko non apporta particolari contributi, lottando senza precisione là davanti).
Pellegrini 7 – Come il suo numero di maglia, è il vero fulcro della Roma. Dai suoi piedi nascono tutte le azioni più pericolose, come la rete del vantaggio e la botta su cui Haikin compie gli straordinari. Essenziale il suo rientro.
Abraham 5,5 – L’eroe del derby spara addosso al portiere il possibile 0-1. Si batte come il suo solito, ma non è letale. Col passare dei minuti perde consistenza, condizionato forse anche da qualche doloretto.
Allenatore: Mourinho 5 – Un netto passo indietro dopo i progressi in campionato. Lascia il possesso agli avversari, andando in vantaggio ma senza riuscire ad affondare per il colpo del k.o. Per il gioco, chiedere altrove. La Roma è vittima delle sue amnesie. All’Olimpico servirà ben altra convinzione.