Il Milan, complice la sconfitta interna del RB Salisburgo contro il Chelsea, riaccende le proprie speranze di qualificazione agli ottavi di Champions League infliggendo un sonoro 0-4 alla Dinamo Zagabria (di seguito le pagelle della sfida). Dopo un avvio arrembante dei croati, i rossoneri hanno trovato il vantaggio su palla inattiva grazie al 2º gol in carriera di Matteo Gabbia, per poi dilagare nella ripresa. Nel secondo tempo, infatti, è salito in cattedra Rafael Leão, che ha prima segnato il raddoppio con un’azione personale e poi ha propiziato l’autorete finale di Ljubičić. Nel mezzo, il rigore dello 0-3, guadagnato da uno straripante Tonali e trasformato da Giroud. Nel finale, il portiere Livaković ha evitato ai suoi con diverse prodezze un passivo che poteva essere più pesante.
Le pagelle di Dinamo Zagabria-Milan
Prima di passare alle pagelle di giocatori e allenatori di Dinamo Zagabria-Milan, proponiamo quelle del giudice di gara e dei suoi assistenti.
Arbitro: Marciniak 6 – Sufficienza guadagnata per l’arbitro polacco, anche in virtù di una direzione di gara non troppo complessa. Il rigore assegnato forse è un po’ generoso, ma ci può stare. Qualcosa da rivedere nell’interpretazione di alcuni contatti, mentre è buona la gestione dei cartellini (Sokolnicki/Listkiewicz 7).
Pagelle Dinamo Zagabria
Livaković 7,5 – Ma come, 7,5 ad un portiere che subisce addirittura 4 gol in 90′? Be’, chiunque abbia visto la partita non può che concordare con questa generosa valutazione, frutto di una prestazione magistrale del portiere croato. Sulle reti incassate non ha davvero nessuna colpa (tanto più che una arriva su rigore e un’altra è un autogol) e lui si rifa ampiamente con una serie di parate perfette a Giroud e un vero e proprio miracolo su Krunić nel finale.
Ristowski 5 – È lui il maggiore colpevole sul primo gol di Gabbia, di testa, nel finale di primo tempo. Fino a quel momento la gara era stata piuttosto equilibrata e può darsi che, se la Dinamo avesse retto fino alla fine dei primi 45′, ora si starebbe parlando di un altro risultato. Nel primo tempo riesce a controllare bene Leão, ma quando il portoghese aumenta i giri del motore nella ripresa, se lo perde in diverse circostanze, fra cui quella che porta allo 0-2 rossonero (58′ Špikić 5 – Come i compagni subentrati insieme a lui, fatica ad entrare in partita, anche perché poco dopo il suo ingresso il Milan si porta sullo 0-3. Ad ogni caso, poca fantasia sull’out di destra, proprio quando ce n’era più bisogno).
J. Šutalo 4,5 – Fratello dell’ex Verona Boško, ora suo compagno di squadra, Šutalo gioca una gara discreta nel primo tempo, ma nel secondo cala vistosamente l’attenzione e con lui tutta la difesa dei croati. In particolare, la combina grossa sul gol di Leão, quando scopre la zona centrale del campo senza riuscire ad intervenire, spalancando una voragine in cui l’attaccante si butta senza fare complimenti.
Perić 6 – Nella confusione della difesa della Dinamo, Dino è quello che riesce a mantenere più di tutti gli altri la concentrazione e l’intensità necessarie per affrontare una grande serata di Champions League come questa. Nel primo tempo, sullo 0-0, salva sulla linea un tiro ravvicinato pericolosissimo di Kjær e se la cava piuttosto bene nella marcatura di Tonali, che spesso prova ad inserirsi dalle sue parti. È l’ultimo a mollare fra i suoi.
Ljubičić 4 – Serata da dimenticare al più presto per il giovane terzino austriaco, in origine mediano, che ottiene la peggiore fra le pagelle di Dinamo Zagabria-Milan. È infatti autore del fallo da rigore che porta allo 0-3 e dell’autogol che fissa il risultato finale sul poker rossonero. Al di là della prestazione negativa dovuta agli episodi sfortunati, però, i suoi margini di crescita si vedono soprattutto nella prima frazione, quando dimostra una buona capacità di gestire la palla sotto pressione.
Ademi 5 – Non positiva la partita del capitano della Dinamo Zagabria, di certo il più sottotono nel centrocampo titolare dei croati. Poche le idee, bassa l’intensità delle giocate: se il suo allenatore sceglie di toglierlo dal campo al 57′, un motivo c’è (57′ Baturina 6 – Uno dei giovani talenti più cristallini del suo club entra senza remore in una gara ormai in salita: si sbatte e ci prova con qualche guizzo, ma lo 0-3 taglia subito le gambe a tutta la squadra).
Mišić 6,5 – Il brutto risultato rende poco merito allo straordinario lavoro del mediano croato, che sembra essere dotato di un polmone in più degli altri. Pressa, copre i numerosi buchi difensivi dei compagni di squadra e quando deve impostare si dimostra ordinato e preciso nella maggior parte dei casi. Nel primo tempo è decisivo nello smorzare un tiro insidioso di Rebić (75′ Bulat s.v.).
Ivanušec 6 – Il centrocampista 23enne dimostra una buona personalità in mezzo al campo nonché una discreta qualità con i piedi. Capitano a lui le occasioni pericolose della partita della Dinamo: riesce a tirare bene due volte da fuori area, ma Tătărușanu risponde presente in entrambi i casi.
Moharrami 5 – Nel primo tempo cerca di aiutare Ristowski raddoppiando preventivamente su Leão, ma nella seconda frazione di gara cala insieme al resto dei suoi compagni. Davanti crea poco, tanto meno nell’ultima mezzora, quando Čačić lo sposta nella linea difensiva per dare un assetto più offensivo alla sua squadra: il risultato è solo quello di metterlo in difficoltà nel duello col tandem Leão-Theo Hernández.
Oršić 5,5 – Davanti è uno dei pochi che sembra poter accendere la scintilla con una giocata improvvisa, ma i rifornimenti che gli arrivano sono davvero pochi. Non riesce sempre a farsi trovare fra le linee rossonere e tende un po’ ad isolarsi per larghi tratti della gara. Spende molte energie per aiutare i compagni in fase difensiva, e solo poco prima della sostituzione ha un’occasione – che non sfrutta – per lasciare il segno sulla partita (75′ Bočkaj s.v.).
Petković 5,5 – Grande lotta spalle alla porta ma poco di fatto per il gigante croato, che nella prima frazione non esita ad abbassarsi per aiutare i compagni nella manovra, ma viene cercato poco dai compagni con palle alte in area. Con il passare dei minuti, il suo apporto cala sempre di più, così Čačić decide di sostituirlo con Drmić (58′ Drmić 5 – La punta svizzera non riesce mai ad entrare in partita, fagocitato dalla coppia Kjær-Gabbia e incapace di tenere su la squadra).
Allenatore: Čačić 4 – L’impressione è che la gara fosse anche stata preparata con idee interessanti, ma il pesante risultato di Dinamo Zagabria-Milan non lascia spazio che ad una delle peggiori valutazioni fra queste pagelle. I cambi ultra-offensivi a 30′ dalla fine rischiano di far collassare nel finale i suoi, che vengono tenuti a galla dagli interventi prodigiosi di Livaković. In ogni caso, è troppo il divario tecnico in campo.
Pagelle Milan
Tătărușanu 6,5 – Clean sheet per il Ragno Albino, inattivo per gran parte della gara, ma chiamato in causa per due parate non semplicissime su Ivanušec in momenti cruciali della partita. Questa sera, dalle sue parti, non si passa.
Kalulu 6 – Partita ordinata per il duttile difensore francese, questa sera schierato da terzino destro. Nessuno svarione (come di consueto) dietro, ma davanti non riesce a proporre spunti di qualità, che non sono di certo la specialità della casa. Leggermente più impreciso del solito nella gestione della palla.
Kjær 6,5 – Va vicino alla rete personale nel primo tempo, quando indirizza nell’angolino basso alla sinistra di Livaković un potente mancino in mischia, ma fra lui e la porta si frappone provvidamente Perić. Ben coadiuvato da Gabbia, non ha problemi nel controllare, nel corso della gara, prima Petković e poi Drmić.
Gabbia 7 – Il primo gol in carriera l’aveva messo a segno con la maglia della Lucchese contro la Carrarese, in Serie C. Il secondo lo segna in un momento decisivo per il cammino dei rossoneri in Champions League, sbloccando una gara che poteva diventare velenosa con il passare dei minuti. Gli sforzi, la costanza e la pazienza del giovane di Busto Arsizio vengono così ripagati, oltre che dal risultato, dalla soddisfazione personale sul palcoscenico più bello.
Theo Hernández 6,5 – Primo tempo un po’ sottotono per il trenino francese, che però riesce ad accendersi nella ripresa. Non si propone con la solita frequenza davanti, ma quando lo fa crea una superiorità decisiva per le manovre offensive del Milan, che dalle sue sgroppate acquisisce grande imprevedibilità. Difensivamente è attento e stravince il duello con i diretti avversari (70′ Ballo-Touré 6 – Entrato a risultato ormai raggiunto, il senegalese non si distrae e trova pure lo spazio per proporsi – senza successo – davanti).
Tonali 7,5 – Non entra fra i marcatori, ma la sua è la migliore fra le pagelle di Dinamo Zagabria-Milan. La sua posizione in campo è decisiva per l’assetto offensivo dei rossoneri: i suoi inserimenti creano superiorità numerica davanti e tengono impegnati entrambi i difensori centrali croati. Corre dal 1′ al 90′ senza lesinare energie e si guadagna il rigore in un momento fondamentale della gara.
Bennacer 6,5 – Buona prova per il regista del Milan, che regge il peso della pressione iniziale della Dinamo per poi prendere in mano il pallino del gioco con il passare dei minuti. Copre molto bene gli spazi lasciati dietro da Tonali, che si spinge spesso davanti per dare imprevedibilità (70′ Pobega 6,5 – Il fuorigioco di rientro di Origi gli nega la gioia del 2º gol in Champions League, che aveva segnato con freddezza dopo uno dei suoi consueti inserimenti senza palla).
Rebić 6 – Tornato nello stadio dove esordì (con gol) tra i professionisti con la maglia del RNK Spalato nel maggio 2011, non riesce a lasciare il proprio segno sul risultato di questa partita, benché con la sua pressione propizi l’autogol di Ljubičić per lo 0-4 finale. Il suo apporto alla squadra non manca in quanto a grinta ed intensità, ma nelle occasioni più nitide (almeno 2) non trova la rete personale.
De Ketelære 4,5 – Charles “s’è perso… e non sa tornare”… I celebri versi del brano “Andrea” di F. De André ben si addicono allo stato di forma del fantasista rossonero, che gravita fra centrocampo e attacco senza riuscire a trovare la propria posizione, né idee interessanti per dare pericolosità alla manovra del Diavolo. Pioli sceglie di dargli fiducia lasciandolo in campo nel secondo tempo: viene ripagato con una pessima gestione di un contropiede in 2 vs 1. Per distacco il peggiore fra le pagelle del Milan contro la Dinamo Zagabria (52′ Krunić 5 – Si mangia un gol già fatto lanciato solo contro Livaković nelle praterie della difesa della Dinamo. Certo, il risultato era già 0-4, ma l’errore marchiano resta).
Rafael Leão 7 – Primo tempo da fantasma, ma bastano due fiammate delle sue nel secondo per mettere in ghiaccio la partita. Gli basta infatti premere un pochino sull’acceleratore per seminare il panico nella difesa croata, che al 49′ penetra come un coltello nel burro. Meno di 20′ più tardi l’altra sgasata: eluso l’intervento disperato di Šutalo, mette al centro la palla velenosa, che, deviata da Ljubičić, finisce in porta (70′ Jr. Messías 6 – Il brasiliano, subentrato a risultato già acquisito, gioca 20′ senza lode né infamia per far rifiatare il compagno).
Giroud 7 – Segna con una bomba imparabile il rigore dello 0-3, anche se non riesce, per grande merito del portiere Livaković, a trovare il gol personale su azione. Non che non riesca a crearsi occasioni: anzi, il suo strapotere fisico è una spina nel fianco per la coppia difensiva croata, che lo soffre non poco e gli concede almeno 4 ghiotte palle-gol (81′ Origi s.v.).
Allenatore: Pioli 7,5 – Se dopo la doppia sfida contro il Chelsea, l’umore era ai minimi storici e le speranze di qualificazione agli ottavi molto ridimensionate, in qualche modo è stato in grado di riportare l’entusiasmo necessario per giocare con il giusto coraggio una trasferta sulla carta molto insidiosa. Certo, oggi gli episodi hanno girato a favore del suo Milan nei momenti più delicati della sfida, ma ora il passaggio del turno sembra davvero alla portata dei rossoneri. Ora testa alle partite fondamentali contro Torino e RB Salisburgo.